𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 73° - 𝑳𝒂 𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝑲𝒂𝒖𝒍𝒖𝒔.

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Dopo la lunga nottata, Maria arrivò davanti la stanza di Anna con estrema stanchezza, ma anche con tranquillità nel sapere che, dietro quella porta, l'avrebbe accolta la sua, ormai, amica intima. Strinse addosso i "vestiti" ormai rimasti, così da coprirsi, e nel mentre bussò piano alla porta della rossa, la quale aprì poco dopo con calma e silenzio, stranita. Aprì lentamente la porta, fino a metà, e appena guardò la corvina, la scrutò subito con stranezza e preoccupazione. «Diamine... ma cosa ti è successo?!» esclamò subito Anna, dopodiché aprì completamente la porta con paura, ma Maria ridacchiò semplicemente, consapevole che Anna fu ignara di ciò che le accadde quella notte. La corvina entrò semplicemente dentro la stanza, sotto l'attento e preoccupato sguardo della giovane dama che chiuse velocemente la porta a chiave. La rossa corse al riempire la vasca, mentre scrutò la giovane davanti a sé, completamente ignara e stranita dalle sue condizioni. «Puzzi di uomo.» disse Anna, con fare schietto. «Di Sebastian, oserei dire...» disse subito dopo Maria, a bassa voce, e sorrise con malizia mentre si girò di spalle con timidezza. Anna si bloccò, ogni sua preoccupazione finalmente svanì e un gran senso di euforia e contentezza si impossessò di lei, letteralmente. Sgranò gli occhi, un enorme e malizioso sorriso prese forma sul suo irresistibile viso dalle guance piene, e lentamente si raddrizzò con la schiena, pronta ad ascoltare ogni singola parola dell'amica, «Raccontami tutto... ora. Subito. Io esigo sapere cosa è successo! Dove ti ha portata? Solo ora ho notato i suoi abiti addosso a te! E poi il sole è appena sorto, come fai ad essere sveglia a quest'ora e... oddio, hai così tante cose da dirmi, stupida!» Anna camminò velocemente da una parte all'altra della stanza; verso il letto, e sistemò le coperte, poi verso la finestra, e osservò il sole, poi contro l'armadio dove cercò di fretta un abito pesante e delle grosse tovaglie per Maria, poi si guardò attorno e la scrutò con estrema curiosità mentre gesticolò con fare drammatico... anzi, quasi plateale. Maria la fissò e la seguì con lo sguardo, rise tantissimo alla realizzazione della dama, la sua reazione le ricordò tantissimo il principe Edward. Maria non seppe rispondere, ci provò, ma rise tantissimo per i buffi e drammatici gesti della rossa davanti a sé, rise persino per il tono della sua voce. «Accidenti! Fuori c'è il gelo e tu sei mezza nuda! Non ti credevo così pervertita.» disse Anna, «Di certo non sono stata io a strapparmi i vestiti di dosso...» rispose con divertimento Maria, mentre Anna la spogliò con calma per aiutarla al lavarsi, e con quella scusa scrutò i segni sul suo corpo e ghignò. «Come diavolo ti ha conciata, questo delinquente.» sussurrò la dama mentre guidò la giovane serva verso la vasca, la tenne per mano e l'aiutò ad immergersi all'interno con calma. «Questa volta sono stata io la delinquente...» sussurrò Maria non appena entrò completamente all'interno della vasca calda, Anna nel frattempo prese un piccolo barattolino di vetro e, come sempre, prese una delle tante creme create da lei, apposite per i capelli... una delle tante che diede proprio ad Edward, anch'esso ossessionato dalle mille miscele per la bellezza estetica. La passò dunque fra le punte corvine di lei e le guardò la schiena, poi le spalle e poi il sorriso stampato sul suo volto che subito la intenerì; ripensò a sua sorella minore, in quel momento... alla sua, ormai mancante, piccola sorellina. Maria giocò con l'acqua e si guardò le mani, poi si pulì gli avambracci con calma mentre si lasciò quasi coccolare dalle mani fatate di Anna, mentre le lavò i capelli. «In che senso? Hai baciato Seb?» le domandò poco dopo, incuriosita e ansiosa per la sua risposta. Maria sospirò lievemente e toccò la superfice dell'acqua con entrambe le mani, con fare pensieroso e serio, poi si voltò verso di lei: «No, Anna... ma riguarda Cristina.» rispose la corvina sottovoce, la dama divenne quasi di ghiaccio a quella piccola rivelazione. La guardò seriamente dritta negli occhi, pronta ad ascoltare ogni singola parola:
«Dimmi ogni cosa...»

[ . . . ]

Il sole salì fin sopra il cielo e il vento invernale trascinò ovunque e con calma i fiocchi gelidi di neve. Alcuni bambini giocarono con la neve, corsero e risero, gatti e cani randagi annusarono le strade, in cerca di cibo. Come il giorno precedente, il silenzio trionfò nella città, ma non quello della natura che, invece, trionfò; il rumore del vento, dei rami smossi da esso... il suono delle onde, il canto degli uccellini, il rumore della neve calpestata dai pesanti passi dei cittadini... le risate dei bambini e dei ragazzini che giocarono. Il tutto, accompagnato dalla tranquillità del respiro assonnato di Maria... la quale, dormì tutto il mattino, fino al pomeriggio. Passò metà mattinata al raccontare ogni cosa ad Anna, nel dettaglio,  persino l'intromissione di Cristina. Le raccontò di come Sebastian la trattò e di quello che lui stesso disse ad alta voce con sicurezza. Anna, dopo aver saputo il tutto - raccontato con ordine - rimase in silenzio, meravigliata e quasi sconvolta dal comportamento che Sebastian mantenne solo con Maria. Rimase estremamente meravigliata ma allo stesso tempo confusa... stranita. Pensò e ripensò intensamente all'accaduto che l'amica le raccontò. Appisolata proprio sul letto della dama, la corvina venne riscaldata dai raggi solari che entrarono dalla finestra chiusa, ma anche dal camino che Anna accese solo per lei. Girata su un lato, i capelli asciutti caddero sul cuscino, assumendo la forma di una rosa nera adagiata sulla neve, le coperte la coprirono fin sopra le guance, lei tenne il viso nascosto un po' in basso, in cerca di quel calore confortante che la guidò verso un sonno perfetto e tranquillo.
Nel frattempo, nel castello, gli unici due uomini che non diedero tregua alle loro menti di alcun riposo, furono proprio i due Re, Marcus e Alex. Stettero nella sala del trono, nonché anche sala di ricevimento principale, dove tennero i due portoni dell'entrata del castello spalancati, in attesa dell'arrivo di qualcosa...
Guardarono il cielo con serietà, in perfetto silenzio, mentre dietro di loro il ticchettio delle scarpe della regina Kate riecheggiò per tutta la sala. La donna tenne i suoi lunghi capelli biondi e mossi sciolti, lungo tutta la schiena e le spalle, con la sua corona in testa.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora