86 - shit

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Melissa POV

Salutare Jordan e gli altri non fu facile. Senza contrattempi nel mio piano, non li avrei più rivisti. La sera prima avevo gentilmente rifiutato Jordan, quando aveva provato a baciarmi di nuovo. Non aveva insistito, si era rassegnato e mi aveva baciato la guancia, senza dire niente. Non ce n'era bisogno. Per quanto potessi far finta di niente, per quanto potessi convincermi di odiare Daryl, non c'era posto per Jordan nella mio cuore, non in quel senso almeno. Jordan sarebbe stato come uno di quegli amori estivi. Ragazzo giusto ma momento sbagliato. Momento sbagliatissimo. Chissà come sarebbero andate le cose se i Salvatori non mi avessero catturata in città, ma se avessi trovato il gruppo di Jordan. Non avrei mai conosciuto Rick e gli altri. Non ci sarebbe stato Daryl, quindi avrei avuto posto nel mio cuore per Jordan. Inutile rimuginarci su. Cominciai a preparare lo zaino. Non avevo intenzione di andarmene subito, ma volevo essere pronta. Bussarono alla porta e nascosi lo zaino sotto al letto. <Si?> Daryl entrò incerto. Non ci eravamo parlati dopo la sfuriata che gli avevo fatto. Dopo il suo ti amo. <Abbiamo una pista per l'accampamento dei Nomadi, Glenn è tornato ora a darci la notizia. Stiamo per andare, vogliamo controllare. Vuoi venire?> La richiesta mi stupii non poco. Ma che male c'era nel tenermi occupata? <Chi viene?> Gli chiesi muovendomi a disagio. Daryl non era il tipo da usare trucchetti, ma mi stupiva la sua richiesta. <Io, Glenn, Michonne, Yumiko, Abraham, Sasha e Rosita> Un bel gruppo. <Okay> Gli risposti dandogli le spalle per prendere la mia roba. Dopo mezzora eravamo alle porte pronti ad uscire. Gli altri parvero contenti di vedermi venire con loro, dopo che gli avevo urlato quelle cose, quasi tutti uno a uno erano venuti a chiedermi scusa. Era stato abbastanza esasperante, ma ne ero contenta. Non volevo andare via con rancori, non volevo che pensassero che li odiassi. Avevo bisogno di perdonarli, tutti. Forse tutti tranne uno, il più difficile da perdonare. Ma sicuramente non potevo andarmene dopo aver litigato con tutti. Arrivammo dopo qualche ora di macchina. <Sono così vicini a noi?> Chiesi stupita. Michonne mi rispose <è quello che crediamo, ma speriamo di no> La cittadina l'avevo già vista tempo fa, durante una delle nostre spedizioni fuori. Era ormai tutta saccheggiata, così notai anche io subito qualcosa che non quadrava. Era troppo "pulita", pochi zombie, barriere messe in punti strategici. Non ci misero tanto ad avvistarci purtroppo. Cominciarono a sparaci addosso. Imbracciai il fucile, rispondendo. <Teniamone uno in vita> Ci ordinò Michonne. Che gli ostaggi li prendessero loro, io avevo bisogno di sangue. Avevo bisogno di vendicarmi per quello che mi avevano fatto. Capimmo subito che non era la loro base ma solo un avamposto. Erano troppo pochi. La battaglia finì troppo in fretta per i miei gusti. Notai che Daryl non mi si era staccato neanche un secondo. Era tornato a fare il protettivo? Mi allontanai da lui, andando da quello lasciato in vita. Due frecce gli spuntavano dalle mani. Daryl lo aveva messo fuori combattimento. Ansimava come un animale braccato. Gli sparai a un piedi quando provò ad alzarsi. Si pisciò addosso, e sorrisi. <Brutta puttana!> Mi urlò tra un pianto e l'altro. E poi... Successe tutto in un attimo. Qualcuno aprì una porta vicino a noi e cinque zombie si avventarono su di me e il nomade. Mi avevano colta di sorpresa, pronti a sacrificare anche il loro uomo. Troppo in fretta, non feci in tempo neanche ad alzare il fucile, vidi le fauci di uno degli zombie a pochi centimetri dalla mia faccia. Era davvero enorme, doveva essere un gigante di uomo da vivo. Sentii qualcuno spingermi, caddi a terra sbattendo la testa, ci furono spari poi silenzio. Mi alzai cautamente, mentre gli altri correvano per prendere il bastardo che aveva aperto la porta, io guardai Daryl. Mi aveva salvata buttandomi a terra. Era successo tutto così in fretta che al posto di sparare aveva preferito mettere a rischio la sua vita. Ma non dovevo fargli vedere che me ne importava. <cazzo> disse Daryl guardandosi il braccio, e il mio cuore si fermò.


 <cazzo> disse Daryl guardandosi il braccio, e il mio cuore si fermò

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