25 - fight

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Melissa POV

<Ehi Melissa!> Era troppo sperare di essere lasciata in pace. Quando mi girai però trovai Enid e Carl. <ragazzi! Come state?> Con loro non mi trovavo così male, sebbene spesso e volentieri erano assillanti. <Benissimo! Volevamo allenarci anche noi. Ti spiace se ti facciamo compagnia?> potevo forse dire di no al faccino di Carl? <Certo che no> Finii lo stretching e mi buttai sul manichino, cercando di ammazzarlo di botte. Non era però facile, la mia resistenza si era accorciata di molto in quei mesi, e presto mi ritrovai con il fiatone, costretta a dovermi riposare. Mi sedetti allora a guardare Carle Enid che cercavano di lottare a corpo libero. Mi ritrovai a sorridere mentre li guardavo. Non si stavano minimamente impegnando, Enid lo colpiva pianissimo solo per stuzzicarlo, e Carl neanche ci provava a colpirla. Ridevano e ogni due per tre si ritrovavano per terra uno sopra l'altro.

Appena mi sentii un po'meglio mi alzai e li interruppi

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Appena mi sentii un po'meglio mi alzai e li interruppi. <Quando avete finito di giocare, piacerebbe fare un po' di lotta anche a me. Seriamente però. Così vi allenate per davvero> i due ragazzi si imbarazzarono appena, un leggero color rosato gli colorò le guance. Avevano deciso di non tenere più segreta quella loro relazione, ed erano più tranquilli sul loro rapporto. <Chi vuole cominciare?> Li vedevo titubanti, ma poi Enid si fece avanti. Di quella ragazza sapevo che aveva vissuto la fuori da sola per molto tempo, e la sentivo molto vicina alla mia storia. Doveva sicuramente sapersela cavare. Una di fronte all'altra ci squadrammo. Attesi che fosse lei a fare la prima mossa. Si buttò verso di me ma la schivai molto facilmente. Cercò di darmi un calcio agli stinchi ma lo saltai, poi provai io a colpirla con un pugno. Non ci misi molta forza e forse per quello lo schivò facilmente. Poi si ributtò verso di me e presi al volo quell'occasione. Mi spostai leggermente e quando fu nel mio spazio mi misi alle sue spalle velocemente, con una gamba la sbilanciai e in un attimo era in ginocchio con me dietro a tenerle le braccia bloccate. La lasciai andare poco dopo, era stato molto semplice. <Bhe è imbarazzante, mi hai distrutta. Carl, pensaci tu> Probabilmente Enid aveva passato tutto quel tempo fuori dalle mura a nascondersi e scappare. Forse aveva ucciso solo zombie e mai uomini. Carl ora si piazzava di fronte a me, sembrava molto più sicuro di Enid e con un brivido di adrenalina mi lanciai io verso di lui. Mi schivò con facilità e mi diede una gomitata che mi prese, ma non era molto forte. <Scusa, spero di non averti fatto male!> Approfittando di quel momento di distrazione mi buttai su di lui, gli restituì la gomitata nella bocca dello stomaco, non troppo forte e poi iniziammo una lotta a terra per immobilizzarci. Era quasi riuscito a sovrastarmi quando con un movimento fluido riuscii a liberarmi e gli puntai un immaginario coltello alla gola. <Morto>. Ci alzammo, e risi della faccia di Carl. <Ma non dovevamo immobilizzarci?> risi ancora più forte. <Questo lo avete intuito voi.> Capito il fraintendimento si misero a ridere anche loro. <di-strut-ti> li punzecchiai. <Che ne dici di provare con me?>  Non avevo ancora memorizzato le voci di tutti, quindi quando mi girai e mi ritrovai la guerriera con la catana di fronte rimasi impietrita per un attimo. Michonne era lì che mi guardava con aria divertita.

Cercai di riprendermi e dissi <Si certo, volentieri> un po' troppo piano perché sembrasse sincero

