36 - Mistrustful

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Melissa POV

Mi svegliai lentamente, ancora intontita dalla stanchezza e l'alcol del giorno prima. C'era calore. Mi resi conto che ero appoggiata a qualcuno, che mi cingeva con un braccio. Ricordai quello che avevo osato fare il giorno prima e trattenni il fiato per qualche secondo. Oh merda, ma cosa ho fatto? Sentivo il respiro di Daryl sul mio viso, così aprii lentamente gli occhi. I nostri visi erano a pochi centimetri l'uno dall'altro. Lui dormiva ancora profondamente, ma se lo conoscevo bene tra non molto si sarebbe svegliato. Non avevo nessuna voglia di alzarmi da quel letto e mettere fine a quel contatto. Eppure lo feci, pensando a quanto sarebbe stato imbarazzante se si fosse svegliato con ancora me nel letto. Lentamente scivolai fuori dalle coperte e dal suo abbraccio e andai in bagno a vestirmi. Avevo osato troppo, e non riuscivo a capire il perché. Come avevo potuto buttarmi tra le sue braccia? E perché mi era piaciuto? In fondo alla mia testa, una vocina cercava di parlare, sempre più forte. Ti piace. No, non era possibile. Niente uomini, niente fidanzati, niente smancerie, niente amore. Non volevo niente, non potevo. Eppure di Daryl mi fidavo... Ma lui cosa pensava di me? Probabilmente mi vedeva ancora come una ragazzina. Mi destai dai miei pensieri quando sentii dei rumori provenire da fuori. Daryl doveva essersi svegliato. Finii di vestirmi e darmi una lavata alla faccia. Decisi che avrei fatto finta di nulla, non dovevo assolutamente apparire imbarazzata. Non volevo si creasse imbarazzo fra noi due, avrebbe rovinato il rapporto. Feci un respiro profondo e uscii dal bagno. <Giorno> Gli dissi tranquilla, anche se lo vidi a petto nudo, che mi guardava studiando il mio comportamento. <Giorno> Evidentemente si era svegliato subito dopo che ero uscita dal letto, e visto quanto tempo ci stavo mettendo in bagno aveva deciso di vestirsi lì. Indossava infatti già gli abiti per uscire, tranne la maglietta. Non potei fare a meno di guardarlo, i muscoli erano incredibilmente ben scolpiti, era pieno di piccole cicatrici anche lì, armi fa fuoco, coltelli, graffi... Alle sue spalle Daryl aveva chissà quante storie da raccontare. Distolsi lo sguardo prima che notasse che lo stavo guardando, o meglio fissando, e presi l'arco e il coltello. Esitai e prendere la pistola, la gente lì era già abbastanza diffidente nei miei confronti. <Cosa faccio con la pistola?> Daryl sicuramente sapeva consigliarmi. <Dammi, la tengo io, se ci fosse bisogno cercami. Comunque devo insegnarti a usare le armi da fuoco, fai schifo> Per fortuna aveva deciso anche lui di ignorare la nottata.<Okay Rambo, ti aspetto fuori, ho fame e non so dove poter trovare cibo, vieni cane> Uscii fuori con cane, che aveva appena finito di mangiare dalla sua ciotola. Daryl se poteva si portava sempre dietro il cibo per cane. Una volta fuori e mi stiracchiai. Quella sarebbe stata una giornata calda. Vidi passare alcune persone che mi lanciarono uno sguardo di diffidenza, così presi ad accarezzare cane, come facevo spesso quando non sapevo cosa fare. Daryl uscì poco dopo e senza dire nulla lo seguii. Notai che chiunque incontrasse lo salutava con rispetto, mentre ignoravano me. Arrivammo a quella che era la mensa, e mi misi in fila con Daryl. <Ehi Dixon, passa avanti> Lo chiamarono da davanti e semplicemente mi lasciò lì. Lo vidi passare avanti a tutti, nessuno sembrava avere nulla in contrario. Prese una razione fin troppo abbondante e si andò a sedere in un tavolo, seguito da alcune persone che doveva conoscere bene. Aspettai il mio turno, consapevole degli sguardi diffidenti. Cane fortunatamente era rimasto con me. Quella bestiaccia riusciva a confortarmi in momenti del genere, mi faceva sentire meno sola. Quando toccò a me, un uomo abbastanza anziano mi guardò accigliato. <E tu chi diavolo sei?> mi chiese attirando l'attenzione delle altre persone nelle vicinanze. L'uomo davanti a me mi guardava burbero. <Sono di Alexandria, sono arrivata stanotte con Daryl> La mia voce era ancora bassa e con tutto quel rumore sapevo che l'uomo mi aveva sentito appena. <Non credo di aver capito il tuo nome, vuoi parlare più forte?