𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 17° - 𝑼𝒏𝒂 𝒃𝒊𝒛𝒛𝒂𝒓𝒓𝒂 𝒊𝒅𝒆𝒂.

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«Si riprenderà...?»
«È solo un po' debole, non preoccuparti.»

Maria sentì le voci di Lucas e Anna parlare con calma, sotto di lei non sentì più lo scomodo tavolo ma bensì un morbido letto e, respirando l'odore della stanza, capì dove si trovò. «Anna...» sussurrò la corvina assonnata ma non più debole, aprì lentamente gli occhi per voltarsi verso la rossa, la quale esultò di gioia al suo risveglio:
«Maria! Come ti senti? Senti dolori per caso? Senti... mal di testa?»
«Anna, non gridare, forse sarà ancora intontita.»
Lucas si avvicinò ad Anna subito con preoccupazione, osservando poi la ragazza stesa con tristezza. «Io... sto bene, non sento nulla, davvero.» disse Maria, mettendosi con calma seduta sul letto per guardarsi intorno, toccandosi il collo e rattristandosi. Anna andò a parlare, ma notando lo sguardo di Maria e il suo gesto, percepì come qualcosa in lei, Lucas guardò Anna e poi Maria, un po' confuso dagli sguardi della rossa.

«Sebastian...?»

Domandò con un filo di voce la corvina, guardando poi con timidezza Anna a quella domanda. La rossa si morse le labbra sorridendo leggermente, guardando poi Lucas, il quale fissò Maria confuso ma sorpreso, «Perchè?» domandò Anna, poggiandosi sul letto accanto a Maria per spostarle la mano dal collo per "visionare" il morso di Sebastian, accarezzando con due dita le due ferite rosse. «No... i-io ecco... Ho solo domandato perché...»
«Perchè ti piace...»
«Si... NO!»
Maria di alzò all'istante dal letto per allontanarsi, ma a quel brusco movimento sentì un forte capogiro, Lucas la strinse subito dal braccio per reggerla e si schiarì la voce con un sorrisetto, guardando poi Anna. «Mary... devi dirci qualcosa?» domandò Lucas, ma la corvina negò, tenendo lo sguardo basso, poi lo rialzò guardandosi intorno, spaesata e agitata. «Non avevo capito la domanda, mi sento un po' stordita ma passerà, va bene?» disse subito dopo, spostando Lucas per girarsi di spalle e camminare verso la finestra della stanza di Anna, la quale la fissò con sospetto e, con decisione si alzò dal proprio letto, anche lei per passeggiare per la stanza per non creare maggior agitazione nell'umana, così, toccò vari libri dalla libreria.

«Jackson era un vampiro veggente, vero?»

Domandò Anna, guardando i libri come se niente fosse, Maria invece sgranò gli occhi confusa e, stringendo le braccia conserte si voltò lentamente verso di lei con ansia, «Anna c-come...» disse incredula Maria, assottigliando poi gli occhi nel guardarla, ripensando alla signora anziana della strana casetta "magica" alla fine della città, Alyssa: «Vampira...veggente...» pensò guardando in basso con confusione, rialzando subito dopo lo sguardo verso Anna, «Tu... sei una veggente e conosci la magia?» domandò con innocenza la corvina e Anna ridacchiò, chiudendo un libro a caso e voltandosi verso Maria con tranquillità. «Mi basta toccare i tuoi capelli per vedere le tue sofferente, mi basta toccare le tue mani per vedere le tue paure, e fra tutte quelle ho visto il tuo passato.» parlò la rossa, avvicinandosi a Maria per farla sedere su una sedia e lo stesso fece lei e, nel frattempo Lucas stette seduto sul letto ad ascoltarle, sapendo in anticipo ogni cosa. «Jackson era proprio come me e come Alyssa, la strana ma simpatica nonnetta nella casetta di legno. Lui non ha mai parlato di questi suoi poteri con te per tenerti al sicuro, lui già conosceva il destino che l'avrebbe atteso e... lui, vide il tuo futuro prima di morire, ma io, il tuo futuro, non lo conosco.» mentre Anna parlò, Maria la fissò con occhi sgranati e lucidi, incredula e piena di dolore a quelle parole, ricordando ancora una volta ogni cosa.
«Jackson lo sapeva...»
«Morì per salvarti.»
La rossa si alzò subito dopo con calma per prendere, su un mobiletto, del thè caldo già preparato alcuni minuti prima, lasciato lì per raffreddarsi un po'. Maria abbassò lo sguardo, guardando il proprio anello per poi accarezzarlo e incontrollabilmente dai suoi occhi uscirono lacrime. «Mary, lui lo sapeva che tu saresti arrivata quì, lui sapeva che avresti avuto così tanta forza.» disse Lucas alzandosi dal letto per avvicinarsi a lei, «Non piangere, ti prego.» disse il ricciolino, mentre Anna si sedette di nuovo sulla sedia davanti alla corvina, mise poi due dita sotto il mento di lei per alzarle il volto, «Ricorda che una guerriera piange sempre perché è forte.» disse Anna, porgendole il thè leggermente fumante dalla tazza, avvicinandole poi le mani su di essa. Maria tremò un po' e singhiozzò, guardando la rossa con tanta di quella innocenza da spezzarle il cuore. «A-Anna... tu ed Edward avete avuto il contatto?» domandò Maria con voce quasi spezzata, Lucas poggiò una mano fra i suoi capelli senza malizia, guardandola con tenerezza, vedendo in lei quasi una sorella maggiore che non ebbe mai. Anna invece sorrise alla domanda, annuendo, «Io e lui abbiamo avuto il contatto da giovanissimi, eravamo solo adolescenti ma sai, il contatto non si comanda, proprio come l'imprinting... accade con uno sguardo, quando due anime sono legate a vita un semplice sguardo li unisce.» rispose lei, mentre Maria bevve lentamente il thè, guardando poi in basso con timidezza. «Il contatto si può avere due volte...?» domandò, rialzando lo sguardo con insicurezza e curiosità, Anna aggrottò la fronte guardando Lucas e poi lei, «Perchè questa domanda...? Tu e Jackson avevate il contatto?» domandò Anna confusa e Maria annuì, «S-si ma... Alyssa mi toccò le mani e vide alcune cose sul mio futuro, disse che io e questo ragazzo abbiamo avuto il contatto, ma non lo sappiamo.» rispose Maria con agitazione, scatenando in Anna quasi euforia, solo dal volto sorridente di lei la corvina iniziò ad agitarsi. «Tu... tu hai avuto il secondo contatto, forse?! È..è un qualcosa che non capita da secoli quasi!» esclamò Anna mettendosi due mani al petto con sorpresa, ma Lucas notò lo sguardo di Maria spegnersi e divenire di nuovo triste. «Mary...?» domandò il ricciolino mentre le spostò i capelli, Maria si morse le labbra con paura, lacrimando di nuovo e percependo, ancora una volta, quel dannato fuoco nel proprio petto. «Io non voglio, Anna... io non voglio amare di nuovo... non voglio.» sussurrò la corvina in lacrime, Anna si ricompose e la guardò con preoccupazione, «Allora sei consapevole di amare qualcuno...» disse Anna, spostandole i capelli dal volto per guardarla meglio e Maria la guardò arresa. «Maria... tu provi qualcosa per Sebastian. Lo sento... lo leggo dai tuoi occhi. L'ho capito quella volta che ti aiutai a portare le ceste, ricordi? Sentì i tuoi pensieri.» a quelle parole Maria singhiozzò, abbassando lo sguardo per coprirsi il volto. «Io ti aiuterò.» disse decisa la rossa, alzandosi dalla sedia per fare qualcosa, ma Maria si alzò di scatto: «Anna, non puoi! Non puoi... sono un'umana, non mi vedi? Sono una ragazzina... non sono una donna, non sono la donna che Sebastian vorrebbe! Non sono forte, non lo sono e non lo sarò mai... perché sono umana fino alle ossa, un'umana legata a vita dalla morte. Lo capisci? Due razze diverse non potranno mai stare vicine, hanno tutti il dito puntato contro di me, come pretendi che io possa ricevere pietà e amore da parte di Sebastian?» parlò fra le lacrime Maria, indicando se stessa e anche la finestra, come per indicare l'intero popolo di vampiri. Anna si bloccò, percependo quasi lo stesso dolore della ragazza e, con tristezza ascoltò quelle crude e vere parole, abbassando lo sguardo per pensare. «Sebastian ha un passato oscuro quanto il tuo.» disse la rossa, alzando lo sguardo verso di lei, Lucas si morse le labbra a quelle parole e abbassò lo sguardo. «Non è compito mio parlare del suo passato, perché sarà lui a farlo. E adesso devi svegliarti Maria, adesso devi essere disposta a cambiare qualcosa. Sei una ragazza ribelle, tu ami il rischio, perché non rischiare anche adesso? L'amore non è fatto per la paura come tu non ti tirerai indietro a questa occasione.» disse subito dopo Anna, avviciandosi al proprio armadio con fretta per poi aprirlo. «Anna, tu sei matta! Sebastian sposerà Cristina, perché ti ostini?!» disse Maria voltandosi di spalle per piangere, ma Lucas quasi saltellò non appena una bizzarra idea gli balzò in mente. «Il ballo in maschera!» esclamò, «Quello che ho pensato io.» ghignò Anna, alla ricerca di qualche abito fantasioso. Maria si voltò verso di loro confusa, asciugandosi le lacrime e tirando su col naso, «Cosa...? Cosa state dicendo? Non capisco...» disse la corvina, osservando Anna che con frettolosità poggiò sul letto molti abiti colorati e pomposi. «Quando lo stregone Kaulus Zafir verrà quì, la sera si festeggerà con un ballo in maschera, è una festività del nostro regno per accogliere i grandi ospiti. E tu, proprio tu Maria, quella notte ballerai con Sebastian.» - «COSA?!» Maria sgranò gli occhi, Anna si avvicinò a lei per poggiarle addosso un bellissimo abito pomposo e dalla vita stretta; fu di un bellissimo colore giallo e sui lati bianco con una leggera scollatura sul petto e le maniche superiori scese sulle spalle, poi il resto delle maniche furono lunghe con una fine in pizzo bianco e, per dare un tocco di bellezza in più, dietro l'abito ci fu una stupenda scollatura sulla schiena con dei nastri bianchi. «È perfetto... ma dovremmo modificare il colore.» disse Anna, spostando l'abito sul letto per guardarlo meglio, mentre Lucas entrò dentro il grande armadio di Anna per giocare con i mille vestiti, ridendo. «Quì dentro posso organizzare una guerra!» esclamò il ricciolino scalciando i vari vestiti e Maria ridacchiò, avviciandosi poi verso Anna con stranezza. «Anna... ti prego... io non voglio andarci a questo ballo, non so ballare... Sebastian mi scoprirà!» piagnucolò la corvina, seguendo Anna verso il mobile di polveri, antidoti e pozioni che ebbe lei, andando a prendere una grossa boccetta con all'interno del liquido nero con delle sfumature d'oro, «Perfetta.» sussurrò con euforia la rossa, correndo verso l'abito per afferrarlo e avvicinarsi verso la propria vasca, «Oh no... non c'è acqua fredda! Maledizione...» piagnucolò la rossa, e, proprio in quel momento all'interno della stanza si teletrasportò Edward, sicuro di trovare la rossa sola, ma non fu così. «Tesoro dove- oh... Buona sera Mary...» sorrise Edward un po' confuso, «E-Edward perdonami, esco subito-» - «Eh no furbetta! Tu stai quì! Edward, tesoro... mi serve dell'acqua fredda...» disse subito Anna con un sorriso smagliante, come per convincere il biondo che roteò gli occhi e, in un batter balenò si teletrasportò, ritornando subito dopo con due grossi secchi di legno pieni d'acqua fredda. «Questi bastano?» domandò il principe, avviciandosi alla vasca per riempirla, Anna batté le mani, saltellando come una tenera bambina felice, riempiendo di baci sulle guance Edward, «Ti amo, ti amo, ti amo!» esclamò, spostandolo subito dopo con fare brusco per avvicinarsi alla corvina e farla sedere su una sedia davanti la vasca: «Osserva Mary, rimarrai a bocca aperta, speriamo funzioni.» disse Anna, Edward mise le braccia conserte, alzò un sopracciglio e si voltò subito indietro nel sentire dei forti rumori provenire dall'armadio della rossa, infatti da lì uscì Lucas con addosso un abito rosa e bianco e in testa delle perle.
«Ma che diavolo...»
«Oh, ciao fratellone!»
«Mi astengo da tutto ciò.»
Edward, con gesti drammatici andò a sedersi sul letto della ragazza, osservando ancora il fratello minore camminare con quell'abito addosso, coprendosi il volto con una mano. Maria rise nel vederli, poi, curiosa, si voltò verso Anna: la rossa immerse l'abito nell'acqua fino in fondo e, subito dopo aprì il grande barattolo in vetro, lo inclinò e batté col dito su un lato, lasciando cadere con leggerezza il liquido  nero e oro - denso quasi come il miele - nell'acqua. Maria guardò l'acqua cambiare subito colore con quel poco di liquido che la rossa mise, il colore nero coprì l'abito come se all'interno di quella vasca ci fossero quattro grosse murene nere attorno ad esso. «Sta agendo... Non ci credo, dopo anni funziona ancora, bene.» disse Anna posando il barattolo e, non appena l'acqua divenne di nuovo trasparente, immerse le mani per toccare l'abito, Lucas e Edward guardarono da dietro con curiosità e ansia, attendendo che la rossa tirasse fuori l'abito già pronto, così Anna con lentezza tirò fuori l'abito che, magicamente fu asciutto, cosa che sorprese Maria all'istante. «Oh... mio...Dio.» disse Lucas non appena Anna smosse l'abito per mostrarlo ai due principi e all'umana, sorridendo con emozione; l'abito fu interamente in nero, persino il pizzo alla fine delle maniche e, ciò che meravigliò tutti furono i tanti brillantini oro sparsi su di esso, rendendolo unico e magnifico. «Questo, Maria, sarà il tuo abito quella sera, nessuno capirà che questo, tanti anni fa, era il mio abito giallo e bianco.» rise Anna, poggiando l'abito sul letto per poi guardare la corvina, «Forza, provalo. Edward, Lucas, ci serve una maschera nera, mi fido di voi.» disse di nuovo Anna, guardando poi i due ragazzi che annuirono e si guardarono, teletrasportandosi subito fuori dalla stanza in cerca di una maschera nera per Maria. «E tu?» domandò Maria toccando l'abito, per poi spogliarsi per provarlo e Anna l'aiutò, «Ho già l'abito, anche la maschera... Dio mio, non vedo l'ora di vederti con quest'abito addosso.» sorrise la più grande, aiutando la più piccola ad indossare l'abito che entrò alla perfezione. Maria si spostò i capelli, così che Anna potesse legarle i fiocchi dietro per stringere il corsetto, mettendo in risalto la vita stretta della corvina.
Nel frattempo, Edward e Lucas uscirono da un salone, chiudendo di colpo la porta per osservare la maschera presa da un vecchio baule, nel quale tennero molte maschere non utilizzate da anni, ma fortunatamente intatte. «Spero solo che Sebastian non scopra questa cosa.» sussurrò Edward guardandosi intorno, «Anna sa cosa fare.» sussurrò Lucas, camminando a passo veloce verso le scale che condussero al piano superiore verso la camera di Anna e, quando svoltarono l'angolo, Sebastian si scontrò contro di loro e subito Lucas nascose la maschera dietro la schiena. «Dove andate di fretta?! Stavo cadendo dalle scale!» disse con fastidio Sebastian, osservando i due salire le scale di corsa e Lucas rise con falsità: «AHAH...Nieeeeente fratellone, stiamo facendo... stiamo facendo qualcosa, ti basta come risposta?» disse il ricciolino gesticolando, correndo subito fin su e svanendo assieme al maggiore davanti la vista di Sebastian che, stranito sospirò, proseguendo poi per la propria strada borbottando: «Che stupidi.»
I due entrarono di corsa in camera di Anna, Edward si poggiò alla porta col fiatone, mentre Lucas cadde a terra con in mano la maschera nera, alzandola in aria come un guerriero vittorioso appena tornato dalla guerra: «CEL'HO! ECCOLA!» esclamò col fiatone, alzando poi lo sguardo per guardare davanti a sé, bloccandosi alla vista di Maria con l'abito nero addosso, rimase a bocca aperta, stessa reazione che ebbe Anna. Edward la scrutò, guardando poi Anna con serietà e, quando la rossa lo guardò curiosa il biondo annuì. Lucas invece si alzò da terra, sorrise avvicinandosi a Maria e stupito le disse:

«Sarai la più bella fra tutte, e credimi, Sebastian non riuscirà a levarti gli occhi di dosso.»

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora