Anna sistemò per bene il corpetto del prorpio abito mentre la luce illuminò alcuni dei suoi anelli e la sua collana.
Tenne lo sguardo fisso sulla gonna, prestò attenzione ad ogni minimo dettaglio e, nel mentre, strinse il fiocchi sul retro del proprio corsetto.
Edward, disteso ancora sul letto, mugolò in disapprovazione, poggiò la mano sui fiocchi del retro dell'abito della rossa e mosse due dita, come per slegarli, ma Anna rise e si spostò all'istante: «Ancora?! Devo andare, lo sai... Santo cielo, odio quando fai il romanticone.» disse lei, Edward mise le braccia dietro la nuca e, avvolto dalla coperta blu e oro che scoprì metà del su corpo, rimase ad osservare la propria amata dritta negli occhi.
«Ah... perché non puoi rimanere quì per sempre?»
«Perchè sono una dama di corte e-»
«La puntualità è sempre al primo posto, lo so, lo so.»
Edward roteò gli occhi e sospirò, Anna si voltò verso uno specchio e si sistemò i capelli con attenzione. Edward si alzò con calma e mise dei pantaloni, dopodiché si avvicinò con lentezza alla rossa e, da dietro, strinse le sue braccia attorno alla vita di lei e con passione le baciò il collo dopo averle spostato i capelli. Anna scoppiò a ridere e lo lasciò fare, si morse le labbra e gli strinse le mani.
«Rimani... rimani quì.»
«La regina, nonché tua madre, inizierà a sospettare... lo sai.»
Edward poggiò la fronte contro la spalla di Anna e sospirò, la strinse a sé ancora e respirò a pieni polmoni il suo forte profumo di ciliegia. Anna lo guardò dallo specchio e sorrise teneramente, lo trovò adorabile, più lo guardò e più s'innamorò di lui. «Però, andrò prima da Maria, ieri notte nessuno le ha portato del cibo, avrà fame e si sentirà spaesata se non vedrà qualcuno.» disse Anna, così Edward la liberò dal suo forte e amoroso abbraccio, la rossa si voltò subito verso di lui. «Dopo la luna rossa si dorme sempre, Lucas e Olivia staranno dormendo come due sassi a quest'ora, anche Sebastian. Maria non potrà rimanere sola per una mattinata intera. Va da lei.» disse con calma il biondo, poggiò due mani sui lati del volto di lei e la baciò a stampo, «Ti amo.» disse Edward. «Ti amo...» rispose Anna, e con amore, ricambiò il suo bacio, dopodiché mollò le mani del principe e, mentre lei si diresse verso la porta, lui la fissò con tutto l'amore del mondo, follemente perduto per quella donna.
La tenera dama di corte camminò con calma verso le scale che condussero nelle segrete, tenne con due mani un grande cesto pieno di cibo, latte e acqua. Con i suoi occhi verdi guardò per un attimo il cibo, il quale fu coperto da un grande fazzoletto color beige e, il suo pensiero, andò subito a Maria e con un sorriso pensò alla felicità che la corvina avrebbe provato alla vista di tutto quel cibo.
Anna non riuscì al non sorridere al pensiero di Maria, più stette con lei e più amore provò per lei; la vide smarrita, come un cerbiatto in cerca di una casa, sentì sin da subito il suo animo buono e di certo Anna non l'avrebbe lasciata in "pasto" alle terribili vipere che, sempre, le girarono attorno con gelosia, non l'avrebbe lasciata sola, non ci riuscì.
Gli occhi di Anna brillarono di felicità, fu davanti la porta in metallo ma non aprì, sentì estremo silenzio, probabilmente Maria ancora dormì, così aprì con lentezza la porta.
Si morse le labbra, con calma entrò all'interno della cella e subito si guardò in torno con sorpresa. Solitamente, all'interno di una cella, ci si aspetta il peggio; cattivo odore, disordine e poca pulizia, ma Anna, con occhio attento, si accorse che ogni cosa fu al suo posto, il pavimento fu pulito e all'interno di quella cella si sentì solo un bellissimo odore di brezza marina, misto a rose rosse e aria pulita.
La rossa sorrise lievemente, poi guardò Maria stesa sul letto e, con calma, si avvicinò a lei con curiosità.
Notò subito che non portò nessun indumento, il lenzuolo scoprì le sue spalle e metà della schiena, poiché questa dormisse su un lato, rivolta contro il muro. Anna aggrottò la fronte, si fermò prorpio davanti a lei e con calma andò a coprirle la spalla, «Sentirà freddo così...» pensò subito la rossa, ma, subito dopo il suo tocco, Maria sussultò all'istante e si girò a pancia in su.
Fissò con stranezza la rossa davanti a lei, gli occhi furono assonnati e il suo respiro leggermente accelerato.
«Mary... sono io! Come sei agitata...» ridacchiò Anna e con attenzione la scrutò, Maria, alla vista dell'amica, si rilassò all'istante e la guardò con molta più calma. Anna le sorrise, le spostò i capelli dal volto e la guardò attentamente; subito, sul volto di Maria, si notarono leggermente delle occhiaie sotto i suoi occhi e, ovviamente, quello fu un dettaglio che di certo non sfuggì facilmente ad Anna. «Perdonami, Anna... Io, uhm, ecco... credevo fosse una guardia o... qualcun altro.» disse Maria con debolezza e sospirò lentamente, dopodiché si sistemò per bene sul letto e si mise seduta, coprendosi col lenzuolo con timidezza.