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Cercai di riprendermi e dissi <Si certo, volentieri> un po' troppo piano perché sembrasse sincero. Vidi anche Carl ed Enid abbastanza perplessi. Io avevo visto Michonne in azione contro gli zombie, ma non contro altre persone. La sua corporatura muscolosa e il suo atteggiamento sicuro non lasciavano spazio a dubbi. Era un'arma letale anche senza katana. Cercai di farmi coraggio e mi misi difronte a lei. Dopo pochi secondi lei partì all'attacco. Era troppo forte per me quindi la schivai. Si girò immediatamente e si ributtò su di me. Le piazzai un calcio all'inguine e mi lasciò andare. Scorsi velocemente che molte persone stavano assistendo a quello scontro. <Non ti conviene distrarti> Michonne si ributtò su di me, buttandomi a terra. L'aggrappai e riuscii a buttare anche lei a terra. Con un movimento veloce che il mio ancora magro corpo mi permetteva, ribaltai lasituazione e mi misi sopra di lei. Purtroppo il mio magro corpo poco poteva contro quei muscoli, e lei mi allontanò facilmente. Avevo il fiatone. Continuavo ad andare in difensiva, andando avanti così mi avrebbe sfiancata. Azzardai e mi buttai verso di lei, le diedi un calcio dietro il ginocchio ma lei alzò la gamba giusto in tempo e le presi il polpaccio, non sortendo nessun effetto. Cercò allora di darmi un pugno sul braccio ma lo parai con il palmo della mano, usando tutta la forza che mi era rimasta. Entrambe con un braccio occupato, Michonne mi diede una gomitata nelle costole, non riuscì a bloccarla e sentì un dolore fortissimo che mi fece perdere il fiato. Mi ritrovai a terra con Michonne trionfante che mi guardava dall'alto. Sentii molte mani applaudire e fischiare. Ancora per terra mi guardai intorno. Tutti quelli al campo si erano fermati a guardarci, e anche altra gente era venuta. Ero sicura di avere le guance rosse. Sia per la stanchezza sia per la vergogna di essere stata osservata da così tante persone. La sconfitta era normale, non avrei mai potuto batterla. Gente forte come lei dovevo prenderla di sorpresa per batterla. La vidi porgermi una mano e mi aiutai con essa per rialzarmi. Sentii di nuovo la fitta alle costole e soppressi una smorfia di dolore. <Sei brava, come credevo> mi disse Michonne. Era un test? L'aveva mandata Rick? O era una sua curiosità personale?  <Grazie. Tu sei imbattibile, come credevo> Lei sorrise. <Vorrei esserlo, davvero. Ma non lo sono. Quando ti sarai ripresa completamente facciamolo ancora. Sono sicura che non ho visto il 100% di te> In quel momento avevo dato anche il 110% disobbedendo agli ordini di Siddiq di evitare sforzi del genere. Ma forse, quando avrei ripreso completamente peso e muscoli, le cose sarebbero state leggermente diverse. <Certo, intanto ti studierò, se dici che non sei imbattibile devo trovare il tuo punto debole> Mi sorrise ancora e mi mise una mano sulla spalla, che mi sforzai di non scrollarmi di dosso. <Vai a riposarti, ho visto che hai il turno di notte.> mi tenevano ancora molto sotto controllo. Non feci in tempo a rispondere che un ragazzo ci interruppe. Non ricordavo il suo nome, era lo stesso che il giorno prima aveva cercato di fermarmi per parlare. <Maikol, ciao.> mi precedette Michonne. Ecco come si chiamava. <Ciao Michonne! Ciao Melissa> si riferì a me con tono diverso, con un leggero sorrisetto e fissandomi intensamente negli occhi. <Come stai? Sei stata grande>Grande? Michonne mi aveva battuta e io ero stata "grande"? Ci stava provando per caso? Vidi Michonne leggermente sorpresa, mentre veniva ignorata da quel ragazzo. Era molto carino, decisamente il mio tipo prima dell'apocalisse. Era biondo, occhi azzurri, fisico leggermente muscoloso, ma aveva una faccia strana, c'era qualcosa in lui che non mi convinceva a prima vista. Durante l'apocalisse avevo sempre cercato i tenermi alla larga da gente così. <Bene grazie> gli risposi curiosa. Davvero durante l'apocalisse quel ragazzo pensava a flirtare con me? Neanche mi conosceva. Non era sospettoso come gli altri.<Che ne dici di una sfida tra noi due? Il primo che butta a terra l'altro vince.> Il suo sguardo scese per un attimo sul mio corpo e subito sentii dei brividi di allarme. Serrai la mascella e cercai di non voltarmi e scappare subito. <No. Sono stanca. Michonne non sembra stanca però. Accetti tu la sua sfida?> Colpito e affondato. Vidi Maikol sbiancare e voltarsi verso la spadaccina. Ne approfittai e sgattaiolai via più in fretta che potevo. Ci stava provando eccome. Il che mi disgustava. Non volevo nessuna relazione, nessun contatto, nessun fidanzato, nessun uomo nella mia vita.

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