Capitolo 64: Profumo

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Il nostro viaggio stava per terminare.
Eravamo appena arrivati all'aeroporto.
Quella sera non volevo causare problemi a Laura e Lorenzo per questo io dormii nel nostro letto insieme a lui.
Senza parlarci.
Senza toccarci.
Senza guardarci.

«vado a prendere l'acqua, la prendo anche per voi?» chiese Lorenzo alzandosi in piedi
«mi compri anche il cornetto?» rise Laura
«certo amore» sorrise e poi mi guardò «tu vuoi qualcosa?»
«no, grazie»
«ti accompagno» gli disse Giacomo andando via con lui
«mi dispiace» disse Laura guardandomi
«anche a me» la guardai «però forse doveva andare così, non lo so, voglio pensare solo a me ora»
«ti voglio bene piccola» disse abbracciandomi e io ricambiai l'abbraccio.
In aereo avevamo i posti già occupati, Laura vicino a Lorenzo e io vicino a Giacomo. Per non creare dei problemi non ci siamo scambiati i posti. Appena partiti, misi le cuffiette e mi addormentai poco dopo.
Mi svegliai con una felpa addosso e appoggiata a qualcuno. Aprì gli occhi e mi guardai attorno.
«avevi la pelle d'oca per questo ti ho coperta con la mia felpa» sorrise
«grazie» dissi ridandogliela
«manca ancora mezz'ora, se vuoi tienila perché hai ancora la pelle d'oca»
«tu non senti freddo?» chiesi
«quando stavi appoggiata a me sentivo più caldo, ma sto bene anche così» disse ridandomi la felpa che io misi subito.
Dopo mezz'ora arrivammo all'aeroporto, non volevo tornare con loro per questo chiesi a Irene di venirmi a prendere. La vidi aspettarmi davanti all'uscita. Corsi da lei e l'abbracciai. Mi era mancata tanto. Poco dopo arrivarono anche gli altri che la salutarono.
«non la potevi riportare tu?» chiese a Giacomo, avevo deciso di non dirle nulla per telefono. Giacomo mi guardò non sapendo cosa dire.
«volevo vederti» sorrisi «se non ti sono mancata posso tornare con loro»
«vieni scema» rise.
Salite in macchina partimmo subito
«che è successo con Giacomo?»
«cosa?»
«non vi siete nemmeno salutati»
«non stiamo più insieme»
«cosa? Perché?»
«è una lunga storia»
«quando vorrai parlarmi io sono sempre qui per te» sorrise
«lo so, grazie» risposi guardandola
«che fai stasera?»
«ho bisogno di stare da sola almeno oggi, scusami»
«va bene, oggi se vuoi stare da sola per me va bene, domani pomeriggio vieni a casa mia e la sera andiamo a ballare però»
«poi vediamo dai»
«non hai capito, non era una domanda»
«grazie» dissi mentre lei parcheggiava la macchina davanti casa mia
«se hai bisogno qualcosa scrivimi»
«certo» risposi scendendo.
Entrai a casa
«ciao!» urlai
«ciao tesoro!» disse mia madre venendomi incontro, mi abbracciò subito «mi sei mancata»
«anche tu» sorrisi leggermente «papà?»
«è partito.. per lavoro»
«quando torna? Perché non mi hai detto nulla?»
«non sa ancora quando torna perché hanno avuto un problema, non so cosa, lo sai com'è tuo padre quando si tratta del lavoro».
Mi sembrava strano il fatto che non mi avessero detto nulla ma in quel momento decisi di lasciar stare. Andai in camera mia e vidi Stella sul mio letto, sorrisi. Mi era mancata anche lei. Quando mi vide corse subito verso di me. Io chiusi la camera e mi misi seduta per terra con Stella sulle mie gambe. Solo in quel momento mi accorsi di avere ancora addosso la sua felpa, il suo profumo.

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