39 - Hilltop

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Darl POV

Ci svegliammo prima che albeggiasse. O per lo meno io mi svegliai, e cercai di far alzare Melissa più volte prima di riuscirci. Era stremata, ma purtroppo dovevamo rispettare la tabella di marcia. Per arrivare a Hilltop prima di sera dovevamo partire subito. Come faceva sempre, Melissa non diceva davvero come stava. L'avventura del giorno prima l'aveva affaticata non poco. Prendemmo le nostre cose e ci dirigemmo al cancello, dove la nostra macchina ci aspettava già pronta e con il pieno. Vidi Carol ed Eziekiel ad aspettarci, ci avevano preparato la colazione da mangiare per strada. Non volevo salutare di nuovo Carol, ma sapevo che non c'era altra scelta. Aspettai che fu lei ad abbracciarmi con le lacrime agli occhi e ricambiai.

 Aspettai che fu lei ad abbracciarmi con le lacrime agli occhi  e ricambiai

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<Stammi bene, torno presto> le dissi. Lei mi guardò preoccupata. <Fate attenzione, e mi raccomando Daryl, non mandare tutto all'aria> Mi disse sottovoce. <Non hai capito niente> Le dissi di rimando. Il giorno prima non ero riuscito a ribattere, ma non volevo lasciarle pensare certe cose. Ma mi conosceva troppo bene e mi sorrise di rimando. Salutammo i pochi che erano lì, e ascoltai i ringraziamenti che Eziekiel fece a Melissa per il giorno prima. Ci mettemmo in viaggio e Melissa si addormentò subito. Ogni tanto distoglievo lo sguardo dalla strada per sbirciare il suo viso. Nel collo erano ancora evidenti i segni delle mani di Maikol. Guidai anche più del dovuto, e quando fu pomeriggio quasi inoltrato la svegliai. <Ma quanto ho dormito? Dovevi svegliarmi...> Mi disse con faccia contrariata. Io avevo mangiato mentre guidavo, ma le diedi il tempo di mangiare prima di ripartire. <Sono pronta! Dimmi la strada.> Le dissi la strada e mi sforzai di dormire un po'. Non ci mise tanto a svegliarmi. <Daryl, ehi, penso siamo arrivati> Questa volta mi aveva svegliato prima di fermarsi davanti al cancello. Era già buio, doveva essere ora di cena, non eravamo riusciti ad arrivare prima di sera. Mi affacciai dal finestrino e ci aprirono. Con Melissa non furono ostili come quelli del Regno, e appena scendemmo dall'auto le attenzioni furono tutte per lei. Volevano conoscerla, mentre a me già conoscevano. Poco dopo arrivò Jesus, che mi porse la mano, la strinsi. Spesso ero ingiusto con lui, eravamo partiti con il piede sbagliato ma mi fidavo, ed era stato lui a salvarmi dal santuario. Aveva tutta la mia stima, ma facevo fatica a dimostrargliela.  <Splendore! Ma che sorpresa> Lo osservai avvicinarsi a Melissa e abbracciarla, mentre lei rise stupita. <Quanto affetto! Come stai jesus?> <Niente male direi, hanno deciso di affidare Hilltop a me, quindi sono piuttosto indaffarato> Mi avvicinai a loro. <Come?>  Jesus si voltò verso di me. <Già, da quando era morto Gregory avevamo deciso per una totale democrazia, ma come sai non è facile, abbiamo votato ed è uscito fuori che mi vogliono come capo.> E così ora dovevo prendere accordi con lui. Non mi stupii però di questa novità, lui era la persona giusta. <Avanti, venite al municipio, la cena è pronta.>Diedi le ultime disposizioni agli uomini che scaricavano l'auto e poi mi avviai con Melissa dietro a Jesus. Come io già sapevo il municipio era un edificio enorme, dove vivevano anche alcune persone compreso Jesus. Ci portò la cena in una stanza con un grande tavolo e fummo noi tre a mangiare lì. <Come ti stai trovando ad Alexandria? Hai passato il test allora?> Jesus cominciò a bombardare Melissa di domande, fin troppo interessato. Per tutta la cena parlarono praticamente solo loro due e io mi chiusi in me stesso. Perché era così tranquilla con lui? Jesus stava flirtando e lei ci stava, o ero pazzo io?<Quindi vivete insieme?> sentii dire a un certo punto Jesus. <Già> gli risposi freddamente. <Oh wow! Quando ti stufi splendore sappi che sei la benvenuta qua> La vidi ridere a quella pseudo battuta e contrassi la mascella. <Non sei il primo che lo dice> disse lei.  Quando finimmo di mangiare mi alzai. <Sono stanco, vado a dormire, così domani riusciamo a fare qualcosa> Melissa si alzò con me, e Jesus ci imitò. <Bene, c'è solo una stanza disponibile, ma ci sono un letto e un divano, dovreste essere a posto. Daryl sai già la strada, buonanotte> Jesus uscì dalla sala da pranzo. <Seguimi> Dissi a Melissa senza guardarla.

