Melissa POVMi stavo lavando la faccia in bagno. Daryl era rimasto con Rick e spiegargli la situazione, io ero filata dritta a casa, non prima di aver ricevuto occhiate preoccupate da Rick e Abraham. Il naso riprese a sanguinare e presi qualcosa per tamponarlo. Tutto sommato, la giornata sarebbe potuta andare molto peggio. Alla fine ce l'eravamo cavata. Ripensai a quel momento dentro al camion, quando per farmi forza ad avere un contatto fisico mi ero sforzata io di toccare Daryl. Sicuramente mi credeva una pazza dopo quel giorno. Mi sciolsi le trecce mi guadai allo specchio. Molte ciocche di capelli si erano strappate e ora che li avevo sciolti erano cadute a terra. Aprii l'armadietto. Era lì che Carol teneva le forbici con cui tagliava i suoi e i capelli di Daryl. Quel giorno i capelli lunghi mi avevano quasi fatta ammazzare. E non era stata la prima volta. Tante volte in passato mi era successo di rimanere incastrata o rallentata per colpa dei miei capelli. Legarli in delle trecce non era abbastanza. Mi decisi e cominciai a tagliare, cercando di essere precisa. Finito mi pettinai i capelli e mi guardai allo specchio. Ora i miei capelli arrivavano alle spalle. Li avevo tagliati di merda ovviamente, ma che importanza aveva? Avrei chiesto a qualcuno di sistemarmeli il giorno dopo. Presi la montagna di capelli che avevo tagliato e la buttai alla belle meglio nel cestino vicino al lavandino. Mi tolsi la felpa e mi infilai il pigiama, e prima di andare a dormire lasciai la felpa di Daryl sulla maniglia della sua camera. Appena toccai il letto mi addormentai, ma non fu un sonno sereno e per tutta la notte sognai mani che mi ferivano.
Mi svegliai che era appena passata l'alba, dopo l'ennesimo brutto sogno. Senza indugiare sotto le coperte mi vestii e scesi di sotto. Non sapevo ancora cosa avrei dovuto fare quel giorno. C'erano delle uova e della carne e decisi di farmi una colazione americana, uova e"pancetta". Il giorno prima avevo mangiato i pancake fatti da Daryl. Sentii in quel momento dei passi di sopra, segno che l'arciere si fosse svegliato. Decisi di preparare la colazione anche per lui. Per il tempo che ci mise a lavarsi e vestirsi in bagno, io avevo già finito la mia e andai fuori in terrazza a bere dell'immancabile caffè ed una sigaretta. Mentre osservavo Alexandria svegliarsi Daryl uscì dalla porta, con il piatto della colazione in mano. Sembrava perplesso. <è per me?> Mi chiese senza neanche salutare. <No, è per cane> quanto mi piaceva prenderlo in giro. Piegava sempre la bocca in un modo contrariato che mi faceva divertire da matti. Mi guardò male ma poi si sedette sulla panchina vicino a me cominciando a mangiare. <Grazie> mi disse tra un boccone e l'altro. <Non c'è bisogno di ringraziare Daryl> Dissi stancamente. Lo vidi mangiare con soddisfazione fino all'ultimo pezzo. <Sai come sono i turni oggi?> gli chiesi accendendomi un'altra sigaretta. Ero nervosa, l'esperienza di ieri non ero ancora riuscita a scrollarmela di dosso.<No, vado da Rick tra poco, vieni anche tu e sentiamo che ci dice sul nostro nuovo amico> Possibile che mi fossi scordata dell'uomo di ieri? <Si chiama Frank, a proposito. Dice di essere un ex professore delle scuole superiori. Rick l'ha interrogato stanotte. Devo andare da lui per vedere il video e decidere. La notte l'ha passata in cella.> Non sapevo neanche che avessero un cella ad Alexandria. Mi passai le mani tra i capelli corti. Avrei fatto fatica ad abituarmici. <Perché li hai tagliati?> Oh bhe allora se ne era accorto. <Bho> gli risposi. Non avevo voglia di parlarne. Lo vidi tirare fuori il coltello. <Sono da sistemare. Hai fatto un lavoro di merda> Mi allontanai con la testa. <E tu pensi di saperlo fare? Non voglio diventare pelata, stammi lontano con quel coltello da caccia!