- Due mesi dopo -Melissa POV
Daryl era già uscito. Mi rigirai nuovamente nel letto, sapevo che era ora di alzarsi. Gli incubi ormai mi impedivano di riposare bene, ultimamente la nausea mi perseguitava, e la stanchezza non mi abbandonava mai. Sapevo cosa poteva essere, lo sapevo ma al tempo stesso mi rifiutavo di pensarci. Con un ultimo sbuffo calciai il lenzuolo a terra e mi alzai. Camera di Daryl era un vero disastro e a dirla tutta anche io. Daryl ultimamente era fin troppo gentile, mi guardava come se potessi spezzarmi da un momento all'altro, come se volesse prendersi il peso di tutti i miei problemi. Forse mi stavo lamentando troppo... Lo faceva solo per affetto. Cercai dei vestiti puliti, li indossai e mi buttai di sotto a mangiare qualunque cosa mi avesse lasciato Daryl per colazione. Arrivata in cucina mi bloccai con l'acquolina in bocca. Una fetta di crostata? Sicuramente non l'aveva fatta lui ma l'aveva barattata da qualcuno. E quella sopra sembrava proprio marmellata di ciliegie... la mia preferita. Le mie papille gustative parvero impazzire appena diedi il primo morso. Era ottima. Dopo altri due morsi corsi in bagno. Vomitai tutto. Merda. Merda merda merda merda. La strega di Oceanside ce l'aveva gufata davvero così? Abbandonai lì il restante pezzo di crostata e andai da Siddiq. Entrai come un piccolo tornado ma niente poteva scuotere lo stoico Siddiq. <Mel? Stai bene?> Ci misi un po' a calmarmi e dirgli il mio dubbio. <Sei sicura? L'ultimo ciclo da quanto non ti viene?> Scossi la testa nervosa. <Due mesi fa, ma non me ne sono preoccupata, è irregolare da anni ormai. A volte mi salta anche per cinque o sei mesi> Siddiq andò di là a cercare qualcosa lasciandomi sola per qualche istante. Quando tornò ebbi un déjà-vu. Appena arrivata ad Alexandria avevo fatto un test di gravidanza, era risultato positivo e Siddiq pur non conoscendomi mi aveva consolata e aiutata. Gli presi il test dalle mani e mi chiusi in bagno. Feci pipì e aspettai lì. Tanto sarebbe andato tutto bene, ero solo paranoica. Passarono dieci minuti. Ne bastavano cinque per vedere il risultato ma io continuavo a fissare il muro. <Melissa?> Siddiq mi chiamò piano. Abbassai lo sguardo. Due linee. Mi si appannò la vista, mi alzai tremando e aprii la porta. Lui capì senza aver bisogno di guardare il test. <Siediti. Bevi un po' d'acqua e RESPIRA> Non stavo respirando? Mi feci guidare da lui e mi ritrovai seduta sul lettino. Bussarono alla porta e vidi solo di sfuggita qualcuno che parlava con Siddiq. Dopo poco tornò da me. <Mel, ascoltami. Mi dispiace tanto ma questa volta non abbiamo l'opzione B come l'ultima volta. Ma ti aiuteremo in ogni maniera possibile. Andrà tutto bene, ci siamo già passati con Maggie e altre persone> Cercai di concentrarmi su quello che diceva. <Non c'è nessun modo per... sbarazzarmene?> Erano parole orribili da dire, ma volevo esserne sicura. <No. A meno che non vuoi morire anche tu non c'è nessun metodo funzionante e sicuro. Ascoltami. Te lo devo chiedere. Va tutto bene? Qualcuno ti ha costretta a fare qualcosa o...?> Riuscii a fare una risatina nervosa. <Siddiq tranquillo. È di Daryl. Io e lui andiamo a letto insieme da mesi ormai... siamo sempre stati attenti ma sapevamo il rischio> Sapevo il rischio e ora eccomi qua. A punto e a capo. Io quel figlio non lo volevo. Dannazione. E Daryl come l'avrebbe presa? Mi alzai piano avviandomi all'uscita. <Non farne parola con nessuno, ti prego> Gli dissi chiudendomi la porta alle spalle mentre mi raccomandava di fare attenzione. Andai a fare il turno di guardia come sempre, saltai il pranzo e continuai a tenermi la sigaretta tra i denti senza accenderla. Avrei voluto fumare, tantissimo. Ma se non avevo scelta e dovevo davvero avere questo figlio, meglio non intossicarlo più di quanto avessi fatto prima di scoprire di essere incinta. Incinta. Merda. Abbandonai la postazione di guardia facendo cenno alla persona più vicina di sostituirmi e andai a casa.
Verso sera sentii la porta di casa aprirsi e gli inconfondibili passi di Daryl che si muoveva di sotto per poi venire fino in camera mia. Aprì la porta senza bussare. <Si bussa Daryl!> Lo attaccai forse con troppa rabbia. Rimase interdetto sulla soglia, cercando invano di nascondere un sorriso divertito. <Non ero sicuro fossi qui> Si avvicinò e si sedette sul letto vicino a me. <Bussa lo stesso> Gli dissi. Lui allungò una mano e bussò sul muro dietro la mia testa. <Non fai ridere> Replicai con tono serio e sembrò capire che c'era qualcosa che non andava. <Cosa succede?> Non ero pronta per dirglielo. <Niente, sono solo nervosa> Dissi alzandomi e scendendo le scale con lui dietro. Arrivammo in cucina e vidi la metà crostata che avevo lasciato nello stesso momento in cui la vide Daryl. <Non ti è piaciuta?> Era davvero confuso ora. <No. si. È che mi sono distratta, dopo me la finisco. Grazie...> Allora si avvicinò e come faceva sempre per attirare la mia attenzione mi prese il mento tra due dita e mi costrinse a guardarlo negli occhi. <Oggi hai lasciato la guardia prima. E Tara mi ha detto di averti vista da Siddiq. E lasci lì metà fetta di crostata... c'è qualcosa che non va. Dimmelo> Mi allontanai facendo un passo indietro. <Oh mio dio. Ma ti dicono proprio tutto quello che faccio? Non si può avere un po' di privacy qui?> Mi nascosi dietro un bicchiere d'acqua pensando alla prossima mossa. <Si preoccupano solo per te. E lo dicono a me perché viviamo insieme> Già, e tra poco non saremo più soli. Lo guardai negli occhi e pensai a quello che mi aveva detto una volta tornati da Oceanside. Che se fossi rimasta incinta, lui non sarebbe scappato. Beh, bella consolazione. Sospirai e mi andai a sedere, Daryl si inginocchiò davanti a me. <parla> forse voleva dirlo in maniera dolce, ma l'urgenza di sapere cosa stava succedendo lo fece uscire più come un ordine. In una situazione diversa avrei riso. Ci misi un po' a trovare la voce. <Cazzo sono incinta Daryl> lo dissi in un sussurro ma lui sentì benissimo. Vidi le pupille dilatarsi per lo shock, una statua di sale ora mi fissava a bocca aperta. <Sapevamo il rischio. Ho parlato con Siddiq stamattina, non c'è modo di abortire, mi dispiace> Distolsi lo sguardo da lui. Quando si sarebbero ripreso? Gli avevo fatto venire un infarto forse. Dopo un po' parve tornare in vita. <Mel. Lo affronteremo insieme, non è una brutta cosa. Certo è strano... Avremo un figlio> Mi girai a guardarlo e un sorrisino gli increspava le labbra. <Daryl, io non lo voglio. Non riesco neanche a immaginarmi con un figlio, figurati con l'apocalisse zombie che va avanti, con i Nomadi in giro... io non... io non ci posso credere> Volevo piangere, ma non lo feci. Se Daryl era anche solo un po' felice della cosa forse potevo esserlo anche io. <Non ci possiamo fare niente. Anche se non lo vuoi. Potrebbe essere una cosa bella Mel. Davvero, potrebbe> Mi sentii meschina ad aver detto di non volerlo, sperai che Daryl se ne dimenticasse. Mi aggrappai a lui e decisi di fidarmi, ancora una volta.
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Rotten Love
Fiksi PenggemarFANFICTION CONCLUSA. I protagonisti di questa storia sono due: Daryl Dixon e Melissa, un personaggio inventato da me che andrà a legarsi alla storia dei protagonisti della serie che già conosciamo. Melissa è una ragazza italiana rimasta intrappolata...