Il silenzio con lui non mi sembrava nemmeno così tanto imbarazzante finché la sua mano non scivolò via pesantemente dalle sue ginocchia e finí vicinissimo alla mia, sentii un brivido lungo la schiena ma la mia boccaccia dovette interrompere quel momento così tranquillo.
«Perché non andiamo nel tuo appartamento?» e dal suo sguardo perso, non pervertito o malizioso, capii che stava veramente male quel giorno. «No perché puzzi e una bella doccia non sarebbe un'idea tanto sbagliata.» portai entrambe le braccia intorno alle gambe. «E poi non staresti meglio nel letto che appoggiato ad una squallida porta?»
«Zitta non ci stai mai tu, vero?» scrollai le spalle e mi alzai.
«Dico solo che se sono rimasta qui a guardare il muro scrostato, a questo punto preferivo andare da Aura ad ascoltare quanto sia magnifico Nate nelle vesti da fidanzato perfetto e bla bla bla.» non era vero, infondo sapevo che non era vero.
«E allora perché sei rimasta?»«Perché me l'hai esplicitamente chiesto ragazzino, non ricordi forse.» per la prima volta il suo sguardo incontrò il mio e io mi sentii un peso al cuore, ma una sensazione di felicità travolgermi. «E non rispondere, alzati e seguimi.» non mi ascoltò, ovviamente.
«Sarà una serata lunga.» affermai, scivolando contro la parete di fronte alla sua e facendo scontrare leggermente le suole delle nostre scarpe quando vidi che non aveva la minima voglia di ascoltarmi e prendere ordini da me.
«Vattene allora.» alzai gli occhi al cielo. Parlare con lui era impossibile.
«Non ne ho voglia.»«Ti sei innamorata di me bambolina?» e quando sul suo viso comparì un flebile sorriso, sorrisi di conseguenza anche io perché sapere di averlo fatto felice almeno per qualche secondo era tanto importante in quei momenti.
«No cretino. E quel cappello sta meglio a me che a te sinceramente.» cercai di farlo parlare, cercai di tirargli fuori le parole di bocca e ci riuscii finché non scivolò nuovamente nelle tenebre quando guardò dietro di sé il numero dell'appartamento.«Che figlio di puttana. Mi ha lasciato qui da solo, tu riesci a crederci?» barcollando, si alzò da terra e tirò un pugno al muro di carta pesta. Sperai che nessuno sarebbe uscito per riprenderci a causa di quel gesto.
«A volte Jaden le persone se ne vanno, per loro volere o meno, ed è doloroso ma noi non possiamo farci niente. Fidati, so cosa stai provando. È quello che provo io ogni giorno quando mi guardo allo specchio.» si fermò a guardarmi, fece un passo verso di me e appoggiò la sua mano nel mio collo, spostandomi i capelli dietro le spalle.
«Andiamo Jad, andiamo via dai.» senza aspettarmi, si allontanò e iniziò a scendere le scale con molta lentezza e sbadataggine tant'è che ad un tratto per poco non cadde con la faccia a terra ma buttò via il dispiacere con una sorsata di alcool. Quanto lo capivo! Anche io in quel mese avevo iniziato a fare fuori anche una bottiglia di vodka ogni due giorni. «Stai attento.» urlai quando mise male i piedi per la seconda volta.
«Non dirmi quello che devo fare bambolina.»E se la mattina successiva fossi stata ancora viva e lo fosse stato anche lui, allora mi avrebbero dovuto fare santa per quanta pazienza ci avrei messo quella sera per tranquillizzarlo.
«A destra testone.» lui si girò, si appoggiò al muro del corridoio e mi sorrise spigliato. Non era ubriaco, non così tanto da lasciarsi andare con me in quel modo perciò interpretai quell'espressione come un segnale che si stesse in qualche modo legando a me. E non lo volevo, non dopo tutti i mesi passati insieme, non in quel momento!
Quando finalmente entrai in casa sua dopo di lui, appoggiai il borsone sul piccolo divano e mi guardai intorno. La casa era identica a quella al piano superiore: salotto e cucina insieme in un piccolo ma modesto openspace e la zona notte divisa in due camere da letto e un bagno.
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UNhappy
Teen FictionUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...