Melissa POV
Una volta dentro Siddiq mi fece segno di sedermi nel letto dell'infermeria, ma non ne avevo alcuna intenzione, non volevo apparire debole. <Chi siete e perché sono qui?> Rick mi spiegò della comunità, dei problemi che Negan gli aveva causato, delle loro perdite, di come dopo averlo ucciso e aver distrutto il santuario si erano messi sulle tracce dei suoi avamposti. Quando stava per rispondere alla mia seconda domanda, del perché mi trovassi lì, lo interruppi.<volete sapere dove sono gli altri avamposti> Mi guardarono a disagio. Volevano far finta di avermi portata nella loro base solo per buon cuore?<Forse posso aiutarvi> In quei due mesi d'inferno mi avevano portata da un posto all'altro, come un cagnolino. Se mi fossi arresa non sarei stata attenta a ogni particolare, ogni strada, ma non mi ero arresa nonostante tutti gli orrori che avevo passato. Ricordavo molti luoghi che avevo visitato.<molto bene... in cambio, se ci dimostrerai di poterci fidare, ti daremo ospitalità> Nel raro caso che io la voglia, pensai, ma non dissi nulla. <Bene> ripeté Rick staccandosi dal muro. <Dobbiamo fare una lunga chiacchierata, ma prima voglio che Siddiq ti controlli ancora, poi che tu ti faccia una doccia calda e che ti metta vestiti puliti, sono già lì sulla sedia, il bagno invece è quella porta li. Daryl tu resta qui, quando è pronta portala da noi> rabbrividii leggermente, non so se avessero brutte intenzioni, ma negli ultimi due mesi ogni volta che qualcuno mi portava da qualche parte non finiva bene per me. La donna con la catana forse intuì qualcosa poiché aggiunse <Vi aspettiamo lì, fate con calma> La sua presenza avrebbe dovuto tranquillizzarmi? Non potevo abbassare la guardia, ma ancora non potevo neanche agire. Rick, Michonne e Carl uscirono dalla porta, mentre l'arciere e il medico rimasero li con me. Siddiq mi controllò ma decise che era meglio medicare i tagli dopo la doccia, altrimenti avrebbe sprecato bende e disinfettante. Sotto gli occhi dei due uomini entrai in bagno, istintivamente feci per chiudere a chiave, ma ovviamente non c'era nessuna chiave. Comincia a spogliarmi, e mi resi conto di indossare un pigiama azzurro e grigio. Decisamente non era quello che indossavo arrivata li. Mi immaginai svenuta mentre Siddiq mi spogliava e rivestiva e un senso di nausea mi pervase. Nonostante tutti gli abusi, tutte le torture e tutti gli uomini in quei due mesi, la sola idea mi faceva nauseare ed incazzare. Sperai solamente che in quel posto non fossero tutti maniaci. Entrai nella doccia e solo quando aprii il getto dell'acqua mi resi conto di quello che aveva detto Rick "doccia calda". L'acqua che usciva dalla doccia era veramente calda. Una sensazione piacevole come non mai mi avvolse, mentre guardavo tutto il sangue e lo sporco colare via nel tubo di scappamento insieme all'acqua. Non dovevo dimenticarmi però dove mi trovavo. Trovai shampoo e bagnoschiuma, dentifricio e spazzolino. lussi che non mi concedevo da troppo tempo, e comincia a lavarmi con foga, a fondo, fino a che non mi fecero male il cuoio capelluto, le mani e le gengive. Acqua nera e sporca continuava a scivolare giù per lo scarico. Uscita dalla doccia mi tamponai i capelli con l'asciugamano, trovai addirittura un pettine pronto per essere usato. Ci misi molto a districarli, ma alla fine la mia lunga chioma aveva un aspetto meraviglioso, non che ciò mi importasse, ma avevo sempre amato prendermi cura dei miei capelli in passato... Indossai i vestiti che mi ero portata in bagno. Biancheria pulita e comoda, jeans, maglietta, giacchetto e scarpe resistenti. Non avrei potuto chiedere di meglio, erano anche della mia taglia. Ripensai agli squallidi vestiti bianchi che avevo indossato negli ultimi due mesi, una morsa mi afferrò lo stomaco. Come avevo fatto a non impazzire? Come avrei fatto a lasciarmi alle spalle un tale orrore? Cominciai a tremare e rivolsi per la prima volta il mio sguardo allo specchio. La persona che mi rivolse lo sguardo non potevo essere io. Non ero mai stata così magra, il volto e il corpo erano pieni di lividi e tagli, gli occhi più di tutti mi impressionarono, quello era uno sguardo terrorizzato. Non potevo essere io. Non potevo permettere a Negan e ai suoi uomini di avermi fatto questo. Il mio sguardo si riempii d'odio, e mi sentii subito meglio. Ero una combattente, ora più che mai dovevo reagire. Diedi un ultimo sguardo allo specchio, odiando ciò che vedevo, odiando il bel viso che avevo, che mi aveva e mi avrebbe causato sempre brutti guai, ed uscii dal bagno. Trovai solo Siddiq ad aspettarmi, mi guardò strabuzzando gli occhi per un momento, dovevo apparire diversa senza tutto il sudiciume addosso. <Vieni siediti, ti disinfetto qualche taglio. e credo di doverti mettere due punti al taglio che hai sulla fronte> disse indicando il mio viso. Non gli risposi ma mi sedetti senza protestare ed attesi che avesse finito. Lo osservai medicarmi, le sue mani si posavano gentili su di me, non prolungava il contatto più del necessario, ma era veloce e professionale, i suoi occhi scuri ogni tanto incontravano i miei, per poi distoglierli subito dopo. Alla fine le sue labbra si arricciarono in un sorriso. Senza volerlo risposi appena a quel sorriso, era stupido ed irragionevole, ma sentivo di potermi fidare di quell'uomo che mi aveva curata. La porta si aprì di scatto ed entrò l'arciere.<dobbiamo andare> In quel momento capii di averlo già visto, o meglio, intravisto. Lui era il prigioniero che settimane prima Negan e gli altri avevano preso e torturato. Era stato probabilmente per merito suo che i suoi amici erano riusciti a penetrare al santuario. Di nuovo rabbrividii.<Perché mi guardi così ragazzina?> il suo tono era sfrontato ma non cattivo. Non sapevo cosa dire, avrebbe avuto senso dirgli che quando non venivo torturata o abusata mi rinchiudevano nella cella accanto alla sua? Che la canzoncina che mi aveva fatto impazzire in quei mesi era la stessa che sicuramente ancora tormentava lui? Deglutii a fatica, avrei dovuto smetterla di pensare a quei mesi. Mi alzai, intuendo che era ora di seguire l'arciere. Guardai Siddiq e gli mormorai un grazie imbarazzato, era da troppo tempo che non ringraziavo nessuno, troppo tempo che qualcuno non mi faceva un favore o una gentilezza.
spazio autrice:
So bene che Daryl è un "balestriere" e non un "arciere", ma balestriere suona così male che non riesco ad usarlo😂
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Rotten Love
FanfictionFANFICTION CONCLUSA. I protagonisti di questa storia sono due: Daryl Dixon e Melissa, un personaggio inventato da me che andrà a legarsi alla storia dei protagonisti della serie che già conosciamo. Melissa è una ragazza italiana rimasta intrappolata...