Jaden Reyes's pov
La osservai tutta la sera da quando aveva messo piede davanti al bancone del locale, chiese una quantità spropositata di drink sicuramente alcolici e poi iniziò a ballare sensualmente con gran parte della percentuale maschile presente nel locale.
«Dio se me la farei vestita in quel modo.» mi girai verso un mio compagno di stanza e annuii, confermando il suo pensiero.
«Deve solo stare attenta a Ethan, non mi sembra molto in lui questa sera.» proprio per quello la stavo controllando ogni secondo!Quel ragazzo mi aveva stancato, non ero geloso ma trattarla come un fottutissimo oggetto mi faceva veramente incazzare. Le metteva le mani addosso, continuava a stuzzicarla e sapevamo bene tutti che non aveva pazienza lei. Ero riuscito a capirlo quando si era vendicata di quel testo pubblicato sul giornalino scolastico, imbrattando tutti i muri della palestra.
Era incredibilmente intelligente e astuta, avrebbe potuto raggirare anche Joseph Burke se ne avesse avuto la voglia e ne ero consapevole certo ma era comunque una ragazza di diciassette anni che non c'entrava mai nulla con i casini in cui io la trascinavo.
«Te la sei già portata a letto?» ridestai l'attenzione dai miei pensieri e mi girai verso un ragazzo biondo.
«Non ancora.» appoggiai le mani sul tavolo, circondando il bicchiere.
«Hai intenzione di farlo?» scrollai le spalle e mi guardai intorno, non vedendo più quella chioma castana intorno a me.Cazzo, mi ero distratto!
«Dov'è la mia bellissima donna?» chiese, alzando la voce, Ethan riferendosi proprio a lei.
«Non è la tua amico, anzi credo proprio che non ti sopporti nemmeno.» ammise un ragazzo.
«Fatti i cazzi tuoi.» sorrisi.
«Eh lo so De La Cruz, è difficile sentire la verità.» mi portai alla bocca il Negroni che avevo ordinato con la carta d'identità falsa, guadagnandomi un'occhiataccia da parte del prof Ambrose.«Parla lui che non l'ha nemmeno mai toccata.» mi alzai dal tavolo, avvicinandomi a lui.
«E qui ti sbagli, ma io a differenza tua la tocco perché lei lo vuole.» sputai velenoso per poi tornare al mio posto con uno sguardo omicida nei riguardi del capitano di basket.
«Cosa vuoi dire?» per la prima volta in due ore intervenì anche il migliore amico di Ethan, confuso.«Non ti ha raccontato nulla? Non eravate best friends?» lo presi in giro, facendo sorridere alcuni compagni.
«Che cazzo hai fatto Ethan?» urlò l'amico con i pugni serrati sopra il tavolo.
«Non parlarmi così e fatti i cazzi tuoi per una volta.» scossi la testa.
«Bhe, qualcuno qui sta diventando un peperone.» continuai.
«Brutto pezzo di merda.»E non ci vidi più dalla rabbia, saltai in piedi e afferrai il colletto della maglia che stava indossando alzandolo di qualche centimetro dal pavimento sotto lo sguardo preoccupato di tutti.
«Chiamami così un'altra volta e mi assicurerò personalmente di non farti più vedere la luce del sole.» sibilai, riferendomi al giorno in cui mandai alcuni ragazzi al posto mio per dargli una lezione dopo che aveva pensato anche solo minimamente di poter uccidere Davina.«Reyes.» lo lasciai andare via e mi risedetti nel mio tavolo in tempo per sentire lo sguardo di qualcuno in lontananza, e fu in quel momento che incrociai il mio sguardo con quello della ragazza. Incrociò le gambe sulla sedia, tirando leggermente giù il vestito e poi prese in mano l'ennesimo bicchiere pieno di un liquido blu notte.
Mi faceva impazzire!
Tutti i suoi movimenti poco aggraziati ma allo stesso tempo comunque sensuali, tutte le sue espressioni e ciò che mi faceva in qualche modo sentire durante quei contatti che avevamo. Era una droga, mi inondava di piacere ma mi faceva male. Mi faceva male perché non sarei riuscito a proteggerla sempre, non sarei riuscito a tenerla lontano dai miei problemi se continuava ad avvicinarsi, non sarei riuscito a tenerla lontano da me. E infatti quando si avvicinò a me per trascinarmi sulla pista da ballo, sentii un moto di tentazione percorrermi lo stomaco. Avrei voluto ballare con lei, avrei voluto sentirla vicino a me davvero, avrei voluto tante cose che però non feci quella sera.

STAI LEGGENDO
UNhappy
Teen FictionUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...