FANFICTION CONCLUSA.
I protagonisti di questa storia sono due: Daryl Dixon e Melissa, un personaggio inventato da me che andrà a legarsi alla storia dei protagonisti della serie che già conosciamo. Melissa è una ragazza italiana rimasta intrappolata...
Il giorno dopo, Elijah non faceva altro che guardarmi come se volesse spararmi seduta stante, e anche il resto delle persone mi guardava come se il fatto del giorno prima mi avesse messa in cattiva luce. Non credevano avrei avuto quella reazione. Effettivamente li avevo fregati tutti scappando sul tetto. Avrei sorriso a quel pensiero, ma avevo appena passato un ora a parlare con Claire e avevo appena affrontato l'argomento Daryl. Non era stato facile ma... parlarne con una persona che era lì per te... aiutava, davvero. Seguii con lo sguardo Jordan che veniva verso di me, sorridente. <Sarai contenta di sapere che i tuoi amici se ne sono andati incolumi ieri> Sprofondai ancora di più sulla sedia. Avevo decisamente sentimenti contrastanti. Certo ero felice che se ne erano andati sani e salvi, ma ero combattuta perché... ero davvero sollevata che se ne fossero andati.E la cosa mi sconvolgeva. Jordan mi tese la mano. <Vieni, è ora di fare un'altra chiacchierata, c'è bel tempo però, andiamo sul tetto> Come sempre Oliver ed Elijah ci seguirono. Una volta arrivati lì sopra mi feci condurre in un punto in cui avevano portato delle panchine e ogni tanto andavano a rilassarsi. Un vero albergo. Se non fosse stato per la puzza di morte intensa nella città. Resistetti alla tentazione di andare a dare un'occhiata agli zombie di sotto. Una volta seduti, gli occhi dei tre puntati addosso mi sentii in imbarazzo. In imbarazzo, non spaventata. Era già un passo avanti. <Quando ti ho detto che vogliamo che ti fidi di noi, era scontato che vorremmo anche noi poterci fidare di te. E ieri diciamo che non ci hai dato una grande dimostrazione> Cercai di non alzare gli occhi al cielo alle parole del capo. <Quindi facciamoci una chiacchierata Mel> Mi aveva appena chiamata Mel? Non riuscii a nascondere la mia sorpresa. <E di cosa vuoi parlare? Del tempo?> Dissi infastidita. Che mi facessero le domande e basta. <Chi è il capo del vostro gruppo?> Mi misi all'erta. Ora volevano informazioni più dettagliate. <Cerchiamo di intenderci. Anche se al momento ho qualche problema con la mia gente... Questo non vuol dire che dirò nulla che possa metterli in pericolo. Se volete queste informazioni dovete davvero dimostrarmi che non avete intenzioni ostili> Guardai fisso Jordan negli occhi, volevo che capisse quanto fossi seria. <Dirmi cosa volete aiuterebbe, a proposito> Cercai di rilassarmi nuovamente. Con mio stupore, fu Oliver a prendere la parola e Jordan non disse nulla. <Quello che avete voi, alleati> Guardai sorpresa prima il rosso e poi il capo. <E a che vi servono degli alleati quassù?> Elijah sembrava pensarla come me perché mi guardò per la prima volta con approvazione. <Beh, innanzitutto NOI abbiamo accesso a quello che a voi manca, parti elettroniche, armi, medicine-> Lo interruppi. <Ci mancano solo le parti elettroniche, il resto lo abbiamo> Anche grazie a me. Pensai ai saccheggi degli avamposti dei Salvatori ma non dissi nulla. <Prima o poi vi serviranno, e indovina quale posto ancora non è stato saccheggiato? La nostra città> Storsi il naso. <Oliver, stai davvero considerando tutta la città come vostra?