UNhappy

87.

Passammo i primi giorni tra musei e parchi da visitare, noia e stanchezza continua ma non mi lamentai perché avevo un bellissimo motivo per non rivolgere la parola a nessuno: dovevo ascoltare la guida parlare e chi meglio di me lo avrebbe fatto?

«Che barba!» Aura si appoggiò alla spalla del fidanzato. «Perché dobbiamo ascoltare queste cose? È una noia colossale.» roteai gli occhi.
«Signorina Davis prenda gli appunti che poi in classe queste cose le chiedo.»
«Ma prof questa non sarebbe neanche lontanamente collegabile alla sua materia.» puntualizzò Aura.
«Davis.» scrissi alcune informazioni veloci su un quaderno e poi alzai lo sguardo sui due fidanzatini.
«Prof le prometto che ascolteremo.» cercò di riparare Nate.
«Cosa c'entra lei? Io stavo riprendendo la sua ragazza.»

«Sì sì, adesso prendo gli appunti.» la professoressa la guardò male, ma dopo se ne andò rapidamente.
«Aura, sii un po' più gentile.» le puntai la penna che tenevo in bilico tra le dita contro il petto formoso.
«Non rompere anche te, sono grande e vaccinata per sapere le conseguenze delle mie azioni.»

Un'ora dopo stavamo camminando in direzione di un monumento piuttosto conosciuto insieme alla guida, che si era offerta di passare la giornata insieme a noi.
«Prof io ho urgente bisogno di un cesso.» urlò un nostro compagno.
«La fai quando troviamo un bagno.» gli rispose Eric.

«Ma ne ho bisogno.» continuò.
«Eh, io cosa devo fare? Un bagno qui non c'è, vuoi fare i tuoi bisogni in questo sacchetto?» il mio tutore gli mostrò un sacchetto vuoto, facendogli vedere dove avrebbe potuto farla.
«Lieberman. Io lo amo.» un amico del ragazzo scoppiò a ridere, circondando le spalle del prof con un braccio.

Poi entrambi si girarono verso la professoressa, Eric le sorrise e guardò velocemente l'orologio al polso.
«Noi andiamo a cercare un bagno, accompagnerò personalmente questi ragazzi al monumento.» infilai le mani dentro le tasche del giacchetto e abbassai lo sguardo sui miei piedi quando incrociai velocemente quello di Jaden dall'altra parte del gruppo.
«E come farà con gli appunti? Ciò che stiamo andando a visitare è di grande importanza.» Eric alzò gli occhi al cielo, nascondendo il gesto con un movimento della mano per sistemare il cappello che aveva indossato quella mattina.
«Glieli darà la signorina Davis, almeno presterà attenzione alla spiegazione.» trattenni una risata alla vista dell'espressione sconcertata della bionda al mio fianco.

°°°

«Prof per favore, lo sappiamo che piacerebbe anche a lei venire con noi.» ebbene sì, stavano cercando di convincere la professoressa più insopportabile di tutto l'istituto ad accompagnarci insieme ad Eric e agli altri due prof in un casinò piuttosto tranquillo del quartiere.
«Non se ne parla ragazzi, ma non leggete le notizie?» ruotai gli occhi e alzai la mano per intervenire.

«Sicuramente rimanere in hotel non sarebbe una scelta tanto più accurata.» mandai un'cchiataccia a Jaden e Ellen, abbracciati, e feci una smorfia.

«Signorina Foster.» mi riprese velocemente la prof.
«La Signorina Foster ha ragione, siamo venuti a Las Vegas anche per questo.» mi diede retta Eric, cercando di guadagnarsi la mia fiducia.
«Lei dà retta a Davina solo perché è sua figlia, non perché la sua idea è azzeccata.» sbuffai e mi raggomitolai nel sedile del pullman.

«Professoressa perché non ci dà una possibilità, torneremo a casa sani e salvi.» la supplicò Ethan.
«Io non ci sono mai stato, per me va bene. Io e Eric ci siamo.» il prof Ambrose appoggiò l'idea del mio amato tutore.
«Perché no? Ci sono anche io ragazzi.» si unì la professoressa di chimica, al telefono con la donna.

«Avanti prof, manca solo lei.» ovviamente questa scosse la testa, facendo deprimere tutto il corpo studentesco dell'ultimo anno.
«Guardi prof che potrebbe trovare un bellissimo stallone se approfitta, poi sono abbastanza ricchi qui.» un giocatore di basket si alzò dal sedile che stava occupando.
«Immagini anche solo una bella vacanzina a Zanzibar, potrebbe andare a trovare quel suo nipotino neretto.»