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Daryl POV

<Non sono dell'umore giusto Kara> le dissi per la terza volta. <sei sicuro? Non mi hai mai detto di no...> Non si arrendeva facilmente. Le aprii la porta della casupola per farla uscire, era entrata senza chiedere il permesso e non voleva saperne di uscire, erano cinque minuti che ignorava i miei rifiuti <Buonanotte> dissi in modo secco. Lei uscì indispettita e confusa. <Va bene Daryl, buonanotte> Finalmente richiusi la porta dietro di me. Non avevo nessuno voglia di stare con Kara o le altre con cui di solito passavo le notti ad Oceanside. Che mi succede? Se ci fosse stata un'altra persona lì... una ragazza in particolare, non l'avrei scacciata. Mi sto comportando come un bambino. Eppure non avevo davvero nessuna voglia di stare con altre donne. Erano già passati quattro giorni e non ne potevo più. Tara d'altro canto se la stava godendo, ma ormai era finita la pacchia. Il giorno dopo saremmo partiti per tornare a casa, e salvo imprevisti saremmo arrivati entro sera. Mi sdraiai nel letto, la mia mente tornava fissa a quella stupida ragazzina. Avevo fatto bene a rifiutarla, non c'erano dubbi. Non ero l'uomo adatto a lei, meglio per lei che io la ignorassi. Ma quanto ancora avrei potuto resistere a situazioni analoghe? Avevo usato tutta la mia forza di volontà per non baciarla quella sera, ma ci ero riuscito. Dovevo farle capire che tra noi non era possibile, era la cosa più razionale da fare. Ma... io la voglio. Non riuscii a mettere a tacere quel pensiero, un pensiero così egoista da confermarmi quanto non fossi adatto a lei.

Il giorno dopo alle cinque del mattino ci mettemmo in viaggio per le scorciatoie che conoscevamo, con cane che correva a fianco della moto e Tara che si stringeva a me, arrivammo ad Alexandria per ora di cena. Aperti i cancelli mi accolsero i nostri amici, contenti di vederci ancora interi. Andammo entrambi da Rick, e con una fitta guardai casa mia. Nostra. Mi corressi. Le luci in cucina erano accese. Con Tara e Cane entrai da Rick e riferimmo le poche novità di Oceanside. Rick d'altro canto ebbe novità di un certo spessore. Quando finì di raccontare che erano 5 giorni che Melissa viveva con quelle persone, avrei voluto ucciderlo. <Dai, parla> Mi disse Rick conoscendomi e avendo notato la mi espressione. <Come ti è venuto in mente? Dopo Maikol l'hai voluta mettere in pericolo nuovamente?> Rick sospirò. <Non ne ero sicuro al 100%, ma ora so che è stata la scelta giusta. Sono brave persone, si sono integrate bene e Melissa è stata davvero in gamba. Siamo quasi al verdetto finale ma credo abbiano passato il test. Melissa aveva bisogno di mettersi alla prova, e ovviamente l'abbiamo aiutata> Cazzate. Rick era un incosciente. <E così l'avete lasciata vivere da sola con cinque sconosciuti. Brave persone un cazzo. Questo lo deciderò io.> Rick sospirò guardandomi. <Andate a riposarvi, a domani> Ci congedò. Usciti fuori mi accesi una sigaretta nervoso. <Ehi, se la sa cavare la ragazzina> mi disse Tara. La guardai male <Stronzate, Maikol la stava per uccidere> Il mio sguardo si posò sulla finestra della cucina, dietro le tende si vedevano più ombre muoversi. <Con Maikol è stata sfortunata, l'ha colta alla sprovvista. Pensava di essere al sicuro qui.> Finii la sigaretta nel silenzio, guardai cane dirigersi verso casa e aprire la porta saltando con le zampe sulla maniglia, impaziente di rivedere la casa (o Melissa). Gli andai dietro ma Tara mi fermò per dirmi un'ultima cosa. <Non essere duro con lei, non fare lo stronzo con la gente a cui tieni> Scossi la testa e la salutai con un gesto della mano. Era incazzato nero e nessuna parola avrebbe potuto fermarmi. Eppure quando la vidi, per un attimo mi dimenticai di essere arrabbiato. Ma solo per un attimo.

 Ma solo per un attimo

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