«Se mi racconti quello che ti passa potrei anche perdonarti per avermi ignorata per una settimana.» chiusi rapidamente il mio armadietto e issai lo zaino sulla spalla, non incontrando mai lo sguardo della bionda.
«Non ti sto ignorando.» iniziai a camminare in direzione della mia prossima aula, ma mi maledii mentalmente per aver scelto il suo stesso corso.
«Ah no?? E cosa fai allora??» alzai gli occhi al cielo e spostai con una gomitata un giocatore di basket dal mezzo del corridoio.«Senti Aura, perché non mi lasci perdere?? Vai da Nate.» la liquidai alla svelta, trovando una delle scuse più banali. «Poco fa ti stava cercando.» mentii, svoltando in un corridoio.
«Non prendermi per il culo Davina.» mi fermai di colpo, girandomi verso di lei. «Mi ha scritto cinque secondi fa.»«Ecco allora rispondigli, è maleducazione non farlo.» ripresi a camminare.
«Parla quella che infatti risponde subito ai miei messaggi.» ero stanca, più cercavo di allontanarla da me per non farla soffrire successivamente e più lei cercava di avvicinarsi.«Se non rispondo ai tuoi messaggi è perché non ne ho voglia magari.» era più semplice fingere di non essere interessata a lei che cercare di parlare di tutta la situazione in cui mi trovavo. Tutte le volte che avevo provato a rivelare tutta la storia a Eric o a qualsiasi altra persona, Andrew riusciva ad intercettarmi sempre in qualche secondo.
«Cosa ti succede Dav?? Tu non eri così.» scrollai le spalle e chiusi gli occhi, cercando di non scoppiare.
«Io sono sempre stata così, non so cosa tu voglia dire con questo.» no, io non ero proprio così. Non con lei almeno!«È successo qualcosa in gita, non è così? Puoi dirmelo Dav, non te ne faccio una colpa se hai fatto qualcosa. Sono qui e sai che ti ascolterò.» sorpassai un gruppo di ragazze e le schifai con uno sguardo quando tutte e cinque mi guardarono con superiorità.
«Non gira tutto intorno a te Davis.»«Quello che stavo cercando di dire è che non ti giudicherò Dav, puoi parlare con me se fai qualcosa o se succede qualcosa.» intravidi Jaden alla fine del corridoio mentre ascoltava a malapena il suo compagno di squadra parlare.
«Non è successo nulla, ora puoi rilassarti.»Non riuscivo più a nascondere l'evidente, ero cambiata da quando Andrew era venuto a trovarmi a casa mia. Ero cambiata perché volevo allontanarmi da tutte le persone che probabilmente ne sarebbero uscite ferite alla notizia della mia morte, ero cambiata perché non accettavo che loro stessero male per colpa mia. Tutti quelli che mi stavano intorno si facevano del male, sempre: Nate con l'accademia militare, Aura e la rottura con il mio migliore amico, i miei genitori con l'incidente e Eric con la mia freddezza costante nei suoi confronti.
Ero una calamita per il male e ne ero consapevole, Curtis era morto e Nate ne era uscito lacerato. Non volevo si ripetesse la stessa storia, non volevo far sentire male nessuno soprattutto coloro che, almeno in parte, tenevano a me.
«Riuscirai a dirmi qualcosa prima o poi??» quando lo sguardo di Jaden incontrò il mio, svoltai velocemente in un corridoio secondario allungando la strada maggiormente. Mi sentivo in colpa perché se il piano fosse riuscito, se io non gli avessi detto nulla, lui sarebbe stato la preda dello stupido gioco di Andrew.
In quei giorni speravo veramente che Jaden allo scoprire della mia morte non andasse da lui, ci speravo con tutto il cuore perché magari io sarei potuta ritornare a Solvang e avrei potuto riprendere in mano la mia vita. Eppure, anche se dentro di me sapevo che lui non sarebbe andato da Andrew perché a lui io non interessavo, un po' di dubbi li avevo.
«Cosa ti ha fatto lui??» scossi la testa.
«Smettila di cercare di entrare nella mia vita, io sto benissimo perché né lui né nessun altro mi ha fatto qualcosa. Rilassati Davis e pensa alla tua di vita, ci sono già io che penso alla mia.» forse lo facevo decisamente male!
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UNhappy
Подростковая литератураUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...