56 - waiting

502 19 3
                                    




Melissa POV

Il giorno dopo mi svegliai in tarda mattinata. Scesi dal letto lasciando l'odore di Daryl e mi vestii impacciatamente per colpa della spalla. Mi faceva male e la benda si era sporcata di sangue, dovevo andare a farla rifare anche se non sentivo troppo dolore. Dopo essermi preparata ed aver sfamato cane andai in infermeria e questa volta bussai, mentre il mio cuore batteva forte. Se fosse successo qualcosa durante la notte non ci sarebbe stata tutta quella calma. Daryl doveva essere ancora vivo e vegeto. Siddiq aprì la porta facendomi accomodare e i mie occhi andarono a cercare immediatamente Daryl, trovandolo semisdraiato sulla brandina, che mangiava qualcosa. Non feci in tempo a fare un respiro di sollievo che subito il suo sguardo si fece livido di rabbia. Parlai con Siddiq approfittando della bocca piena di Daryl. Finché mangiava non poteva dirmi niente. <Ho perso sangue stanotte, Tara ha detto che se fosse successo avrei dovuto mettere dei punti> Di sottecchi vidi Daryl che smetteva per un attimo di mangiare. Mi sedetti su una sedia e mi levai con l'aiuto di Siddiq la maglia. Rimasi in reggiseno ma ormai non aveva più importanza. Entrambi gli uomini in quella stanza mi avevano già visto più volte seminuda anche se per motivi diversi. Cercai di ignorare il dolore mentre Siddiq toglieva la benda e mi metteva due punti. <Non è nulla di grave, i due punti sono solo per sicurezza e per velocizzare il tutto. Ovviamente non devi sforzarla. Nel giro di due settimane massimo sei a posto> Sperai che in quelle due settimane non sarebbe successo nulla. Mentre mi facevo rifare la fasciatura Daryl partì all'attacco. Aveva finito la colazione e ora sembrava voler mangiare me. <Ti ho detto di scappare> Vidi le dita di Siddiq esitare per un momento, quel poverino stava per ritrovarsi tra due fuochi. Finì la fasciatura e si mise a pulire gli strumenti <Si, ti ho sentito ma stavi delirando> I toni si stavano per accendere, lo sapevo. <Forse non ti è chiaro che se ti do un ordine, tu lo esegui> Mi alzai di scatto <Forse non ti è chiaro, che ti ho salvato la vita> Sapevo che se ne fosse stato in grado, si sarebbe messo faccia a faccia con me per intimorirmi. Non lo avevo mai visto così arrabbiato. < Hai messo a rischio la tua vita e hai dimostrato quanto sei stupida e testarda. Non ho bisogno di una ragazzina che mi salvi, non credere di essere così importante.> Le sue parole e il tono cattivo mi colpirono allo stomaco lasciandomi senza parole per un attimo.<La prossima volta non mi prenderò il disturbo di salvarti> Riuscii a dire prima di uscire sbattendo la porta dell'infermeria. Che razza di idiota. Perché tutta quella rabbia? Gli avevo salvato la vita cazzo. Era lui il ragazzino stupido e testardo. Ero così arrabbiata e non potevo fare nulla per sfogarmi. Vidi da lontano Luke e il suo gruppo che mi fecero cenno da lontano.Perché ogni volta che ero incazzata incrociavo gente che voleva le mie attenzioni? Salutai con i segni delle mani. Nelle due settimane in cui Daryl mi aveva ignorata ero andata da Connie e le avevo rivelato che sapevo la linguadei segni. Lei l'aveva presa bene, come anche Luke e Kelly. Mentre Magna e Yumiko si erano scaldate un bel po', consapevoli che avevo avuto modo di spiare qualunque cosa si fossero detti in quel periodo. Ormai si erano calmate, o almeno così speravo. <Che c'è?> Chiesi sia con la voce che con il linguaggio dei segni. Mi rispose Luke. <Rick ci ha detto che di solito è Daryl ad interrogare i prigionieri più difficili> Non ne sapevo niente ma non mi stupiva. <Ora per ovvie ragioni non può farlo, e l'uomo è da interrogare in fretta. Magna ha esperienza così Rick l'ha incaricata di farlo nel pomeriggio.> Annuii spostando gli occhi sulla donna e lei mi chiese<Rick ci ha detto che ci hai parlato ieri sera. Cosa ti ha detto?> Mi spostai nervosa sul posto ripensando alla sera prima. Quella testa di cazzo non mi aveva detto proprio niente. <Nulla. Ma non ci ho neanche provato a fargli dire qualcosa.> Ero andata lì per minacciarlo. <Tu cosa gli hai detto?> Rispose Magna stringendo gli occhi. Cosa era quel comportamento? Era ancora arrabbiata per la storia del linguaggio dei segni? Mi avvicinai a lei cercando di imitare il modo di fare di Daryl. <Gli ho fatto una promessa>dissi con tono arrogante. Lei mi guardò ancora un po' dritta negli occhi poi fece un passo indietro alzando le braccia. Aveva capito che non erano affari suoi. Connie mi chiese con i segni <stai bene? Come sta lui?> mi guardava con occhi grandi e sinceri. In quel periodo in cui avevo vissuto con loro, ero stata bene. <bene, siamo vivi>risposi sincera. <Vieni da noi a cena stasera, così non te ne stai da sola. E Magna ti può dire com'è andata> Mi invitò Kelly. Mi ero appena comportata da stronza con Magna ma... <Volentieri, grazie. A più tardi> E me ne andai. Per tutto il giorno girovagai a vuoto. A cena, scoprii che l'uomo non aveva parlato, e Magna mi disse che probabilmente ci sarebbero voluti giorni.






spazio autrice:

questo è un capitolo tranquillo, ma il prossimo spero non vi deluderà!

Rotten LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora