41 - Drink.

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Daryl POV

Entrai nella stanza con passo pesante per annunciarmi e mi sedetti di fronte a loro. Gli feci un cenno di saluto mentre imbarazzata Melissa si liberava dall'abbraccio di Jesus e mi misi a mangiare. Jesus finì prima di noi. <Se mi volete scusare, devo vedermi con una persona. Ci salutiamo domani mattina, fate con calma, e se volete qualcosa da bere tu sai dove trovarlo> Disse poi riferendosi a me. Melissa finì di mangiare poco dopo e fece per alzarsi. <aspetta> Le dissi, e lei si risedette guardandomi accigliata. Buttai giù gli ultimi bocconi e mi alzai, facendole segno di seguirmi. <Ho vinto una scommessa o sbaglio?> La vidi guardarmi male. Il suo cipiglio arrabbiato mi faceva morire. <Hmm hmm> Arrivammo davanti all'armadio di Jesus, dove teneva i suoi alcolici. Presi due bottiglie di Scotch. <A turno uno di noi dice una cosa. Se uno dei due l'ha fatta beve. Che ne dici?> Ad alexandria lo facevamo spesso per passare il tempo. Mi guardò negli occhi per alcuni secondi. <Bhe penso di non avere scelta, spero solo sia alcol di buona qualità. Dove andiamo per avere un po' di tranquillità da questi psicopatici di Hilltop?> C'era solo un posto <Camera> Mi avviai e la sentii seguirmi. Arrivammo in camera e cane ci fece le feste. Era stato con Melissa tutto il giorno ma lo avevamo lasciato lì per la cena. <Buono cane> Mi faceva le feste e cercava attenzioni, forse lo avevo lasciato troppo con Melissa ultimamente. Vidi Melissa portare una sedia vicino alla finestra ed aprirla, accendendosi una sigaretta. Presi tre bicchieri, uno per fare da posacenere e mi avvicinai con una sedia. <Dammi un goccio prima di iniziare> Mi disse tirando dalla sua sigaretta. Le versai il bicchiere e poi iniziai. <mi sono spogliato davanti a un'altra persona per innervosirla> Mi lanciò un sguardo di sfida, poi bevve dal suo bicchiere, e bevvi anche io. <Tocca a te> Ci pensò su un po'. <io sono uno stronzo> Bevvi un bel sorso, poi l'esortai a bere dal suo <devi bere anche tu> <Io? E quando mai sarei stata stronza? Forza tocca a te> Inutile insistere. <Io parlo due lingue> Lei bevve, io no. <Coglione> mi disse qualcosa che non capii, probabilmente un insulto in italiano. <Mi faccio condizionare da quello che dicono i miei amici> Tentennai per un attimo, poi bevvi. <faccio finta che non mi importi del giudizio degli altri, ma in realtà faccio di tutto per apparire di buon occhio> Mi fulminò di nuovo con lo sguardo. Poi diede un grande sorso. <Mi vuoi fare ubriacare?> mi disse burbera. <Il gioco è questo> ridacchiai. La vidi pensare per un po', poi sorridendomi mi guardò. <Io ho un posto segreto che tengo come piano B> Divenni serio. Dannazione. Sapevo che i miei amici sospettavano qualcosa, ma perché lo avevano detto a lei? Cosa dovevo fare, essere sincero o mentire? Ci pensai un po' mentre sentivo il suo sguardo su di me, poi bevvi un sorso. <Dillo a qualcuno e ti ammazzo> Le dissi, ma lei sorrise trionfante ignorando quel monito. <Ero un'insopportabile secchiona perfettina prima dell'apocalisse> azzardai. <Touché. Ero proprio io> e bevve, poi disse <ero uno zoticone prima dell'apocalisse> Bevvi, non senza aggiungere prima <E non è cambiato granché> Lei rise contagiandomi.<No, direi proprio di no>.

 Ci pensai su e poi

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Ci pensai su e poi. <Ho la cellulite sul sedere> Lei arrossì istantaneamente e si portò una mano al sedere. <Cosa?... io.. davvero?>  Mi lasciai andare a una risata e mi beccai un pugno sul braccio. <Ci sono cascata. Che stronzo.> Ci accendemmo una sigaretta ciascuno, poi lei ricominciò con il gioco. <Avrei voluto guardare meglio la ragazza che si è spogliata davanti a me oggi> E mi guardò con aria di sfida. Ecco, cosa avrei dovuto fare? Diedi una lunga boccata dalla sigaretta. Non era stupida, non aveva senso mentire. Bevvi una sorsata, l'alcol cominciava a fare effetto, e vidi melissa arrossire. <Ho dormito molto bene due notti fa> Colpita e affondata. La vidi spaesata per un secondo, poi lentamente alzò il suo bicchiere e lo finì. Sorrisi soddisfatto. Poi i suoi occhi si fissarono ai miei in attesa. Capii che mi ero fregato con le mie stesse mani. Diedi un sorso e un sorriso di vittoria apparse sul viso di Melissa. <Bhe, sono ubriaca Daryl, possiamo finirla qua per stasera, ci siamo presi in giro a vicenda abbastanza> Si alzò traballante e anche se avrei voluto fermarla non lo feci. Sentivo l'alcol che faceva effetto, dovevo fare attenzione a quel che facevo. Ci preparammo per andare a dormire, mi infilai nel letto e aspettai che lo fece anche lei, poi spensi la lanterna. L'istinto mi urlava forte di girarmi verso di lei, di cercare un contatto, ma non lo feci, non dopo come l'avevo trattata la sera prima. <Buonanotte zoticone> sbiascicò lei dopo un po'. <Notte perfettina> .

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