Anna le accarezzò ancora il volto e aggrottò la fronte con stranezza: «Sei pallida... le tue occhiaie sono molto evidenti.» disse la rossa con serietà, Maria deglutì e la guardò con quel suo sguardo debole che, ad Anna, trasmise un forte bisogno di un qualcosa che, in quel momento, a Maria mancò. Anna si chinò verso il cestino e lo prese, lo poggiò subito sul letto e scoprì il cibo, «Perdonami per ieri notte, non sono riuscita a passarti del cibo. Sai, dopo un anno, il forte evento della luna rossa ha infastidito molto noi vampiri, molti sono stati impegnati con la caccia notturna.» disse la rossa con dispiacere, «Non devi scusarti, non sento fame...» disse subito dopo Maria e distolse lo sguardo dalla cesta. Anna aggrottò la fronte e subito prese la brocca di latte e una grande ciotola argentata, «Non devi vergognarti, Mary. Questo periodo per noi donne è parecchio fastidioso, per voi umane di più, però... Se bevi questo latte caldo ti sentirai meglio e i crampi andranno via, mh? Sei pallida... ti prego.» Anna le porse il latte con tenerezza, ma Maria, a quelle parole, si voltò verso di lei e la guardò stranita. «Io non sto sanguinando, Anna...» disse Maria con ingenuità e Anna rise, «Perchè ti vergogni? Lo sento l'odore del sangue, sciocchina. E poi, è normale sanguinare ogni mese e...» Anna parlò quasi a raffica, sorrise e gesticolò, ma, prorpio quando stette per terminare la frase, un orribile pensiero vagò per la sua testa.
Gli occhi di Anna si soffermarono su una piccola macchia di sangue sulle lenzuola e, senza preavviso, le alzò con preoccupazione. Maria arrossì e strinse le gambe chiuse, Anna invece fissò con gli occhi sgranati la grande chiazza di sangue che macchiò il centro del letto, prorpio sotto l'intimità della corvina. Le cosce di Maria furono anch'esse macchiate di sangue e Anna, scioccata, si coprì la bocca per la paura, Maria invece la guardò con agitazione e confusione. La rossa respirò l'odore di quel sangue, fu molto diverso da quello mestruale e, finalmente, si rese conto che cosa fu...
«Maria... chi è stato.» disse Anna con estrema serietà e rabbia, i suoi occhi divennero lucidi per la tristezza e nella sua mente comparvero solamente scenari di violenza.
I suoi occhi verdi vagarono sul corpo leggermente scoperto di Maria e, appena notò i segni e i morsi, si sentì quasi morire dentro. «A...a fare cosa?» domandò con innocenza Maria, mentre dagli occhi di Anna scesero due lacrime. «Maria, ti prego dimmelo... chi ti ha violata? Chi è stato a toccarti?» Domandò con paura, Maria guardò con stranezza le lenzuola macchiate dal sangue e con paura si strinse il lenzuolo contro il corpo. «Perchè ho perso sangue?» domandò la corvina e, a quel punto, Anna si alzò dal letto e si guardò intorno con fare pensieroso e agitato.
«Se Sebastian venisse a saperlo... ucciderebbe colui che ha rubato la tua purezza... M-Mary, chi è stato? Oh no... non dirmi che erano più di due uomini...» Anna camminò avanti e indietro, tremò e altre lacrime uscirono dai suoi occhi; non riuscì a resistere, ebbe paura per Maria, la vide debole e pallida, la vide ingenua e confusa, e ciò la distrusse.
Maria tremò e si morse le labbra, guardò Anna con insicurezza, avrebbe voluto tranquillizzare il suo animo ma allo stesso tempo ne ebbe paura... sarebbe stata impura, forse non sarebbe più stata lei...
«L'ho voluto io.» rispose inaspettatamente e con coraggio, Anna s'immobilizzò e la guardò stranita, sentì una forte tristezza dentro di sé oscurarle l'anima, pensò con certezza che Maria si donò a qualcuno che non avrebbe meritato la sua purezza. Quel pensiero distrusse la rossa.
«Con chi, Mary?! Una guardia?! Ti ha fatto male, vero...? Tu... non eri pronta, sei ancora giovane e inesperta e... oh santo cielo, guarda quanto sangue hai perso...» Anna si strinse il petto con orrore, pensò al peggio, forse qualche guardia del castello minacciò Maria? Forse, fuori controllo, qualcuno violò la ragazza? Forse, qualche uomo vecchio, appartenente alle guardie, riuscì a minacciarla?
Anna si disperò amaramente e con rabbia blaterò le peggio cose: «Giuro che, se troverò chi ti ha fatto questo, lo farò a pezzi.»
Maria, invece, abbassò lo sguardo, e le gote si arrossarono subito...
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𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚
Фэнтези"Ella fu così tremendamente diversa, così ribelle, così forte ma allo stesso tempo fragile come una rosa rossa. Quella piccola donna stravolse l'orgoglio e la potenza di quel vampiro così mostruosamente e pericolosamente affascinante, da costringerl...
