Daryl POVAvevo passato la giornata a cazzeggiare con Carol, e mi ero reso conto che ne avevo proprio bisogno. Quella mattina quando avevo visto Melissa scendere con solo quella maglietta addosso ero sicuro che Carol mi avesse guardato in un modo strano. Non avevo potuto evitare di guardarle le gambe nude.
La sua pelle mi era parsa così liscia e morbida. Per fortuna era salita subito dopo a cambiarsi. Non si spettava di trovarmi lì, sapeva che avevo il turno alle mura. Quella storia della pizza mi stava divertendo. Ero stato tutto il giorno con Carol e ora stavo andando a recuperare dell'alcol, mentre lei andava a prendere gli ingredienti per cucinare quella sera. Era una scena un po' assurda, per questo avevo bisogno dell'alcol. Arrivai al magazzino e presi una cassa di birra. Avevo molti alcolici nel garage di casa, ma quello lo riservavo per me soltanto. Carol era andata a chiedere qualche ingrediente specifico a casa di qualcuno così non l'aspettai e mi avviai direttamente a casa. Stavo entrando quando sentii dei lamenti. Appoggiai silenziosamente la cassa a terra ed entrai nel salotto lentamente, sfoderando il mio coltello da caccia. Vidi Melissa sdraiata sul divano che si lamentava nel sonno e mi rilassai. Rimisi il coltello nella fodera e mi avvicinai lentamente. Era sudata e si muoveva leggermente, mentre i lamenti lasciavano la sua bocca. "no... no!" riuscivo a capire solo quello. Sembrava stare molto male, ma non sapevo cosa fare. Quando iniziò a tremare vistosamente decisi di svegliarla, ma dovevo essere delicato. Mi misi davanti al divano e mi inginocchiai, poi lentamente misi la mia mano sulla sua spalla. Non ottenni nessuna reazione. <Melissa> dissi piano, scuotendola appena. La vidi spalancare gli occhi disorientata e tirarsi su di scatto, togliendosi la mia mano di dosso. Non disse nulla ma vidi due lacrime lasciare i suoi occhi. <Stai bene?> che domanda stupida. Eppure non mi mandò a quel paese, ma si risedette nel divano. <Non dormo molto bene ultimamente>, la osservai asciugarsi le lacrime con il palmo della mano, maldestramente. <Grazie per avermi svegliata. È un sollievo>. Mi guardai intorno imbarazzato, non sapevo cosa dire. Ora mi stava osservando e non sapevo davvero cosa si aspettasse da me.
Era li raggomitolata nel divano, con i suoi enormi occhi verdi che mi fissavano spalancati. Dovetti mettere a tacere alcuni istinti che stavano facendo capolino, così anche se sicuramente era da cafoni, mi girai e me ne andai di sopra. Non avevo nessuna intenzione di scendere, almeno fino ad ora di cena. Mi sdraiai sul letto con un tonfo pesante. Fissavo il soffitto di legno. Era ancora una bella casa quella. In camera mia però c'era un tale disordine. Carol sicuramente mi avrebbe ammazzato se lo avesse visto. Decisi di dormire fino ad ora di cena. Non fu Carol ne Melissa a svegliarmi, ma un odore buonissimo, come non se ne sentivano da tanto tempo. Eravamo abituati tutti ormai a vivere nel perenne tanfo dei vaganti, che permeava il mondo. Ci misi un po' capire che era odore di cibo e che era in particolare pizza. Mi alzai ancora assonnato dal letto, passai in bagno a darmi una lavata alla faccia e scesi di sotto. Come già immaginavo quel pomeriggio, la scena era abbastanza surreale. Carol stava finendo di apparecchiare la tavola. Da quanto tempo non apparecchiavo una tavola? Non ce ne era bisogna, era sufficiente un piatto e una forchetta per fare un pasto. Invece Carol aveva messo tovaglia, tovaglioli, bicchieri, posate, piatti e addirittura un vaso con dei fiori e una candela. Melissa stava sfornando l'ultima delle tre pizze. Aveva i capelli legati in uno chignon e alcuni ciuffi le ricadevano sul viso leggermente arrossato per il calore del forno. <Giusto in tempo Daryl, ma dove eri finito?> Carol mi guardava accusatoria. Ovviamente le dava fastidio che non avevo partecipato alla preparazione della cena. A volte era strana, sembrava tornare ad essere la vecchia Carol, madre di Sophia e moglie di uno stronzo. Melissa non si girò a guardarmi ma mi diede le spalle mentre tagliava la pizza. Mi sedetti e Carol mi imitò. Poco dopo Melissa mise a tavola un tagliere con le tre pizze tagliate a fette sopra. <Ho pensato di fare tre pizze diverse per poi dividercele, così se c'è qualcosa che non vi piace mangiate le altre.