> Stava iniziando a darmi fastidio quella situazione. <Melissa> disse un po' più forte, e subito mi misi a tossire. Ero davvero imbarazzata. Lo vidi scuotere la testa contrariato e mi diede la mia colazione, una misera porzione di porridge e una piccolissima mela. Decisi di non replicare e mi avviai a un tavolo vuoto, abbastanza distante da Daryl, che comunque era circondato da persone e non c'era posto per me. Lo vidi guardarmi da lontano, e osservare il poco cibo che avevo nel vassoio. Non incrociai il suo sguardo. Dopo un po' dei ragazzi  più giovani di me si sedettero al mio tavolo. <E così sei la nuova di Alexandria!> volevano fare conoscenza e per non peggiorare la mia situazione decisi di non scacciarli. Sembravano tutti bambini, tranne due ragazzi, Henry che doveva avere l'età di Carl, forse un po' più piccolo, e Alden che doveva avere circa la mia di età. Loro sembravano interessanti. Mi feci raccontare un po' della vita lì, cercando di far parlare loro. <Quello non è il cane di Dixon?> disse Alden quando Cane mi saltò addosso con le zampe anteriori, elemosinando coccole. <Si, è cane> dissi accarezzandolo. <Di solito non si fa accarezzare, fammi provare> Disse il giovane Henry allungando la mano. Cane lo fissò negli occhi ed emise un basso ringhio di avvertimento.<Cane a cuccia> Gli dissi, ed immediatamente rivolse il suo sguardo a me, leccandomi la faccia. Ridacchiai pulendomi la guancia. In quel momento vidi Daryl avanzare verso di me. <Cane vieni> serrai la mascella, voleva riprendere ad ignorarmi? Gli altri ragazzi intorno a me lo salutarono e fu costretto a fermarsi a salutarli e parlare un po'. In quel momento nessuno badò a me. Poi prima di andar via Daryl appoggiò una mano sulla mia spalla, facendomi trasalire. Vidi gli occhi di tutti puntati su di me. <Devo sbrigare alcune cose, ci vediamo tra un ora al cinema, non tardare> suonava come un ordine. <lasciami cane> Gli dissi alzandomi in piedi e fissandolo con aria di sfida negli occhi. Mi guardò per alcuni secondi. <Cane, resta qua> Si girò e andandosene aggiunse. <Non fare nulla di stupido>Sbuffai. <in quello sei bravo tu>. Presi il vassoio e salutai quei ragazzi. <Alla prossima, ciao> mi girai e sentii che qualcuno mi stava seguendo. Misi a posto il vassoio e mi girai, era Alden. <Sai dov'è il cinema?> lo guardai rassegnata. <no>. Sorrise. <Dai, ti faccio fare un giro e tra un ora giuro che sarai davanti al cinema.> Accettai il suo invito, sperando che non avesse brutte intenzioni. Daryl si era rivolto a lui con rispetto, dovevo fidarmi della sua opinione. Mi mostrò gran parte la cittadina. Alden era simpatico e nonostante mi guardasse di sottecchi pensando di non farsi vedere, e nonostante immaginai fosse attratto da me, non sembrava avere brutte intenzioni. Cercò di farsi raccontare qualcosadi me  e alla fine cedetti. Eravamo davanti al cinema, ma mancava ancora un po' di tempo all'appuntamento che mi aveva dato Daryl. <Ero prigioniera dei salvatori. Rick e i suoi sono riusciti a salvarmi per caso. Negan era già morto e il santuario distrutto ma io non ero lì, mi avevano portata in un avamposto. Comunque è passato più di un mese ormai e mi sono abituata ad Alexandria, non è male come posto> Ero di poche parole, ma al ragazzo bastò. <Bhe, anche il Regno è un bel posto, se mai volessi cambiare aria> Era decisamente interessato a me. <Sinceramente, non mi sento la ben venuta qui> Gli dissi in risposta.<Bhe... hai ragione, non stiamo passando un bel periodo. Negan aveva fatto infiltrare alcuni traditori tra di noi, ci aveva attaccato anche dall'interno insomma. L'umore è ancora basso, ci sono ancora uomini di Negan in circolazione da qualche parte, e questo pensiero ci manda fuori di testa> Mi accesi una sigaretta silenziosa. Quello che diceva era vero, c'erano ancora degli uominidi Negan da qualche parte li fuori. Davanti a noi passò Daryl, che entrò nel cinema non prima di lanciarmi un'occhiataccia. Ma che voleva da me? <Oh, ma c'è qualcosa tra te e Dixon?> Mi sforzai di non arrossire. <No! Ho la sfortuna di vivere con lui, ma non c'è nulla> La consideravo più una fortuna in realtà. <Ah okay... no perché mi è parso di vedere uno sguardo omicida quando mi ha visto accanto a te. Bhe meglio così> Mi fece l'occhiolino. Quindi era Alden che aveva guardato male? Mi alzai <Grazie per il giro, alla prossima> Gli dissi e mi girai con cane a fianco. <Alla prossima, se ti va di chiacchierare ancora mi trovi alla ferramenta oggi!> Ecco quale era il problema di dare confidenza alla gente; quella se ne approfittava subito. Entrai dalla porta del cinema, feci pochi passi e poi sentii un enorme ruggito.

