92 - Goodbye - FINE

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Daryl POV

<Non era questo il piano. Lei doveva aspettarci qui. Ci aveva detto di venire a prenderla, noi non... non ne avevamo idea> Stava dicendo Oliver. Sembravano entrambi sconvolti, non feci fatica a credergli. Mi sistemai il fucile in spalla. Individuai subito delle tracce. Tracce di sangue. <Dite a Rick quello che è successo. Ditegli che sto andando a cercarla> Non poteva andarsene così, non ferita. Non senza un addio, un vero addio. Non senza che io potessi fare almeno un tentativo. Credevo di poterla lasciare andare. Ne ero convinto. Invece, rimanevo lo stesso egoista di sempre. Cominciai a correre, lasciandomi alle spalle quei due e i miei amici che combattevano con quello che era rimasto dei Nomadi. Lasciai tutto alle spalle, solo Melissa era importante. Non poteva essere andata lontana, non se era ferita. Le tracce erano confuse, aveva provato a nasconderle, a deviare la pista. Avrebbe funzionato con qualcun altro, ma non con me. Smisi di correre, eccola. Era a una ventina di metri da me, si teneva il braccio, ma camminava decisa. Esitai e solo per un secondo pensai di girarmi e lasciarla andare. Poi aumentai il passo, trascinando i piedi, facendo rumore. Si girò immediatamente a guardarmi, pronta a far fuoco. Abbassò subito la pistola, guardandomi confusa. La raggiunsi in fretta, preoccupato per la ferita. Senza dire niente le presi il braccio, e nonostante una smorfia di dolore, si lasciò guardare la ferita. Superficiale, niente di grave, ma doveva essere disinfettata e bendata. Le lasciai il braccio, e la fissai in volto. Mi stava guardando imbronciata e mi venne quasi da ridere. <merda> disse lei alla fine, facendo un passo indietro e distogliendo lo sguardo. <Dovevo immaginare che te lo avrebbero detto alla tua prima minaccia di morte> Sorrisi, quasi rilassato ora che l'avevo raggiunta. <Non avevano capito che te ne saresti andata. E io credevo che ormai te ne fossi andata davvero>  I suoi enormi occhi luminosi mi stavano fissando quasi a volermi leggere l'anima. <Non sono brava negli addii Daryl> Allora non andartene. Ma chi ero io per tenerla in un posto dovevo non voleva più stare? Non potevo fare niente. Niente. Trattenni il fiato per un secondo, mentre un'idea così semplice, così scontata mi colpiva. Come avevo fatto a non pensarci prima. <Vengo con te> Aprì la bocca, guardandomi con gli occhi che si riempivano di lacrime, e seppi che lei a quell'opzione ci aveva pensato eccome. Ma non aveva voluto chiedermelo. <No Daryl. Loro sono la tua famiglia, Alexandria è la tua casa> Dovevo convincerla che era quello che volevo davvero. <Si, sono la mia famiglia, ma lo sei anche tu. E la mia casa... sai bene che anche io mi sono sempre trovato bene qui fuori. Possiamo costruircene un'altra di casa> Le presi il viso tra le mani, avvicinandomi. <Daryl, loro hanno bisogno di te> Mi disse con un filo di voce. Pensai bene a cosa rispondere, perché era anche il dubbio che avevo io. <Abbiamo fatto abbastanza Mel, sia io che te. Abbiamo dato tanto per loro. È ora che ci prendiamo qualcosa per noi. Capiranno. Rick capirà più di tutti> Mi avvicinai fino a sfiorarle il naso con il mio. <E cane?> Mi misi a ridere, stringendola a me. <L'ultimo tuo dubbio è cane?> La sentii sorridere, con le lacrime che scendevano dai suoi bellissimi occhi. <Si. O viene anche lui o niente> La baciai, le nostre labbra si incontrarono come se fossero state distanti per troppo tempo, come delle calamite fatte per stare insieme. E nel frattempo, uno scoordinato rumore di zampe veloci ci raggiunse, saltandoci addosso di gioia. Cane mi aveva raggiunto. CI aveva raggiunto. <Te lo porti sempre dietro> Disse Mel guardandomi. Poi dopo un attimo si staccò. <Non voglio dire addio. Se tu vuoi, vai da solo, ti prego> Non potevo andarmene senza avvisare, Rick sarebbe impazzito per ritrovarmi. Ma non avevo bisogno di tornare indietro per salutarlo. Tirai fuori la radiotrasmittente dalla tasca. Ascoltai per un attimo i rumori lontani, verso la battaglia. Non c'erano più spari, doveva essere finito tutto in fretta grazie a quello che aveva fatto Melissa. Schiacciai il pulsante. <Rick, mi senti?> Mi rispose immediatamente <Stai bene? Dove sei finito?> Abbracciai Mel, per farmi forza, anche se era quello che volevo, non era facile. <Sto bene, sono con Melissa.  Voi state bene? È finita?> Ci mise un po' a rispondere. <Stiamo bene, nessun morto tra tutta l'alleanza, solo un ferito. È stata Mel vero?> Mi stupì rispondendo lei stessa. <Si, dovevo farlo Rick, mi dispiace se non vi ho detto niente. Elijha e gli altri... hanno fatto quello che ho detto io, ma sono brave persone, occupati di loro per favore> Se non aveva capito prima, sicuramente ora Rick aveva capito che questi erano dei saluti. Almeno da parte di Melissa <Staranno con noi ad Alexandria se lo vorranno. Grazie Melissa, per tutto. Ci sarà sempre un posto qui per te.>Mi feci coraggio. <Spero valga lo stesso per me> Strinsi la mascella, sotto lo sguardo indagatore di Melissa. Se mi avesse visto esitare, avrebbe insistito per andarsene da sola. <Daryl... vi auguro il meglio. A tutti e due. Tenetevi la radio, per qualunque emergenza, contattateci. Ovunque sarete, verremo per voi. Buona fortuna Mel, Buona fortuna... fratello> La voce commossa di Rick mi colpì più duramente di quello che credevo possibile. <Ci vediamo, fratello> Spensi la radio con mani stranamente salde. Intrecciai le mie dita con quelle di Melissa, e dopo averle dato un bacio, con cane al nostro fianco, e gli occhi verso il futuro, ci incamminammo. E nessuna strada mi era mai sembrata così giusta, così facile e così naturale quanto quel sentiero in mezzo al bosco, con Melissa nella mia mano.

 E nessuna strada mi era mai sembrata così giusta, così facile e così naturale quanto quel sentiero in mezzo al bosco, con Melissa nella mia mano

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Spazio autrice:

Se siete arrivati fino a qua, prendetevi un minuti per leggere queste ultime righe! Questa è stata una "storia" senza pretese. Sono sicura di non essere l'unica a fantasticare e a farsi tanti viaggi con la testa. Uno di questi viaggi ho deciso di scriverlo, ed ecco qua questa fanfiction, che altro non è che ciò che avevo in testa. Consiglio a tutti di scrivere quello che vi passa per la testa, che sia stupido, che sia strano, che sia passeggero, ma scrivete quello che avete in testa. Poi potete cancellarlo, pubblicarlo o lasciarlo lì a prendere la muffa per sempre, ma credetemi che è una bella soddisfazione mettere per iscrito le proprie idee. Detto questo, spero vi sia piaciuta questa fanfiction, tra alti e bassi sono abbastanza soddisfatta, spero di imparare dai miei errori e migliorare, alla prossima storia!

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