Melissa POVErano passati cinque giorni dal fatto di Maikol, che era ancora in prigione. In quei giorni avevo cercato il più possibile di tenermi alla larga da Daryl. A dire la verità mi ero tenuta alla larga da tutti quanti, a parte Frank a cui dovevo badare. Daryl ogni mattina mi aveva fatto trovare la colazione. Un gesto che non riuscivo a capire. Mi limitavo a mangiare senza fare troppe domande. Non avevo voglia di parlare con lui ne con nessun'altro. Quella mattina ero di turno alle mura del cancello, ma avevo appuntamento con Rick a ora di pranzo, tra poco. Dovevo dire la mia su Frank, e sapevo che ci sarebbe stato anche Daryl. Mi ero svegliata presto, prima di Daryl, ma nonostante questo avevo trovato una mela sul tavolo della cucina. Dopo cinque giorni così, cominciavo a pensare che quello era il suo modo di chiedere scusa, e che forse avrei dovuto cominciare a parlargli di nuovo. <Ehi Melissa> mi girai appena. <Ciao Glenn> lo vidi salire le scale e mettersi vicino a me. <Come stai? Non stiamo parlando molto ultimamente.> Pensavo ancora a quello che avevano detto e come avevano involontariamente allontanato me e Daryl. <Già, sono piuttosto impegnata> Gli risposi continuando a guardare al di là delle mura.<Immagino, tra Frank e tutti i turni che ti fai assegnare> Glenn era sempre stato gentile con me, come d'altronde tutti quelli della cerchia stretta di Rick. Forse era il momento di darmi una svegliata e lasciarmi alle spalle i fattacci dei giorni precedenti. <diciamo che avevo bisogno di stare impegnata.> In quel momento sentimmo una moto e vidi spuntare dalla strada l'arciere con cane alle calcagna. <è Dixon, aprite> dissi alle persone giù di turno al cancello. Doveva sempre esserci qualcuno pronto ad aprire per qualunque emergenza. Cercai di non incrociare lo sguardo di Daryl. <Sai, Daryl è cambiato> ci mancava che Glenn volesse parlare di lui. <Io... ti chiedo scusa Melissa, so che hai sentito la nostra conversazione da Rick. Stavamo solo scherzando, volevamo provocare un po' Daryl.> Alzai le spalle <non c'è problema, neanche me ne ricordavo> Me nericordavo bene, ma non c'era problema. Il problema era stata la reazione di Daryl. <Bhe, sento che ti devo delle spiegazioni. Tu sei arrivata qui ad Alexandria in un periodo di cambiamento. Di Alexandria, di tutti, ma specialmente di Daryl.> ora ero interessata. <Come tutti, ne abbiamo passate tante. Daryl ha perso tanti amici, ha perso suo fratello. È sempre stato uno stronzo, e lo è anche ora, ma credimi, non hai idea di come fosse prima. Immaginati tutta la stronzaggine di Daryl, moltiplicala per dieci, e poi cancella tutto quello che vedi di positivo in lui. All'inizio di questa storia era proprio una persona di merda. Che rimanga tra noi ovviamente.> Ridacchiai. La faccia preoccupata di Glenn era divertente. <per lui fidarsi degli altri, affezionarsi, viverci... sono tutte cose che sta imparando pian piano. E lasciami dire che, nonostante questo cambiamento sia iniziato ben prima che arrivassi tu, da quando tu sei qui, ha davvero cominciato a lasciarsi andare. Funzionate bene insieme. No non intendo in quel senso, non guardarmi così. Si fida di te, ti ha accettato nel nostro gruppo, come noi d'altronde, ma per lui è sempre stato più difficile.> Lasciai perdere i confini di Alexandria e mi girai verso Glenn. A cosa voleva arrivare? <Ora capisci, lui è orgoglioso, scontroso, deve fare il duro sempre e comunque. Per questo io, Tara e gli altri ci divertiamo a stuzzicarlo, ci diverte la sua reazione. Come cerca subito di rimettere su le barriere e escludere tutto e tutti.> Cercai di non darlo a vedere, ma quelle era informazioni davvero interessanti. Cominciavo a capire un po' di più su di Daryl. E anche su di Glenn, era un ragazzo dolce e premuroso, ma con due attributi da non sottovalutare. <Glenn, davvero, non ti preoccupare! È solo Daryl!> gli dissi passandogli accanto e appoggiandogli la mano sulla spalla. <è arrivato il mio cambio, devo andare a controllare Frank e poi da Rick. Ho anche una certa fame, ciao Glenn.> cominciai a scendere le scale e prima che sparissi alla sua vista gli disse <Grazie> abbastanza piano, ma ero sicura che l'avesse sentito. Andai velocemente a casa, dove avevamo lasciato di comune accordo io e Daryl, una pistola sul divano, così che sembrasse ci si fosse sfilata dalla cintola. Era ovviamente scarica. Quando arrivai e la trovai sul tavolino, con Frank davanti mi fermai. <Oh Melissa! Avete dimenticato qui la pistola! È tua o di Daryl?> Sorrisi, presi la pistola e uscii di casa sempre sorridendo. Aveva passato l'ultimo test. Non l'aveva tenuta per se. Bussai alla porta di Rick ed entrai. <Ciao!> guardai in basso e lì c'era la piccola Judith che mi guardava dal basso all'alto. A dire la verità non avevo mai interagito tanto con la piccola, mi scatenava ancora brutti pensieri. <Ciao piccola, dov'è papà?> le chiesi abbassandomi. Mi indicò la cucina e mi prese per mano, trascinandomi con lei. Entrai mano nella mano con la piccola, chinata per non alzarle troppo il braccio.<Grazie mille> Le dissi, e lei in risposta mi sorrise e trotterellò di nuovo nella sala. <Dannazione, Carl! Bada a tua sorella!> Rick urlò fuori dalla porta. <Ben arrivata, vuoi mangiare qualcosa?> mi chiese il capo. Annuii e mi sedetti al tavolo, davanti a Daryl che stava già mangiando il pranzoo offerto da Rick. <Allora?> mi chiese l'arciere alzando gli occhi dal piatto. Lo fissai per un secondo ripensando a ciò che aveva detto Glenn, e alla mela che avevo mangiato a colazione. Gli risposi tirando fuori la pistola e appoggiandola sul tavolo. <Sono entrata e la prima cosa che mi ha detto è che avevamo lasciato la pistola lì> Rick annuì soddisfatto. <Quindi? Verdetto finale?> all'unisono io e Daryl dicemmo <è okay> eravamo di poche parole entrambi e non riuscii a nascondere un sorriso. Vidi gli occhi di Daryl posarsi su di esso stupito e poi sui miei occhi. Era forse un accenno di sorriso anche quello sul viso di Daryl? <Bene. Vado io ad avvisarlo, gli faccio fare subito il trasferimento. Porto Judith con me, voi finite con calma.> Ci salutò ed uscì dalla porta. Un silenzio assoluto scese nella cucina quando sentimmo Rick chiudere la porta di casa. Abbassai gli occhi sul mio piatto e cominciai a mangiare. Non ce l'avevo più su con Daryl. Ne con Tara o Glenn. Ce l'avevo forse con me stessa, per aver pensato così tanto ad una sciocchezza simile.

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Rotten Love
Hayran KurguFANFICTION CONCLUSA. I protagonisti di questa storia sono due: Daryl Dixon e Melissa, un personaggio inventato da me che andrà a legarsi alla storia dei protagonisti della serie che già conosciamo. Melissa è una ragazza italiana rimasta intrappolata...