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Consiglio: visto che ci saranno alcune frasi in spagnolo e che forse qualcuno non le comprenderà, ho deciso di mettere i 'sottotitoli' nei commenti. Questo per non creare confusione nel testo. Spero vi sia d'aiuto.

«Dav, parami il culo perché non ho studiato.» mi alzai dalla sedia e scrollai le spalle.
«Perché secondo te io sì? Sono stata tutto ieri con Jaden all'ospedale, cosa vuoi che abbia studiato?» sussurrai mentre raggiungevamo la cattedra insieme a Nate.

«Bene ragazzi, iniziamo.» strofinai le mani sui pantaloni che indossavo e mandai un'occhiata di aiuto ad Aura dietro di noi che sorrideva divertita.
«Sempre a noi chiama cazzo, ci sono altri venti studenti qui dentro Cristo.» lo colpii al fianco.

«Dai, inizia tu Williams.» lo mandai al rogo mentre cercavo di trovare una soluzione per copiare.
«Col cazzo.» la prof nel frattempo continuava a girare le pagine del libro, senza sentire le nostre conversazioni. «Vai, vai, vai tu.» sbarrai gli occhi e scossi la testa.

«Allora, da chi iniziamo?» entrambi ci indicammo, facendo scoppiare a ridere tutti gli altri studenti e facendo sorridere leggermente la professoressa di spagnolo.
«Iniziamos, dai.»

«Lascia fare a me che tu lo spagnolo non lo bazzichi.» dissi a Nate, colpendolo sulla gamba destra cercando di zittirlo. Mi alzai dalla sedia di fronte alla cattedra e mi diressi alla lavagna quando la professoressa mi fece segno di farlo, feci un respiro profondo e guardai il mio migliore amico.

«Vai intellettuale.» guardai male il moro e alzai gli occhi al cielo.
«Hola profesora.» iniziai, con un sorriso in volto a mo' di presa per il culo. «Yo soy Davina, sì sì... Noo, sì l'ho detto bene.» lei abbassò lo sguardo sul libro e io feci finta di scoppiare a piangere.

«Sì, bene. Nate dai raggiungila così creiamo un dialogo, vediamo come andate.» affermò la prof qualche minuto dopo alcune domande di grammatica a cui avevo saputo rispondere molto confusionariamente, trattenni una risata alla vista dell'espressione spaurita del mio amico.
«Ora vediamo chi è che lo bazzica lo spagnolo.» mi prese per il culo lui quando mi raggiunse alla lavagna.

«Un dialogo a nostro piacere prof?» la docente scrollò le spalle per poi annuire esasperata. Aveva già capito che nessuno dei due aveva studiato!
«Muy bien.» affermai, cercando di sbollire la tensione.

«Eh, sto cazzo muy bien.» sorrisi.
«Allora, empiezo. Hola Nate.» lui trattenne una risata a causa della mia pronuncia più inglese che spagnola.

«Ayer estuve en casa de Pedro.» inventai.
«Yo anche.» abbassai la testa per non guardare la prof e scoppiarle a ridere in faccia. «¿Y donde es la casa de este?» tutti scoppiarono a ridere.

«Williams. Està, la diferencia entre ser y estar.» lui alzò gli occhi al cielo.

«Sì sì, està.» scossi la testa.
«Vale Nate, està vicino tu casa.» tutti scoppiarono a ridere. «Es la casa blanca, pero no aquella del presidente.» la prof sorrise leggermente.

«Si si entiendo entiendo. ¿Que hiciste el otro dia?» mi meravigliai della sua frase articolata per i suoi standard.
«Beh, el viernes pasado estuve en mi casa a ver la televisión y mangiare patatine.»

«Okay, okay. Possiamo finire qui tanto abbiamo capito tutti che non avete studiato molto.» Nate iniziò a dondolare sui talloni mentre io mi grattavo la nuca imbarazzata.
«Abbiamo avuto altre cose da fare prof, abbiamo una vita anche noi. Lei ieri si è messa a correggere i nostri test oppure è uscita con il marito?»

Diedi una gomitata a Nate che aveva deciso proprio in quel momento di parlare un po' troppo e lo fulminai con uno sguardo.
«Andate a posto ragazzi, non conterò l'interrogazione di oggi ma la prossima volta vi faccio due domandine random per vedere se continuate a non studiare.»

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