FANFICTION CONCLUSA.
I protagonisti di questa storia sono due: Daryl Dixon e Melissa, un personaggio inventato da me che andrà a legarsi alla storia dei protagonisti della serie che già conosciamo. Melissa è una ragazza italiana rimasta intrappolata...
Passò una settimana e non ne facemmo parola con nessuno. Siddiq e io avevamo stimato che fosse circa un mese che ero incinta. Non avevo idea di come e quando dirlo agli altri. Daryl per ora sembrava d'accordo con il mantenere la cosa fra noi, soprattutto quando neanche sapevano bene cosa c'era tra noi. E io lo sapevo cosa c'era tra noi? Non avevo il coraggio di chiederglielo, a che scopo poi, se ora eravamo legati da un bambino? Non riuscivo ancora ad abituarmi all'idea, ma speravo di abitarmici presto. Mi alzai stiracchiandomi, era ora di pranzo e avevo appena finito la mia guardia. Daryl mi aveva fatto storie perché non voleva che mi sforzassi e avevamo litigato. Siddiq mi aveva detto che finché non facevo sforzi eccessivi potevo fare tutto, ma Daryl sembrava essere entrato in modalità pericolo. Notai che era con Tara e Michonne vicino al cancello e andai da loro, per sbattergli in faccia che il turno l'avevo fatto tutto e anche finito.<...tornare un paio di ora fa> Riuscii a sentire una volta avvicinatomi a loro. <Ehi che succede?> chiesi a Michonne che teneva una ricetrasmittente in mano. <Ciao Melissa. Abraham e Rick con altri cinque uomini sono usciti stamattina, dovevano tornare dopo poco ma non sono tornati e non rispondono alla ricetrasmittente> Per la prima volta vidi Michonne preoccupata e non aveva tutti i torti. Stavo pensando a cosa dire quando dalla ricetrasmittente uscì la voce di Rick molto attutita. <Ci hanno braccati! Ci sentite? Ci hanno braccati! Siamo bloccati nel benzinaio sulla trentaquattresima ad ovest! Non sono in tanti ma noi siamo rimasti in tre, correte qui!> Aspettammo come congelati per alcuni secondi. Poi Michonne si riscosse e premendo il pulsante della radiolina disse <Arriviamo Rick, resistete cazzo> Poi si girò verso alcuni uomini e urlò degli ordini. Io mi sistemai meglio il fucile sulla spalla e feci per seguire gli altri quando Daryl mi mise una mano sulla spalla fermandomi. <Cosa c'è? Mollami> Gli dissi nervosa. <Davvero? Stai pensando di venire con noi? Non ci pensare nemmeno. Tu resti qua> Il tono era quello che usava quando dava ordini ai sottoposti, ma non avevo intenzione di dargliela vinta. <Daryl, Melissa ci dobbiamo muovere!> Disse tornando da noi Michonne. <Lei non viene> lo guardò con aria stupita, ma non disse niente. <Daryl, non sei tu a decidere per me quindi-> Tirandomi per la spalla mi fece fare un passo indietro. <Tu. non. Vieni> Michonne era visibilmente confusa ma aveva fretta. <Bene. Ci servono uomini anche qui, potrebbero approfittarne per attaccarci> Si girò pronta a salire nel furgone che le avevano portato. La rabbia mi stava facendo tremare. <Daryl, non puoi farlo. Ci sono Abraham e Rick lì fuori> Lo supplicai con gli occhi ma lui era freddo come il ghiaccio. <Già, ci sono già loro che rischiano, non lascerò che tu rischi la tua. E non solo> la rabbia rischiò di accecarmi. <Non me ne frega un bel niente di... quello. Se tu vai, vengo anche io!> urlai attirando l'attenzione. Aspettavano solo Daryl ormai. Feci un passo avanti per infilarmi nel furgone ma mi bloccò con la forza. <Glenn, tienila. Non farla uscire per nessun motivo> Senza credere alle mie orecchie sentii Glenn che mi posava una mano sulla spalla. Guardai Daryl salire sul furgone e non riuscii a trattenermi. <Vaffanculo stronzo!> Urlai con il respiro corto e gli occhi lucidi. Glenn non mi teneva forte, avrei potuto liberarmi con uno strattone, ma a che scopo? Se era Daryl ad ordinarlo nessuno mi avrebbe fatto salire. Rassegnata, guardai il furgone uscire e le porte chiudersi subito dopo. Mi liberai con uno strattone da Glenn e tornai in posizione a pattugliare. <Mi dispiace Mel> disse lui sconsolato, come se non avesse avuto altra scelta se non quella di obbedire a Daryl.
Le ore passarono, e non ricevemmo notizie da nessuno. Ad Alexandria eravamo rimasti comunque un po' di quelli che sapevano combattere bene. Glenn, Maggie, Tara, Yumiko e io ci riunimmo sulle mura vicino al cancello quando il sole cominciò a calare. In assenza di Rick, Michonne e Daryl il comando passava a Maggie. <Cosa facciamo?> chiesi insofferente. <Sono fuori da troppo Maggie> Le si passò una mano tra i capelli, eravamo tutti stressati. <Non possiamo andare fuori Mel, sta per calare il buio e sono già in troppi lì fuori. Avranno avuto qualche problema ma riusciranno a cavarsela. Lo fanno sempre> Ma era preoccupata, si vedeva e continuava a guardare la radiolina silenziosa. Cominciai a farmi divorare dall'ansia. "vaffanculo stronzo" se fosse successo qualcosa queste erano le mie ultime parole all'uomo che amavo. E sarei rimasta sola, sola con un figlio. Mi allontanai dal gruppo per prendere fiato, guardando il sole tramontare. Un ora dopo, nel buio più totale vidimo dei fari, e quando si avvicinarono li riconoscemmo come i nostri. Appena aprirono il cancello eravamo tutti lì con il cuore in gola. Abraham era ferito, lo portarono giù trascinandolo ma era cosciente e fece in tempo a farmi l'occhiolino. Vidi Rosita dietro di lui, stanca ma incolume. Magna era con Sasha che zoppicava, vidi altra gente e infine Michonne e Rick, con sangue ovunque ma incolume, probabilmente non era suo. Mi avvicinai aspettando che Daryl scendesse e poi mi sentii morire. Lui non c'era. <Dov'è?> Chiesi a voce forse fin troppo bassa, ma mi sentirono. <Un'orda ci ha bloccato il passaggio. Per questo ci abbiamo messo tanto. Daryl ha preso un'auto e ha diretto l'orda dall'altra parte. Non è tornato...?> Rick non sembrava troppo preoccupato. Scossi al testa incapace di dire niente. <Melissa, tranquilla, non è la prima volta che succede. Lui ha i suoi posti e i suoi trucchi, probabilmente sarà al sicuro per la notte e domani mattina tornerà, vedrai> Mi sorrise anche, ma per me le sue parole non avevano senso. Era tutto troppo pericoloso, tutto troppo sbagliato. Non doveva essere lì fuori con un'orda alle spalle. <Vai a riposare Melissa, domani mattina sarà qua, vedrai> Disse Maggie pronta ad andare a riposare anche lei. Mi allontanai e tornai a casa, incapace di dormire, aspettai e aspettai, e alle prime luci dell'alba andai ad aspettare al cancello. <Non hai dormito?> Anche Rick era lì e non solo. C'erano quasi tutti. <Che ci fate tutti qui?> Chiesi guardandolo e ignorando la sua domanda. <Te l'ho detto, non è la prima volta che Daryl fa così quando ce ne è bisogno. Quindi aspettiamo. E se non torna, sappiamo che c'è qualcosa che non va e andiamo a cercarlo> Avevo pensato che non gliene importava, ma mi sbagliavo. Semplicemente lo conoscevano più di me. Accettai la colazione da Tara e rimasi lì con loro a fissare il cancello. Avrei preferito essere sopra le mura a guardare meglio ma stare con tutti loro mi calmava. Il cigolio del cancello mi strappò un brivido e saltai in piedi. Come al rallentatore vidi una macchina malmessa entrare, fermarsi e Daryl aprire la portiera e scendere. Lo fissai così intensamente che dovevo apparire pazza. Stava bene, i vestiti sporchi, la faccia tirata, ma stava bene. Rimasi indietro mentre i miei amici andavano da lui. Avrei voluto piangere. Ancora. Maledetti ormoni. Feci un respiro tremante e avanzai. Non mi aveva notato fino al quel momento, perché quando il suo sguardo si posò su di me lasciò cadere qualunque conversazione con Rick e avanzò verso di me. Allora mi misi a correre e dopo pochi metri mi lanciai addosso a lui con tutta la forza che avevo, stringendolo. Lui mi sollevò stringendomi di rimando, poi mi posò a terra, senza smettere di abbracciarmi. Era lì e stava bene. Mi allontanai per dirgli qualcosa ma lui mi zittì con un bacio. Era un bacio intenso che mi fece scordare dove eravamo. Ricambiai pensando alle ultime parole che gli avevo detto, poi gli sussurrai sulle labbra, in modo che mi sentisse solo lui. <Ti amo Daryl> .
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Daryl POV
"ti amo Daryl". lo aveva detto davvero. Mi staccai lentamente da lei, fissandola negli occhi. Poi le accarezzai entrambe le guance con la mie mani. Mi avvicinai e le diedi un altro bacio, questa volta più casto. Quando mi staccai, la guardai arrossire e fare un passo indietro, guardandomi. Poi all'improvviso mi si avventò contro dandomi un pugno sul braccio. <Non provare mai più a impedirmi di fare qualcosa! > Un attimo prima dice di amarmi e l'attimo dopo mi sta prendendo a pugni. Riuscii a non ridere, sapevo che l'avrebbe fatta arrabbiare ancora di più. <Sono seria Daryl, non sai quanto sono arrabbiata con te> Smise di malmenarmi guardandomi male. <Era pericoloso> dissi. <Non mi importa> rispose lei girandosi e andando via. <Dovrebbe!> Lei urlai dietro. Dovevo ancora capire se faceva così perché non si era resa conto di cosa volesse dire aspettare un bambino o se... se semplicemente non le importava. Sospirando mi girai, avevo lasciato in sospeso la conversazione con Rick. Mi girai e tirai una parolaccia. Erano tutti lì che se la ghignavano sotti i baffi. Finalmente avevano avuto la conferma di quello che sospettavano. <Beh? Contenti ora? Ficcanaso del cazzo> Vidi molto chiaramente Tara che passava un pacchetto di sigarette a Rosita dicendo sottovoce <Hai vinto> Rosita sembrava molto soddisfatta. Quelle due avevano scommesso. La chiacchierata con Rick avrebbe aspettato. <Vengo da te più tardi> dissi allo sceriffo, avviandomi a casa. Avevo diretto lontano quell'orda di vaganti e poi ero riuscito ad andare fino alla mia casa nascosta al lago. Ero comunque riuscito a dormire appena qualche ora, per arrivare il prima possibile ad Alexandria ero partito prima dell'alba. Aprii la porta di casa e dopo aver dato due attenzioni a cane andai a cercare Melissa. Era in bagno che si sciacquava la bocca, probabilmente aveva appena vomitato. <Come stai?>le chiesi andando alla doccia e aprendo l'acqua. Mi lanciò un'occhiataccia. <Come sempre. Tu dove sei stato tutta la notte?> cominciai a spogliarmi, con lei che mi guardava contrariata. <Ti ricordi il mio piano B? è un posto sicuro> Stava cercando di non guardarmi troppo, ma ogni tentativo fallì quando rimasi nudo. Trattenendo una risata entrai nella doccia, come se lei non ci fosse. <Almeno quando scapperai avrò un indizio> Non potevo vederla in faccia, ma sicuramente era una battuta. <Ti piacerebbe, ti ci porto un giorno> Nonostante il caldo estivo, l'acqua calda era un toccasana per la mia stanchezza. Chiusi gli occhi sotto il getto dell'acqua ma li riaprii quando sentii la porta della doccia aprirsi. Un sorriso da ebete mi si stampò in faccia quando Melissa entrò in doccia senza nulla addosso.