2 - Sunshine

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Melissa POV


Aprii gli occhi lentamente muovendomi appena, subito sentii delle fitte in ogni parte del corpo. Mi guardai intorno ancora non lucida. Vidi delle tende bianche, una luce a neon, tanto bianco. Un tavolino di acciaio, con sopra alcuni strumenti mi fece stringere lo stomaco. Con più fretta di quello che avrei dovuto mi alzai a sedere e la testa cominciò a girarmi. Mi presi la testa tra le mani. Dove sono stavolta? Non avevo tempo per pensare. Mi accorsi di una flebo nel braccio. strano. Mi alzai nonostante tutto il mio corpo protestasse e presi un bisturi che trovai sul bancone. Mi diressi verso la porta e vidi che stava albeggiando. Che base è questa? Non ricordavo un posto del genere, ne di esserci arrivata. Tentai di aprire la porta e con mio immenso stupore si aprii. Uscii fuori e mi guardai intorno,pareva non esserci nessuno. Zoppicando mi avviai verso la strada, ma non feci che due passi che sentii qualcuno dietro di me. Dalla stessa porta da cui ero uscita io vidi un ragazzo, doveva avere poco più di trent'anni, aveva la pelle scura e la barba folta. Mi guardò alzando le mani. <Ciao> Non risposi al suo saluto ma alzai il bisturi in sua direzione. <Non voglio farti del male, ho cercato di medicarti come meglio potevo. Quando ti sei svegliata ero in bagno. Mi chiamo Siddiq, qual è il tuo nome?> Aiutarmi? Chi era? Dove ero? Non ricordavo nulla. L'ultima cosa che ricordavo era... <Ti abbiamo trovata in un avamposto di Negan> Quel solo nome mi fece accapponare la pelle <Noi siamo quelli che hanno distrutto il santuario, non vogliamo farti del male>Deglutii a fatica. Era vero, ora ricordavo, il santuario era stato attaccato e distrutto. Io ero stata portata in quella schifosa casetta con un'altra ragazza e 7 uomini di Negan. Mi tremarono le gambe, stavo ricordando. Avevo cercato di scappare dopo aver staccato l'orecchio a una di quelle bestie... e poi... ricordai l'accaduto e pian piano abbassai il bisturi. Vidi Siddiq sorridermi. <Dove...sono?> Azzardai le prime parole con voce roca. Siddiq non fece in tempo a rispondermi però, una voce dietro di me mi fece trasalire e mi accorsi che erano arrivati i rinforzi. <Ti trovi ad Alexandria> Un ragazzino che avrà avuto 17 anni mi puntava la pistola contro. Accanto a lui c'era l'uomo che aveva parlato, una donna con una catana e un uomo con una balestra. Che strano gruppo. Rialzai il bisturi e lo puntai contro di loro, poi lo riabbassai. Bisturi contro pistola –catana –balestra? Non aveva senso. Lo buttai a terra ed alzai le braccia in segno di resa, ero patetica. <Mi chiamo Rick e sono il capo di questa comunità. Loro sono Daryl, Michonne e mio figlio Carl.> Mi guardò ma non dissi niente. <Ti abbiamo trovata in quella casa con gli uomini di Negan, ricordi? Carl, abbassa la pistola> Il figlio gli obbedì. Mi sentii autorizzata ad abbassare le braccia, soprattutto visto che mi dolevano da morire. Barcollai per un momento, anche la gambe mi stavano uccidendo.<Ricordo> risposi. Rick mi sorrise. <Che ne dici di rientrare a fare due chiacchiere?> Mi guardai intorno. Notai in quel momento le imponenti mura che parevano circondare l'intera cittadina. Vidi alcune facce curiose guardare dalle finestre, la luce del mattino stava rischiarando tutto quanto.Un raggio di sole mi arrivò in viso mentre un soffio di vento mi portò i capelli davanti al viso. Strinsi gli occhi ma quel calore era davvero piacevole e il vento pareva respirare per me. Non avevo scelta se non assecondarli, avrei provato a scappare al momento giusto. Mi voltai verso Siddiq e mi avviai piano verso la porta. <Mi chiamo Melissa> dissi abbastanza forte da farmi sentire anche dalle persone dietro di me.

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