Una settimana dopo l'attaccoMelissa POV
Alzati. Cercai di mettere il piede fuori dal letto. Alzati. Stronza pigra alzati da questo letto. Con uno sforzo immane misi i piedi fuori dal letto e mi sedetti. Era ora di pranzo. Ancora un piccolo sforzo. Non avevo dormito niente anche questa notte ma non era il motivo per cui non riuscivo ad alzarmi dal letto. Il motivo non erano neanche i lividi che avevo ancora in corpo. Il motivo era semplicemente che una settimana prima io ero morta. Potevo benissimo essere uno zombie. Alzati. Quella piccola voce combattente cercava ancora di farmi vivere, ma ogni giorno era sempre più debole. Però anche oggi le diedi ascolto e mi alzai. La notte ormai era piena di incubi, come se non bastasse quello che stavo passando incubi del passato erano tornati più forti che mai. Perché non li hai mai affrontati e hai sempre nascosto tutto. <Zitta> mi dissi prendendomi la testa tra le mani. Forse ero impazzita completamente. Ma in ogni caso quella voce, IO, avevo ragione. Cercare di ignorare i miei traumi e quello che avevo passato non era stata la mossa vincente. Ora, all'ennesimo trauma, era risalito tutto. E non mi sentivo più me stessa. Barcollai in bagno dove cercai di vestirmi in tempi decenti. Daryl non sarebbe venuto a bussarmi per dirmi di fare più in fretta. Non lo vedevo da sei giorni. Era tornato a cercare di parlarmi ma davanti al mio silenzio si era arrabbiato, mi aveva urlato contro ed era uscito portandosi cane con sé. Non lo vedevo da allora. Quando mi finii di vestire scesi di sotto e mi accorsi che era buio. Avevo passato l'intero pomeriggio in bagno tra il vuoto più totale della mia testa. Mangiai qualcosa per cena e mi addormentai nuovamente.
Due settimane dopo l'attacco
Daryl POV
L'uomo che eravamo riusciti a catturare aveva infine cantato ed erano buone notizie. I nomadi non erano poi così tanti e non avevano intenzione di attaccarci nuovamente in tempi brevi. Così Rick aveva deciso di fare una spedizione veloce in città per prendere assolutamente delle radio. Ne avevamo un disperato bisogno. Io ero ovviamente più che felice di fare qualcosa, qualsiasi cosa pur di tenermi occupato e lontano dai miei pensieri. Lontano da lei. Ormai mi ero accampato nella casa di Glenn e Maggie, che si sentivano colpevoli per quello che era successo. Io non li ritenevo responsabili. Melissa era l'unica responsabile. Cercai di togliermi dalla testa Melissa e uscii dalla porta con Glenn. Quando arrivammo al cancello dove ci aspettavano gli altri strinsi la mascella. Non le parlavo da quasi due settimane. Ogni tanto la vedevo dalle finestre che guardava il vuoto ma era meglio così. La rabbia era ancora cocente. Avvicinandomi sentii quello che Rick le stava dicendo. <Devi assicurarmi che te la senti Mel, al cento per cento, altrimenti resti qui.> Mi dava le spalle ma la vidi alzare un pollice in su davanti la faccia dello sceriffo. <al cento e uno per cento Rick. E poi avete bisogno di me. So dove trovarle, anche se dovremo addentrarci un po' questa volta> La sua voce flebile mi fece stringere il cuore e dimenticare per un attimo la mia rabbia. Solo per un attimo. Rick si convinse e la vidi entrare nel furgone. I capelli negli ultimi mesi le erano cresciuti tanto e ora le arrivavano di nuovo quasi a metà schiena. Erano sciolti, molto strano per lei, soprattutto quando in missione li legava sempre. Presi il posto davanti vicino al guidatore, Rick, e la ignorai completamente. In missione questa volta eravamo io, Rick, Melissa, Glenn, Sasha e Aron. L'imbarazzo fu palpabile da subito e rimase così fino al giorno successivo, quando arrivammo in città. Non avevo scambiato neanche una parola con Melissa, e quando Rick fece le coppie per andare in esplorazione provai un strana sensazione e non essere con lei. <Io e Daryl faremo queste strade.> Disse Rick indicando delle vie su una cartina. Il luogo in cui arrivare era lo stesso per tutti ma avremmo seguito strade diverse e se troppo pericolose saremmo tornati indietro.< Glenn e Melissa queste. E Sasha e Aron queste. Atteniamoci al piano. Niente mosse azzardate. Ma ci servono quelle radio.> Girandomi incrociai lo sguardo con Melissa che subito si girò verso Glenn cercando di allontanarsi da me. Una fitta mi trafisse. Certo lei si era comportata in modo davvero ripugnante ma... io avevo avuto tutti i miei amici vicino a me. Lei era rimasta sola in queste due settimane. Avrei dovuto riprovare a parlarci. Sospirai guardandola allontanarsi con Glenn. Ancora ero arrabbiato per come si era comportata, ma per la prima volta capii chiaramente che lei non era in sé. Ne quel giorno in infermeria due settimane prima ne adesso. Una volta tornati a casa dovevo parlarle. Ma per ora avevamo una missione da compiere.
