Daryl POVRiaprii gli occhi lentamente, portandomi una mano alla nuca. Non c'era sangue, solo un bernoccolo di grosse dimensioni. Sembravo stare bene, nulla di grave, probabilmente non ero svenuto per tanto tempo. Mi guardai intorno, cercando di alzarmi. Sembrava una cella frigo, ma c'erano delle piccole finestrelle in alto ai lati. E dei ganci, di quelli per appendere le carcasse di animali. <Siamo in un camion. Quelli che si usavano per il trasporto delle carni> Mi girai sorpreso cercando di sfoderare il coltello, ma senza successo, ero stato disarmato. <Melissa> Non avevo riconosciuto la sua voce e c'era poca luca. Stava in un angolo. <Sono io. Mi hanno buttata qua dentro 5 minuti fa. Sei stato k.o. per una mezzoretta.> Mi stavo abituando alla poca luce, e sentii una stretta allo stomaco quando avvicinandomi intravidi Melissa. Era rannicchiata in un angolo, perdeva sangue dal naso e la maglietta completamente a brandelli giaceva li accanto.
Era in reggiseno, ma non mi sortii minimamente l'effetto del giorno prima. La rabbia che provai rischiò di accecarmi. <Cosa ti hanno fatto? Ti hanno..?> le parole facevano fatica ad uscire. Pregai dentro di me che non fosse successo nulla. In caso contrario sarebbe stata solo colpa mia. <No. Non ci sono riusciti. Non ancora, tra poco torneranno> rispose senza guardarmi. Non ci erano riusciti. Si era ribellata ed era per quello che l'avevano picchiata. Non mi sentii per niente meglio. Non mi ero accorto di avere qualcuno alle spalle ed ero stato sorpreso, mi avevano fregato. Rialzai lo sguardo sui ganci. <Dobbiamo prenderne uno a testa. Quando entrano attacchiamo. Vieni, se ti tiro su ci arrivi> Lei annuì alzandosi barcollante. Mi spostai dietro di lei e le presi la vita con le mani per tirarla su, ma Melissa si scostò da me con un lamento. Si era allontanata da me e mi guardava spaventata. <Aspetta. Aspetta. Non ce la faccio. Aspetta.> Non riusciva ad essere toccata. Stava davanti a me ansimante, piegata sulle ginocchia. Non avevamo molto tempo. Avrei voluto poter aspettare, rassicurarla ed essere empatico. Ma non c'era tempo e potevamo morire da un momento all'altro. Mi avvicinai a lei. <Melissa, sono io. Sono Daryl. Sono lo stronzo con cui vivi, sono uno stronzo, ma non ti farei mai del male. E ora se vogliamo avere una speranza di sopravvivere, devi farti forza e fidarti di me.> Le stavo porgendo la mano e pregai dentro di me che si riprendesse. Alzò lo sguardo verso il mio, vidi un po' di lucidità nei suoi occhi, poi mi prese la mano e si alzò. Fece un gesto inaspettato. Pian piano, mise le sue mani sul mio petto, si avvicinò e appoggiò tremante la sua fronte sul mio mento. <Va bene Daryl, alzami> Mi disse infine. Nel limite della mia empatia, pensai che forse voleva essere lei a toccare prima me, sentire che ero io. La presi dai fianchi e la tirai su. Prese velocemente due ganci e la tirai giù. Ne presi uno. <Bene, ora aspettiamo> Ci mettemmo entrambi dietro alla porta, ma poco dopo lei si rimise nell'angolo dove era quando mi ero svegliato. <Cosa stai facendo?> Si rimise rannicchiata nascondendo con una mano il gancio dietro la sua schiena. <L'esca. Saranno minimo in due ad entrare. Io prendo quello che mi si avvicina e tu l'altro alle spalle. Speriamo non siano in tre> Era incredibile come riuscisse già a ragionare nonostante la paura. Non ebbi nulla da ridire. Per quanto non mi piacesse l'idea di lasciarla lì in bella vista come una preda, era il piano migliore. Non dovemmo aspettare a lungo, dopo una decina di minuti vidi la porta aprirsi e un primo uomo entrare e puntare dritto su Melissa. Un secondo uomo lo seguiva subito dopo. Niente terzo fortunatamente. <Allora, ti sei calmata stronza?> Disse il primo uomo, ma non fece in tempo ad avvicinarsi di più a lei, che Melissa lanciandosi in avanti lo colpì in piena faccia con il gancio. Senza dare il tempo all'altro di reagire, feci lo stesso, mettendolo però k.o. Il primo era ancora cosciente, così mi avvicinai, e il più velocemente possibile, con forza, gli spezzai il collo. Melissa non fece un piega, ma si sbrigò a prendere coltello e pistola dal cadavere. La vidi poi andare dall'altro uomo e ucciderlo perforandogli con il coltello il cervello, attraverso l'occhio.
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Rotten Love
FanficFANFICTION CONCLUSA. I protagonisti di questa storia sono due: Daryl Dixon e Melissa, un personaggio inventato da me che andrà a legarsi alla storia dei protagonisti della serie che già conosciamo. Melissa è una ragazza italiana rimasta intrappolata...