42 - Back to home?

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Melissa POV

<Svegliati Melissa, è l'alba> Aprii gli occhi lentamente, dalla finestra cominciava ad entrare la luce del mattino. Daryl si era già vestito e stava dando da mangiare a cane.<Arrivo subito> dissi ancora assonnata e mi andai a preparare in bagno. Avevo mal di testa, colpa dell'alcol bevuto il giorno prima. Ripensai imbarazzata a ciò che ci eravamo detti e subito scacciai il pensiero. Mi feci una treccia con i pochi capelli che avevo, una pallida imitazione delle mie lunghe trecce da guerriera che amavo. Se pensavo al lato pratico avevo fatto bene, ma mi mancavano i capelli lunghi. Uscii dal bagno e mi ritrovai sola. Daryl e cane erano già usciti portandosi dietro le loro cose. Misi le ultime cose nel mio zaino e uscii da quella camera. Mi diressi a fare colazione e lì trovai solo Jesus e Daryl, che sorridevano entusiasti. <come mai così allegri?> Gli chiesi avvicinandomi, notando che Daryl aveva la radiotrasmittente in mano. <Maggie ha partorito, è andato tutto bene>Rimasi senza parole per un po'. <Per fortuna> dissi in fine e mi misi a mangiare. Ero contenta per Maggie e Glenn, più di quanto dessi a vedere. In ogni caso quella notizia pareva aver messo di buon umore i miei due amici. Ce la prendemmo un po' comoda e in fine Jesus ci accompagnò al cancello, dove già ci aspettava la macchina. Mi girai verso Jesus con un groppo in gola. Assomigliava così tanto a mio fratello... ed era l'unico a cui avevo raccontato di lui. Mi abbracciò, e per alcuni minuti stemmo così. Mi chiesi cosa potesse pensare Daryl e alla fine misi fine a quel contatto. Avrei voluto rimanere ancora. <Sarai sempre la benvenuta qui, sempre Melissa> Mi diede un bacio sulla guancia facendomi arrossire. <Ci vediamo presto> Gli dissi infine entrando in macchina. Vidi dallo specchietto che Daryl e Jesus parlarono un poco, prima di abbracciarsi fraternamente. <Torniamo a casa> Disse Daryl quando simise nel posto di guida. Per un po' non parlammo. <Meglio il Regno o Hilltop?> mi chiese poi a bruciapelo. Ci pensai un po' su. <Mi verrebbe da dire il Regno, sono meglio organizzati a livello di strutture e mura ma... dai ammettilo, sono un po' fuori di testa. Negan deve averli strapazzati un bel po'. Ad Hilltop invece sono fin troppo amichevoli... Direi che è meglio Alexandria. Certo dovreste controllare meglio chi vive lì.> Conclusi, pensando a Maikol. Osservai Daryl ragionare su quello che avevo detto. <Maikol era ad Alexandria prima di noi, lo aveva valutato Deanna> <allora dovreste rivalutarli tutti> Sbuffò innervosito. <Sai che è impossibile> <Ma sarebbe utile> conclusi. <Ehi, raccontami qualcosa dell'Italia> Mi sorprese. <cosa vuoi sapere?> improvvisamente era curioso? <quello che vuoi, non ho mai lasciato l'America, non so nulla sul tuo popolo. Solo pizza mafia e mandolino> Mi misi a ridere. <Bhe,l'Italia è semplicemente il miglior posto dove vivere, c'è tutto quello che puoi desiderare. Mare, montagne, caldo, freddo, arte, cultura....> Gli raccontai molto sulla mia terra. Daryl non mancava di fare domande, per lo più stupide e per prendermi in giro. Si stava rivelando un piacevole viaggio di ritorno, tra la prospettiva di vedere il figlio di Maggie e la chiacchierata più lunga che avessi mai avuto con Daryl. Era di buon umore. Poi cominciò a rallentare l'auto. <Perché rallenti?> lo vidi improvvisamente serio.<Non sto rallentando> mi disse, e capii che c'era qualcosa che non andava con l'auto. Nel giro di pochi minuti ci ritrovammo fermi in strada. <Stai qui> mi disse, scese dall'auto e cominciò a controllare il motore. Mi sentivo agitata e decisi di scendere. <Non ti ho detto di stare dentro?> si era rivolto a me in modo brusco, c'era qualcosa che non andava.<si, l'hai detto> gli risposi per dargli fastidio, ma non abboccò. Alla fine si arrese e diede un calcio all'auto. <è andata. Il motore è morto, non si può recuperare.> Era circa ora di pranzo, ciò voleva dire che eravamo precisamente a metà tra Hilltop e Alexandria. <Mangiamo qualcosa e proseguiamo a piedi> Mi disse con tono autoritario. Decisi di non ribattere, non ce l'aveva su con me, era solo incazzato. Mangiammo al volo ciò che ci aveva dato Jesus, caricammo gli zaini in spalla e ci avviammo, con cane scodinzolante, contento di stare all'aperto. Cosa avremmo fatto? Camminato fino ad Alexandria? Dove avremmo dormito? Daryl tirò fuori la ricetrasmittente.<Rick, sono Daryl, rispondi> continuammo a camminare, Daryl tentò altre volte finchè il capo non si decise a rispondere. <Ti sento Daryl, cosa succede?> Daryl era scuro in volto. <L'auto è morta, stiamo continuando a piedi, arriveremo domani nel pomeriggio se tutto va bene.> <Ma cosa dici? Mando qualcuno a prendervi, fatevi trovare sulla strada> Era quello a cui avevo pensato anche io. <No Rick, non è sicuro, state dentro le mura e tenete gli occhi aperti> Ma cosa stava succedendo? <non possiamo parlarne adesso, ma fidati di me, noi ce la caveremo> disse infine Daryl, siccome Rick non rispondeva. <Va bene, mi fido di te, mi spiegherai quando arriverete. Se c'è un emergenza... chiama e noi veniamo subito, passo e chiudo> Guardai spaventata Daryl che spegneva la sua radio, e poi voltarsi verso di me serio. <mi spieghi che succede?>

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