Avvicinarsi silenziosamente non fu facile. L'orda che ci aveva quasi travolti la volta scorsa era sparita ma c'erano molti zombie ovunque. Eravamo a metà strada quando un'orda ci costrinse a cambiare strada. <Dobbiamo spostarci a est, seguiamo l'itinerario di Glenn e Melissa e speriamo che lì sia migliore la situazione> ascoltai il capo e poco dopo incontrammo Sasha e Aron. <C'è un'orda di là, siamo stati costretti a venire qua> Le parole di Aron ci preoccuparono. <Merda. Stessa cosa dalla nostra parte. Potrebbero braccarci qui> Ma nonostante questo continuammo ad andare avanti e dopo una decina di minuti Glenn e Melissa apparvero qualche isolato più avanti di noi. Erano scesi in strada, cosa che avremmo dovuto fare anche noi poco più in là. Continuare per tetti era impossibile. Ci preparammo a scendere anche noi, quando una piccola orda di zombie svoltò l'angolo e puntò dritta verso Glenn e Melissa, mettendosi proprio tra loro e noi. <Glenn! Melissa!> Rick urlò per attirare la loro attenzione al pericolo imminente e per provare a far cambiare direzione all'orda, ma ormai li avevano fiutati. Ed erano entrambi in strada. Gli unici posti dove potevano ripararsi erano un grosso palazzo alle loro spalle e un negozio con il tetto alto subito affianco. Con il cuore in gola li vidi cercare di aprire le porte del palazzo e fallire. L'orda continuava ad avvicinarsi. <Merda! Uno di loro deve spingere l'altro sul tetto di quel negozio e poi farsi tirare su> Rick aveva perso la calma e cominciai anche io a provare paura. Mel e Glenn pensarono alla stessa cosa di Rick e li guardammo avvicinarsi al muro de negozio. <Che stanno aspettando?> disse Sasha guardandoli a bocca aperta. <stanno discutendo> le rispose Aron. <Probabilmente su chi deve andare prima> E appena lo disse seppi che era vero. Mel, la mia Mel non metteva mai la sua vita davanti quella di qualcun altro. E infine Glenn cedette, guardammo Melissa aiutarlo a salire, facendosi mettere i piedi sulle spalle e spingendolo. Quando Glenn fu sopra, il pezzo di muro si incrinò e fece in tempo giusto a spostarsi che quello crollò. Il punto dove Glenn era ora era molto più alto. Sentii la paura scorrermi tra le vene quando la mano di Melissa, saltando non riuscì ad avvicinarsi a quella di Glenn. Sentimmo le urla di Glenn che esortavano Melissa a saltare, a riprovarci, ma lei non si mosse. Gli disse qualcosa poi, perché Glenn si zittì, e la guardai sedersi a terra, stanca. la guardai arrendersi, accettare la morte, accettare di essere fatta a pezzi, la pistola dimenticata nella fondina. Meno di una decina di metri dividevano l'orda da lei, e non mi accorsi di essermi lanciato verso la strada – lontana, così dannatamente lontana – fin quando non sentii Rick buttarmi a terra. Ma riuscii lo stesso a vedere. Le porte del palazzo dietro di Melissa si aprirono, e uscirono quattro uomini, armati, con scudi e caschi antisommossa. La presero, sparando agli zombie troppo vicini, e Melissa si riprese in quel momento, cominciando ad urlare e dibattendosi, inutilmente, finchè non la vidi sparire dentro quel palazzo e le porte si richiusero dietro di loro. L'orda, ormai sempre più grande ci divideva da quel palazzo e da Melissa.
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Rotten Love
FanfictionFANFICTION CONCLUSA. I protagonisti di questa storia sono due: Daryl Dixon e Melissa, un personaggio inventato da me che andrà a legarsi alla storia dei protagonisti della serie che già conosciamo. Melissa è una ragazza italiana rimasta intrappolata...