> Disse queste fissando Carol e non sfiorandomi con lo sguardo nemmeno per sbaglio. Guardai le pizze davanti a me, mentre il mio stomaco brontolava rumorosamente. C'erano infatti tre tipi di pizze. <Quella è una marinara, semplice pizza con pomodoro origano e olio. Quella è una margherita, uguale alla marinara ma con sopra la mozzarella. Ma dubito sia granchè, non voglio essere offensiva, ma Greg non la sa fare a mozzarella> Greg era colui che si occupava di mucche e pecore e che produceva formaggi, ma come molte altre cose, anche quello era da migliorare. <e quella non è una pizza ma una focaccia bianca, impasto leggermente diverso, credo sia venuta bene però>. Sembrava imbarazzata, anche a lei tutto quello suonava strano probabilmente. <Melissa, è tutto fantastico, sto morendo dalla fame! Buon appetito>Disse Carol. Borbottai in risposta un "buon appetito" e mi fiondai sulla pizza, mente melissa si apriva una birra. Quando l'addentai mi parve di vedere il paradiso. Ero sicuro di sembrare un perfetto imbecille che sorrideva mentre mangiava. Carol aveva la mia stessa espressione estasiata e perfino Melissa si fece sfuggire un sorriso quando addentò la sua fetta di pizza. Era tutto squisito, non credevo fosse possibile mangiare qualcosa di così buono nell'apocalisse. <è buona> dissi quando ebbi assaggiato tutti e tre i tipi. Lei mi guardò dritto negli occhi prima di riabbassare lo sguardo sul suo piatto. <Davvero, è fantastico. Grazie Melissa, hai reso questa ultima cena qui davvero speciale.> Carol sembrava davvero felice. <Mia mamma però sapeva farla meglio> Si lasciò sfuggire Melissa. <L'ultima pizza che ho mangiato era la sua, durante la festa prima della mia partenza per l'America. Non c'è paragone.> Era per quello che era così pensierosa mentre mangiava? Avevo provato sulla mia stessa pelle i ricordi che possono scatenare cibi e bevande. Un anno prima quando avevamo trovato un particolare tipo di noodles scadente, che usavo mangiare in quella vecchia topaia con Merle e quell'ubriacone di mio padre. Ricordo bene le sensazioni inaspettate quando mangiai quella robaccia. Tanti ricordi che erano riaffiorati. Un colpo allo stomaco. La guardammo scolarsi una seconda lattina di birra. Per il tempo restante io e Carol chiacchierammo e raccontammo aneddoti divertenti cercando di coinvolgere e far ridere Melissa, che ci ascoltava e interveniva ogni tanto, ma senza sembrare davvero interessata. Finimmo la cena dopo molto tempo, nel piatto che aveva contenuto tre pizze ora non rimaneva neanche una briciola. <Questa sigaretta me la voglio proprio godere> dissi alzandomi dalla sedia e entrambe le mie coinquiline mi seguirono. Nel porticato tirava un'aria fredda, il sole era calato da un bel pò. Io e Carol ci sedemmo sulla panchina mentre Melissa si appoggiò al corrimano, stando di fronte a noi. <Vorrei vedere il regno.> e quella ora cosa era? Non aveva detto che sarebbe rimasta ad Alexandria? <posso venire con te?> chiese a Carol. <Bhe, puoi venirmi a trovare in futuro, ma non mi sembra il caso che tu venga ora, devi ancora ambientarti qui.> Carol era stupita quanto me, e il suo tono non era più gentile come lo era stato durante tutta la serata. Lo sguardo di Melissa si fece più duro ed ero sicuro ci avrebbe mandato a quel paese. Invece la vidi prendere un respiro e girarsi dandoci le spalle. <Verrò a trovarti più avanti allora. Voglio vedere quella tigre, sono sicura che sia una cazzata> Non potevo vedere il suo sguardo, ma ero sicuro che guardasse la cima dell'albero da cui aveva tentato al fuga. Dopo qualche altra birra e chiacchiera ce ne andammo tutti e tre a dormire, ma non chiusi occhio per molte ore, guardando ogni tanto fuori dalla finestra, convinto di sentire una porta aprirsi cautamente e dei passi silenziosi che si dirigersi fuori dalla casa. Ma in tre ci addormentammo e in tre ci svegliammo il giorno dopo.
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Rotten Love
FanficFANFICTION CONCLUSA. I protagonisti di questa storia sono due: Daryl Dixon e Melissa, un personaggio inventato da me che andrà a legarsi alla storia dei protagonisti della serie che già conosciamo. Melissa è una ragazza italiana rimasta intrappolata...