E in un solo, misero e squallido secondo la mia serata era caduta in disgrazia. Avevo perso 680 mila dollari per colpa di un cretino arrogante ed egoista che ovviamente aveva pensato solo a sé stesso, mettendomi per l'ennesima volta in mezzo ai suoi casini.
Uscii fuori dal casinò dopo aver preso un bicchiere di champagne e mi appoggiai al muro, lo bevvi velocemente per poi scagliarlo a terra con tutta la forza che avevo spaventando due ragazze poco più distanti. Tornai in camera mia quando iniziai a sbollire la rabbia e mi fiondai sotto la doccia dove non mi resi conto nemmeno di esserci entrata con tutto il trucco addosso. Mi appoggiai al gelido muro e scivolai verso il basso, rimanendoci per almeno una quindicina di minuti.
Mi cambiai velocemente indossando una maglietta larga senza nulla sotto e, dopo aver provato anche solo ad addormentarmi, non riuscendoci, mi alzai e mi affacciai alla grande vetrata della nostra camera di lusso.
Era davvero uno spettacolo!
Ma lo spettacolo si era dannatamente rovinato perché come sempre avevo dato retta a quella grandissima testa di cazzo e gli avevo permesso di giocare i miei soldi, mi ero fatta prendere per il culo credendo che lui potesse veramente vincere. Ma quella sensazione di sicurezza che provavo quando ero al suo fianco sfumò in un solo secondo quella sera.
Quando Aura tornò dal casinò, sorrideva e rideva divertita. Si cambiò, indossando il suo pigiama adorabile decorato con dei disegni insulsi. Prima di andare a letto provò a instaurare una conversazione, invano.
«Allora?» scossi la testa.
«680 mila dollari buttati nel cesso per una grandissima testa di cazzo.» lei corrugò la fronte ma poi capì al volo.
«Jaden?»«Ha scommesso con uno su qualcosa e ha perso.» gli raccontai brevemente.
«Vieni a dormire?» indicò i nostri letti, ma io scossi la testa. Non avevo la minima voglia di rivivere, come tutte le notti, il mio passato o peggio poter sognare quegli occhi tanto belli quanto diabolici. Uscii dalla camera senza nemmeno rendermi conto delle mie condizioni: struccata e senza pantaloni. Bene!Iniziai a girovagare per il maestoso ed elegante edificio finché non trovai, per puro caso, una terrazza che dava su una serie di casinò della zona. Mi appoggiai alla balaustra e feci un respiro profondo, presi la bottiglia di champagne quasi finita posta vicino ad un idromassaggio e la scolai, presa ancora dalla frustrazione.
Per non so bene quale motivo entrai nella vasca e mi fermai in un angolo con le punte dei capelli a mollo e il vento che mi faceva accaponare la pelle. Mi sistemai gli occhiali da vista che a volte indossavo e tornai a guardare il panorama sotto i miei occhi.
Ero in cerca di un po' di tranquillità, di un secondo di libertà e serenità dove avrei potuto pensare e riflettere agli immensi grovigli di cui era composta la mia vita. Pur avendo finito tutta la bottiglia, un'ora dopo ero ancora sobria e lucida per pensare con la mia testa.
Poi improvvisamente vidi una figura dietro di me, ma non mi girai nemmeno per assicurarmi che fosse qualcuno della nostra scuola. Avrebbe potuto essere un serial killer, una brutta persona, Aura o magari anche solo Ethan De La Cruz. Non avevo la minima voglia di stare con qualcuno, figuriamoci parlare!
«Sei in ogni fottutissimo posto ragazzina.» alzai gli occhi al cielo quando riconobbi quella voce, mi tirai giù la maglia sulle cosce e poi appoggiai la bottiglia vuota sul pavimento.
«Vattene allora, non ti obbliga nessuno a stare qui.» Jaden si accese una sigaretta, la portò alla bocca e poi si appoggiò al muro.«Hai mandato a puttane una serata che sarebbe potuta essere fantastica, ti ringrazio Jaden.» sputai velenosa.
«Erano solo due spicci bambolina, non farne un dramma.» sbarrai gli occhi infuocati e scossi la testa.
«Due spicci? Due spicci Jaden? Erano 680 mila dollari Reyes, non due spicci cazzo.»

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UNhappy
Teen FictionUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...