 *Rooooaaaarrr* Mi pietrificai sul posto, cane a fianco a me si mise sdraiato a cuccia

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*Rooooaaaarrr* Mi pietrificai sul posto, cane a fianco a me si mise sdraiato a cuccia. Davanti a me, in fondo al cinema sul piccolo palco, stava Re Eziekiel su un trono improvvisato, al suo fianco c'erano Carol e Daryl, e dall'altro lato c'era un'enorme tigre. Non riuscivo a muovere un muscolo. Allora era vero! Vidi Daryl cominciare a ridere senza un contegno, seguito poi da Carol ed Eziekiel. <Avvicinati pure> disse quest'ultimo. Cominciai a camminare molto lentamente fino a trovarmi a pochi passi dal palco. Non avevo nessuna intenzione di avvicinarmi di più, così mi sedetti nelle poltroncine da cinema ai primi posti. Daryl mi guardava tronfio. <Ho vinto> Lo guardai con astio. <Fottiti Dixon>. Ero sicura che mi avesse fatta venire lì solo per farmi spaventare. Cominciarono a parlare di alcune cose di politica riguardante l'alleanza, parlarono di un ponte, di provviste, coltivazioni ecc. Non capivo perché mi volessero lì con loro, forse volevano farmi capire come funzionavano le cose. Cominciarono a coinvolgermi e dissi anch'io la mia su alcune questioni. Dopo alcune ore la riunione finì e io sgattaiolai fuori da lì, più lontano possibile dalla tigre. Quando fui fuori raccolsi un bastone da terra e lo lanciai, per far giocare un po' cane. Avevo intenzione di oziare tutto il giorno, inutile girovagare in una città in cui non ero ben vista, e Daryl sarebbe stato tutto il giorno con Carol. Tornai nella casetta e stetti lì, saltai il pranzo, e solo verso pomeriggio inoltrato misi naso fuori da lì. Fui attirata da alcuni dei ragazzini più piccoli che mi avevano parlato quella mattina, sembravano agitati e parlavano tra di loro. che diavolo stava succedendo?

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