> Lo vidi sogghignare. <Peggio di così non posso fare. E Poi Carol mi ha insegnato. Dai girati> Bhe, d'altronde non potevo sperare di trovare un parrucchiere. Mi girai sbuffando. Sentii la sua mano posarsi delicata sul mio collo e rabbrividii piacevolmente. Fece passare la mano tra i miei capelli e mi sembrò un gesto dolce, poi lo sentii cominciare a tagliuzzare le punte con il coltello. Sembrava accurato ma non avevo specchi con cui guardarmi. Vidi nel frattempo Tara passare davanti a noi e salutarci, per poi entrare nella casa di Rick. Poco dopo Daryl finì. <fatto> Mi affrettai a tastarmi i capelli con le mani. Non ero pelata. Al tatto ora sembravano più pari. mi girai verso Daryl che stava rinfoderando il coltello. <come sto?> Lo vidi guardarmi per un attimo senza rispondere. <Meglio di prima> alzai gli occhi al cielo. <Do da mangiare a cane e andiamo da Rick, staranno arrivando tutti ormai> Mi alzai con lui e lo seguii. La curiosità di vedere il garage, dal quale si accedeva anche da dentro la casa e che teneva sempre chiuso a chiave, era troppo forte. Cane quasi tutte le notti veniva chiuso li, mi avevano raccontato che libero combinava solo casini la notte, quindi Daryl doveva tenerlo o in camera con se o nel garage. Quando accennai a seguirlosi fermò a guardarmi. <cosa c'è? È anche casa mia. Voglio vedere cosa c'è qua.> quel giorno mi sentivo abbastanza coraggiosa da poter tirare la corda con Daryl. <Vivrai pure qui, ma il garage è off limits, è roba mia.>Involontariamente incrociai le braccia e lo guardai male. Incredibilmente quello bastò. <Quando non ci sono non ti ci devi neanche avvicinare. Intesi?> e si girò facendomi segno di seguirlo. Cosa diavolo teneva lasotto? Parti di zombie? Armi? Sextoys? Risi pensando a quell'ultima opzione.<Perché ridi?> mi chiese subito all'erta. Non gli risposi. Mi trovai davanti a un normalissimo garage, molto più pulito di quanto pensassi. Cane siera appena alzato dalla sua cuccia, vicino alla quale giaceva una poltrona. C'erano molto alcolici, armadietti, pezzi meccanici, tantissimi pezzi meccanici, e due moto, una sembrava apposto, mentre all'altra mancano molti pezzi. <Oh dio, tutto questo mistero per delle moto. Sei proprio...> Era proprio da Daryl, almeno dal Daryl che avevo imparato a conoscere. Mi avvicinaia un arnese che attirò la mia attenzione. <Questa funziona??> Gli chiesi su di giri. <Si, ma manca l'inchiostro> mi rispose mentre dava da mangiare a cane. Avevo gli occhi fuori dalle orbita <E la sai usare?> Lo sentii avvicinarsi a me. <Poco> era affianco a me. <pensi che potresti...?> gli chiesi senza staccare gli occhi dalla macchinetta, indicandola mia spalla destra. <Potrei provarci. Ma manca l'inchiostro> Prima i capelli e poi il tatuaggio? Era diventato il mio stylist? Rimanemmo ancora unpo' lì, a fissare quella macchinetta. Mi girai infine verso Daryl per dirgli che eravamo in ritardo e lo ritrovai a fissarmi, per poi distogliere subito lo sguardo. Fu lui a parlare <Andiamo, siamo in ritardo> Chiamò cane a se e uscimmo di casa. Stavamo entrando nella casa di Rick e io continuavo a toccarmi i capelli. Non mi ero ancora guardata allo specchio e approfittai del riflesso nella finestra accanto alla porta. <Non male dai> dissi a Daryl che mi guardava. <Già, comunque sappi che mi hai fatto prendere uno spavento.>Lo guardai confusa mentre solcavamo la soglia. <chi, io?> Mi guardò serissimo. <Già, ieri sera in bagno ho creduto ci fosse un enorme opossum vicino al lavandino, invece erano i tuoi cazzo di capelli.> Scoppiai in una risata come non ne facevo fa tempo. Mi immaginai Daryl spaventarsi per dei capelli, e magari prenderli anche a calci o tirargli una coltellata. Lo contagiai con la mia risata e per la prima volta lo sentii ridere davvero. Era ovviamente una risata roca e profonda.
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Rotten Love
FanfictionFANFICTION CONCLUSA. I protagonisti di questa storia sono due: Daryl Dixon e Melissa, un personaggio inventato da me che andrà a legarsi alla storia dei protagonisti della serie che già conosciamo. Melissa è una ragazza italiana rimasta intrappolata...