Erano stati insopportabili per tutta la serata, a ridere e scherzare tra di loro

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Erano stati insopportabili per tutta la serata, a ridere e scherzare tra di loro. Salimmo le scale fino ad arrivare davanti a una portache sapevo essere quella. Entrammo e mi misi subito a spogliarmi per indossare qualcosa per dormire. <Rozzo> la sentì borbottare, ed entrò nel bagno per cambiarsi. Mi sdraiai sul divano, anche se era scomodo. E Quando Melissa uscì dal bagno mi guardò storcendo le labbra. La osservai mettersi nel letto matrimoniale e fissarmi. <Perché dormi lì? Pensavo avessimo superato questo tabù l'altra notte> Mi disse arrossendo leggermente. <Ringrazia che ti ho lasciato il letto> Le risposi rudemente. <Oh ma dai, non siamo dei ragazzini, devi riposarti come si deve dopo il lungo viaggio> Mi rispose lei pronta. Mi alzai di scatto. <Credimi, è proprio perché non sono un ragazzino. Ma se ci tieni tanto ad avermi nel letto con te ti accontento subito>E così dicendo mi avvicinai al letto e mi misi sotto le coperte. Non la guardai in viso, ma non disse più niente e dopo un po' la sentì girarsi dall'altro lato. Non avevo intenzione di sentirmi in colpa, ma inevitabilmente dopo un po' cominciai a pensare di essere stato troppo stronzo e non volli neanche immaginare a che quello che aveva pensato di me. <Ehi> provai a dire, ma le mie parole risuonarono nel buio della stanza senza ricevere risposta. Mi svegliai la mattina quando sentii la porta chiudersi. Era mattina e Melissa era evidentemente appena uscita dalla camera. Cane invece era ai piedi del letto che elemosinava cibo. <adesso arriva il cibo> gli dissi alzandomi. Aver passato la notte su quel letto era stata una benedizione, ma il mio umore era nero. Scesi di sotto e quel che vidi mi mise ancora più di umore nero se possibile. Melissa era nel grande tavolo a mangiare la colazione, con attorno parecchie persone che le parlavano o semplicemente stavano lì a parlare tra loro guardandola. Lei non pareva essere a proprio agio e mi lasciai andare a uno sbuffo di compiacimento. In quel momento mi notò e mi rivolse uno sguardo incazzato. Si, avrei pagato caro il gesto della sera prima. Feci colazione per conto mio, scoraggiando chi voleva venirmi a parlare con delle occhiatacce. Finii di mangiare in fretta e uscii fuori. Avrei dovuto passare tutto il giorno a parlare con Jesus, sarebbe stata una giornataccia. Con Eziekiel si ragionava abbastanza facilmente e avevo Carol a darmi man forte, ma dover contrattare con Jesus... sarebbe stato difficile. Rabbrividii al pensiero di Oceanside. Lì le cose andavano anche peggio, ma per fortuna non se ne parlava per il momento. Vidi Melissa uscire dalla porta con aria spaesata, stava cercando di lasciarsi dietro le persone che l'assillavano, ma come potevo immaginare non venne a chiedere aiuto a me, era troppo orgogliosa. La vidi andare da qualche parte a passo svelto. Ridacchiai, non poteva sapere che a Hilltop erano tutti dei gran chiacchieroni. Purtroppo per lei io ero uno degli unici che poteva fuggire a quel supplizio. O quasi. <Daryl! Hai mangiato? Andiamo in ufficio e cominciamo> disse Jesus .

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