84 - friends

327 15 2
                                    




Melissa POV

Sopportai Daryl che per una settimana mi ronzava intorno cercando di parlarmi, ma per fortuna ignorarlo funzionava alla grande, più facevo finta che non esistesse più lui pareva abbandonare l'idea di parlarmi. Con gli altri non fui così fortunata. Ma mi avevano aggiornata sui nomadi. Avevano provato ad attaccare altre volte, con scarso successo per fortuna. Anche il Regno e Hilltop erano stati attaccati. Il pensiero di tutti è che puntavano sullo sfinirci, un po' per volta. Rick e gli altri stavano facendo di tutto per trovare il punto in cui si erano accampati. Li avrebbero distrutti come con i Salvatori. Non doveva essere poi tanto più difficile. Ma la cosa difficile era trovarli. Li avrei aiutati, ovviamente li avrei aiutati. I Nomadi erano un pericolo per tutti. Mi riscossi dai miei pensieri In quel momento Rosita ed Abraham avevano insistito per parlarmi. Eravamo fuori e non lontano c'era il resto della combriccola compreso Daryl. Per lo meno mi avevano presa da parte <Ormai sei qui da giorni e ci parli a malapena... Stai lontana da tutti. Vogliamo solo aiutarti Mel, parlaci, siamo tuoi amici> Aspettavo dal momento in cui ero tornata questo discorso. Sapevo che lo avrebbero detto, mi ero anche preparata un discorso, per chiedergli spazio e dirgli di non preoccuparsi. "siamo tuoi amici". Begli amici. Gli stessi che mi avevano abbandonata nel momento del bisogno e che non accennavano minimamente al fatto. Cercai di calmarmi, inutilmente. Sapevo di stare per scoppiare ma accolsi la rabbia come una vecchia amica. Dopo giorni di quasi totale silenzio, il mio tono acceso attirò subito l'attenzione. <Amici? Siamo amici? Degli amici non mi avrebbero abbandonata nel momento del bisogno> Vidi del dolore passare sul viso di Rosita. <Non ti abbiamo abbandonata, ti abbiamo cercata in continuazione. Ma con i nomadi era difficile, la città troppo grande> Abraham non aveva capito proprio niente. <Non sto parlando di quello cazzo Abraham!> Ero arrivata ad urlare, sicuramente rossa di rabbia. <Dopo l'attacco dei Nomadi mi avete abbandonata! Cristo, ho perso MIO FIGLIO, e voi avete pensato bene di isolarmi> Prima o poi questa cosa doveva venire fuori. <Mel noi ti stavamo dando tempo. Pensavamo avessi bisogno di - > Interruppi Rosita prima che finisse di parlare. <Stronzate!> Vidi Daryl e gli altri che ci guardavano, ammutoliti. Incrociai il suo sguardo. <Sono stronzate. Mi avete lasciata sola perché voi siete amici suoi> Dissi indicando l'arciere, impassibile. <Non siete miei amici. Avete tutti seguito lui, siete stati dalla sua parte, quando quella che ha avuto l'aborto sono stata IO! Non avevo bisogno di spazio avevo bisogno di qualcuno, CHIUNQUE che mi stesse vicino> Daryl si stava avvicinando, ma non volevo più incrociare il suo sguardo. <Jordan e la sua gente mi hanno aiutata, mi sono stati vicini. Non mi hanno abbandonata e non mi avrebbero lasciata qui se Rick non glielo avesse imposto> Guardai i volti feriti dei miei amici. parevano aver finalmente compreso. Mi girai, ancora fumante di rabbia. <Lasciatemi in pace, questa non è più casa mia> Mi rifugiai in casa in fretta e fuori ma sentii Daryl aprire la porta subito dopo di me. <possiamo parlare?> Era davvero così stupido da volermi parlare nel momento in cui ero più incazzata?  Bene, era arrivato il momento. <Cosa vuoi dirmi? Hai finalmente trovato le palle di parlarmi? Parla> Quando mi girai a guardarlo in faccia persi tutta la mia sicurezza, ma cercai di non farglielo vedere. <Possiamo sederci?> Sembrava calmo. Gli feci cenno di no con la testa, poi incrociai le braccia davanti al petto. Aspettavo che dicesse qualcosa, mentre mi guardava con quegli occhi impenetrabili. <Mi dispiace> Strinsi la mascella, aspettando il resto. <Non c'è stato giorno da quando sei sparita in cui non ti ho cercata. Non c'è stato giorno in cui non mi sono odiato. Vorrei solo poter tornare indietro e fare la cose diversamente> Mi faceva male la mascella da quanto la stringevo. <Ma non si può tornare indietro> Gli dissi con tono duro. Lui si appoggiò con la schiena al muro, continuando a guardarmi. <No. Non si può. Ma devi sapere che ho capito di aver fatto una cazzata. Non meritavi di rimanere da sola... e quello che ti ho detto, le urla... Non ti meriti nulla di tutto ciò> Non riuscii a dissimulare la mia sorpresa. Non era più arrabbiato con me. <Mi hai perdonata di aver perso tuo figlio?> Gli sputai quasi quella domanda in faccia, con ancora tutta la rabbia che avevo. Il suo sguardo si fece più triste. <Non è stata colpa tua> Mi avvicinai a lui.<Ma è quello che mi hai fatto credere. E mi hai lasciata sola, quando avevo bisogno di te. Ho mentito prima. Non avevo bisogno di chiunque. Avevo bisogno di te. Perchè eri l'unico con cui potevo condividere il dolore> Lentamente mi prese una mano tra le sue. <Perdonami se puoi> Rimasi in silenzio, il contatto delle nostre mani dolce e doloroso. Potevo perdonarlo? <Io ti amo> disse con voce roca. Sgranai gli occhi. Tolsi la mia mano dalle sue. Gli diedi uno schiaffo nello stesso momento in cui il primo singhiozzo lasciò la mia bocca. Lui non reagì, e io continuai. Lo spintonai, nonostante dietro ci fosse il muro, e gli diedi un altro schiaffo, poi un pugno, e un altro, e un altro ancora. Quando non riuscii più a sopportare quello sguardo pentito, mi staccai da lui, rompendo il contatto con i suoi occhi che non mi avevano lasciata un secondo. Mi girai, cercando di calmare i miei singhiozzi. <è troppo tardi Daryl> sussurrai abbastanza forte da farmi sentire mentre salivo le scale. Mi chiusi in camera, presi una pillola per l'ansia e mi raggomitolai nel letto. Avrei dovuto fare una guardia tra poche ore, ma non ne avevo nessuna intenzione. Dovevo andarmene da lì. Non importava dove. Dovevo andarmene il prima possibile, ma dopo l'accordo con Jordan avrei rischiato di far saltare tutto. Mi addormentai parecchio tempo dopo.

 Mi addormentai parecchio tempo dopo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Rotten LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora