13 - Dog

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Melissa POV

Entrai in casa e mi sdraiai rumorosamente sul divano. Mi pentì subito di quella mossa poco aggraziata. Mi tirai su con un lamento di dolore e mi alzai la maglia. Il grosso livido sul costato sinistro aveva avviato la sua guarigione, era ora giallo e viola, un colore malsano che mi fece venire la nausea. <Ehi> mi abbassai la maglia in fretta e mi accorsi che non ero sola. Daryl era accanto a me, i suoi occhi ancora sul livido che avevo appena coperto. <Ehi>  lo fissavo con circospezione. <dov'eri?> mi chiese. Lo guardai con astio. Mi avevano lasciata sola e pretendevano che me ne rimanessi in quella casa da sola? <non qui> girai il corpo completamente verso di lui e lo fissai con quella che speravo sembrasse aria di sfida. Un'altra fitta alle costole mi tolse il fiato, misi le mie mani istintivamente sul livido e mi chinai per il dolore. <Vuoi cadermi addosso ancora?> che faceva? Mi prendeva in giro ora? Senza rispondergli mi sedetti con cautela nel divano.<il divano è più morbido> lo vidi ridacchiare. <stai bene?> il suo tono sembrava serio ora, lo guardai negli occhi, che mi restituivano uno sguardo azzurrissimo preoccupato.<Sto meglio di quanto sembri, voglio solo tornare alla forma fisica di prima, voglio poter uscire da qui> Che cazzo mi ero venuto in mente? Lo guardai preoccupata, la mia frase poteva essere fraintesa.Per fortuna lui pareva averla presa nel senso buono. <Anche io appena arrivato qui non mi trovavo bene, passavo tutto il giorno fuori. Ma una volta che ti abitui non è male, ci vuole solo tempo.> Dalla porta entrò un cane, un pastore belga, si avvicino scodinzolando a Daryl, che gli appoggiò una mano sulla testa, mi stava fissando.<e questo?> gli chiesi sorpresa. <Lui è cane, un mio compagno> Non riuscì a trattenere una risatina. <Hai chiamato il tuo cane, "cane"? Non sei un tipo fantasioso vero?> Scosse la testa sorridendo. "cane" si stava ora avvicinando a me, e Daryl sembrò preoccupato. Immaginai che se avesse preso anche solo un minimo dal padrone c'era da preoccuparsi, ma prima dell'apocalisse avevo avuto tanti cani e non mi feci intimorire. Mi abbassai lentamente sulle ginocchia alla sua altezza senza fissarlo negli occhi e gli porsi i palmi delle mani. Cane mi annusò per bene e poi prese a scodinzolare, leccandomi la faccia. Sorrisi di rimando e presi ad accarezzarlo, dovevo essermi sbagliata, sembrava molto amichevole. Daryl ci guardava in modo strano, e gli rivolsi uno sguardo interrogativo. <di solito non è amichevole con gli sconosciuti> era geloso del suo cagnolino? <Bhe io ci so fare> Cercai di alzarmi con una certa fatica da quella posizione scomoda e subito Daryl mi porse la sua mano. Accettai l'aiuto e mi rimisi in piedi grazie a quel braccio muscoloso. <Ora devo uscire, ho del lavoro da fare, ciao> Lo vidi voltarmi la schiena e andare verso la porta con cane al seguito. Indossava sempre lo stesso gilet, era di cuoio, ormai molto rovinato ed era decorato con due ali bianche.

Mi ricordai la tuta color paglia, con la A scritta in arancione fluo, il suo sangue che macchiava quello straccio

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Mi ricordai la tuta color paglia, con la A scritta in arancione fluo, il suo sangue che macchiava quello straccio. Gli parlai quando era ormai alla porta.<Tu non mi hai mai vista> Non sapevo perché lo stavo dicendo. So che non m iaveva mai vista, era un'affermazione e non una domanda, ma speravo in un certo senso che anche lui mi avesse riconosciuta, che sapesse del legame che avevamo. Si girò verso di me e i suoi occhi si incatenarono ai miei mortalmente seri.<che intendi dire?> abbassai gli occhi, era ovvio che non mi avesse mai vista. <tu non lo sai, ma ero nella cella accanto alla tua al santuario...>lo vidi serrare la mascella e fare qualche passo verso di me. <qualche volta ti ho visto, ci siamo incrociati. Poi la notte... bhe ero lì, quasi sempre insomma.> Non diceva niente. E cosa avrebbe dovuto dire? Perché glielo avevo detto? Non aveva senso. Mi alzai dal divano e mi diressi verso le scale, lui non aveva intenzione di dire niente, non aveva senso mettermi ancora più in ridicolo. <lo so. Ho visto il video, Rick ce li fa sempre vedere. Decidiamo tutti insieme chi rimane o no.> mi fermai a guardarlo. Quindi quel posto era davvero una specie di democrazia, Rick non prendeva tutte le decisioni da solo.<Non ti ho mai vista, cercavo di non guardare in faccia le altre persone. Ma la notte ti sentivo. Non sapevo fossi tu. avrei voluto portare altri prigionieri via quando me ne sono andato, ma non potevo. Siamo tornati pochi giorni dopo> il suo tono di voce sembrava... dispiaciuto? Quindi quando era scappato avrebbe voluto salvare altre persone. <Ma io non ero più lì> Fu lui a distogliere lo sguardo ora. <Già> se non mi avessero portata in uno degli avamposti quel giorno, sarei stata libera molto prima, e la ragazza con me sarebbe stata ancora viva. <Bhe, alla fine mi avete comunque liberata> i nostri sguardi si riallacciarono. <Grazie> A quel ringraziamento mi rispose con un grugnito, si girò e uscì dalla porta. Era uno strano uomo, perché avevo quell'interesse nei suoi confronti?

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