Mi avvicinai al bambino quando vidi la sua espressione triste, odiavo i bambini ma non avrei permesso che qualsiasi essere in miniatura portatrice di rotture di palle si sentisse trattato in quel modo!
Mi accovacciai alla sua altezza sotto lo sguardo confuso di Jaden che intanto continuava a fumare tranquillamente.
«Lui è cattivo, vero?» il bambino annuì velocemente, asciugandosi una lacrima solitaria sulla guancia. «Allora la pensiamo allo stesso modo io e te, anche io ho sempre detto che è un ragazzo cattivo.»«Perché non vuole giocare con me?» mi avvicinai maggiormente al bimbo sotto gli sguardi confusi di tutti, forse avrei mostrato più gentilezza a quella cittadina quel giorno ma al momento non era il mio obiettivo principale quello di rendermi tanto adorabile agli occhi di tutti!
«Non è molto bravo con i bambini lui.»«Tu sei la sua fidanzatina?» sbarrai gli occhi e scossi la testa.
«Noo, per carità. Io mi merito una persona più buona.» lanciai uno sguardo eloquace al moro.
«Ma lui è bello!» abbassai lo sguardo quando il bambino espresse la sua opinione, poi avvolse il mio collo con le sue braccine esili.Cercai di allontanarlo perché non lo avrei mai preso in braccio, avevo solamente paura di poterlo infettare con la mia negatività, con la mia parte oscura e non ne avevo la più pallida voglia. I bambini erano capaci di capire al volo l'anima di una persona e io non avrei voluto sbattere la faccia contro un'altra verità detta a voce alta. Ero troppo codarda per farlo!
Ma il bambino, nonostante i miei tentativi di mandarlo via, continuò ad avvinghiarsi a me a tal punto che anche Jaden sorrise davanti a quel momento.
«E poi sarei io il cattivo, guardati. Non vuoi nemmeno abbracciarlo.» presi purtroppo in braccio il bambino che mi circondò un fianco con le sue gambe fasciate da un jeans.«Almeno io non gli sbatto in faccia la mia parte orribile, a differenza tua.» mi alzai in piedi sotto gli occhi confusi di tutti i cittadini e sfidai il mio compagno di scuola.
«Non ho una parte bella da mostrare ai mocciosi.» roteai gli occhi.
«Bhe, dovrai trovarla almeno oggi perché dovresti essere un supervisionatore di questi mocciosi.»Una bambina più piccola si avvicinò a noi e alzò la testa verso il moro al mio fianco, allargando i suoi occhi da cerbiatto e mettendo in mostra il labbro inferiore nel tentativo di risultare ancora più tenera di quanto già non fosse di suo con quelle trecce scure che le ricadevano sulla schiena.
«Gioca con noi, per favore.» chiese la bambina a Jaden, supplicandolo.
«Fammi un po' vedere il tuo animo gentile.» lo presi per il culo, avvicinandomi a lui.
«Che grandissima rottura di palle!» eravamo ormai al centro dell'attenzione perché nessuno osava fiatare. «Eh va bene, giocherò con voi.»Il bambino nelle mie braccia mi lasciò un veloce bacio sulla guancia, facendomi sbarrare gli occhi confusa. Okay, ne avevo abbastanza di quel contatto!
Lo riappoggiai a terra, ma lui rapidamente mi strinse la mano mentre la bambina si avvicinò a Jaden, abbracciando la sua gamba coperta da un jeans nero. «Staccati però.» spense la sigaretta con la suola della scarpa, aspettando il distacco della bambina dal suo corpo.
«Che hai? Una bambina non va bene per soddisfare i tuoi bisogni sessuali compulsivi?»Lui serrò i denti quando gli sussurrai quelle parole all'orecchio, cercando di non farle sentire a nessun altro.
«Vedi il verso di non urtarmi, altrimenti sarai te a soddisfare i miei bisogni sessuali compulsivi stasera.» alzai gli occhi al cielo e lo sorpassai, arrivando davanti a lui.
«E tu invece vedi il verso di farmi vedere il tuo animo gentile.» accennai un sorriso, lasciandolo nelle grinfie di quella bambina.«Grazie mille Davina.» corrugai la fronte quando il sindaco mi fermò improvvisamente mentre mi legavo la bandana al collo per evidenziare la mia squadra. «Ti ringrazio davvero tanto per aver convinto quel ragazzo, non lo conosco molto ma sembra qualcuno che non si fa convincere tanto semplicemente.»

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UNhappy
Teen FictionUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...