> Mi guardò stupito. <Ma certo> Trattenni una risatina. A malapena. Jordan riprese la parola sporgendosi verso di me. <Ci sarà sempre gente come i Salvatori e i Nomadi in giro. Avere alleati serve anche a questo. E come ci hai gentilmente fatto notare, questo posto non durerà per sempre. Non avevamo neanche idea che potessero esserci comunità grandi come la tua. Se devo pensare al futuro della mia comunità, allora non posso far a meno di pensare all'aiuto che i tuoi potrebbero darmi> Non trovai nulla da obbiettare così non aprii bocca. Aveva ragione, era un ragionamento da leader. Probabilmente lo stesso che avrebbe fatto Rick. <è una buona idea vero?> Mi disse sorridendo. <Si, lo è> Gli risposi a voce bassa. <E pensi che i tuoi sarebbero predisposti a un'altra alleanza?> Ci pensai su prima di rispondere con sincerità. <Dopo Negan sono tutti molto più attenti. E ora con i Nomadi... Non lo so. E poi mi avete rapita. Si, non guardarmi così, mi avete salvato la vita ma mi avete rapita, non credo pensino bene di voi al momento> Ma mi avevano trattata bene, e se questo non era un trucco per far si che convincessi Rick... erano brave persone. Decisi in quel momento che avrei dovuto testarli, capire se davvero erano chi dicevano di essere, e alla fine, se si fossero rivelati davvero brave persone... potevo anche portarli da Rick. <A tutto si può rimediare, se ci aiuterai> Non riuscii a reggere per troppo tempo lo sguardo penetrante di Jordan. Con mio stupore dopo un po' Elijah mi si rivolse. <Hanno salvato anche altre persone dai Salvatori oltre a te?> Mi ricordai di quello che Jordan mi aveva detto sulla sua fidanzata. E la tristezza mi invase. <No... è stata una vera e propria guerra. E le schiave> Notai come tutti e tre sbarrarono gli occhi a quella parola. <Cioè, le ragazze, sono state uccise dai Salvatori quando capirono di aver ormai perso, o sono state portate via come me e poi uccise... Io sono l'unica sopravvissuta. Sono stata fortunata, di lì a pochi minuti mi avrebbero uccisa e invece... sono arrivati loro> Chiusi gli occhi al ricordo. Daryl che mi si avvicinava, io che non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo. Elijah sembrava sul punto di scoppiare, con fatica mi fece la domanda. <Cosa... cosa f-facevano a voi ragazze?> Non riuscii a non guardarlo con una grande tristezza. Non per me, o almeno non solo, ma per la sua ragazza. <Basta Elijah> Disse Jordan guardandomi. Ma aveva tutto il diritto di sapere. <Le donne adulte, alcune, diventavano semplicemente dei Salvatori. Le ragazze giovani, quasi tutte, se fortunate venivano abusate e poi uccise> Lo sguardo devastato di Elijah mi spezzò il cuore. <Quelle sfortunate... beh noi siamo rimaste alla loro mercé fino alla fine. Schiave, come dicevo prima, schiave sessuali> Forse grazie a tutto il lavoro che stavo facendo con Claire, riuscii a dire questo senza sprofondare nel baratro. Non riuscii però ad alzare lo sguardo per incontrare quello dei miei interrogatori. Vidi solo Elijah andarsene senza dire una parola. <Mi dispiace, ma è la verità, meglio che non si faccia false speranze> Mi dispiaceva davvero. Mi rispose Jordan <No. dispiace a me. Non dovevi per forza parlare di questo> Sbuffai per spezzare la tensione. <Piuttosto, raccontatemi di questo posto e di voi, sono curiosa> E così mi raccontarono, e venni a sapere che erano quasi tutti membri dello staff di questo albergo, e che fin dall'inizio erano rimasti qui, prendendo possesso del palazzo, mettendolo in sicurezza e riuscendo a cavarsela così. Erano anche usciti, spesso e in sicurezza, attraverso le fogne. Per lo più per esplorare la città ma anche fuori. Avevano smesso completamente dopo la storia con i Salvatori. Dovevo ammettere che l'albergo aveva tutto quello che si potesse desiderare. A parte la dieta davvero poco varia. Ma la mia preoccupazione era sempre la stessa. Prima o poi anche quel palazzo avrebbe ceduto. E allora cosa avrebbero fatto?
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