"Ella fu così tremendamente diversa, così ribelle, così forte ma allo stesso tempo fragile come una rosa rossa. Quella piccola donna stravolse l'orgoglio e la potenza di quel vampiro così mostruosamente e pericolosamente affascinante, da costringerl...
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Lontano da qualsiasi altro regno e città esistente, una grande città, nel deserto, stette nascosta e al riparo. Il vento soffiò mentre il sole rese caldo ogni angolo delle strade pietrose. Le case furono di media grandezza, decorate a fantasia da teli, perle, collane, ciondoli... chi più ne ha, più ne metta. I colori terrosi delle abitazioni si mischiarono quasi al colore della sabbia che, durante la bellissima mattinata, Luna toccò a piedi nudi. La bellissima streghetta dalla pelle mulatta e gli occhi grandi come due lune, passeggiò sulla sabbia, sul retro della grande casa dello stregone Kaulus, nonché dirigente e costruttore stesso di quella meravigliosa città nel deserto. Tenne sulla testa un velo viola che la coprì dai granelli di sabbia, si chinò verso di essa non appena vide la piccola coda di uno scorpione rosso che, come ogni mattina, le fece compagnia. «Ahmar, che ci fai lì sotto?» ridacchiò Luna e, quando si chinò, l'animale uscì fuori dalla sabbia e si lasciò prendere tranquillamente. «Padrona Luna, io non soffocherò mai sotto la sabbia.» parlò Ahmar, lo scorpione. Luna sorrise e spostò i propri capelli, legati in treccine, sulla spalla opposta e avvicinò le mani su di essa, così che l'animaletto potesse salire sulla spalla di quest'ultima, e così fece. «Non voglio che tu ti perda.» «Ieri notte Khader stava per uccidermi!» «Tu volevi pungermi!» Un grosso gatto nero uscì dalla casa di Luna e velocemente corse verso la padrona che subito lo prese fra le braccia e portò con sé entrambi gli animali che litigarono telepaticamente. «Sempre i soliti siete.» disse Luna, mentre Ahmar puntò il pungiglione contro il gattone nero poggiato sull'altra spalla della ragazza: «Voleva gettarmi in acqua!» «Meow! Vorrei staccare quell'orribile pungiglione avvelenato che hai!» Luna chiuse gli occhi e sospirò con un leggero sorriso: seppe perfettamente che, subito dopo, quei due si sarebbero riappacificati e avrebbero passeggiato per casa l'uno accanto all'altro, così, per calmare la piccola lite, schioccò le dita e, come sempre, i due animali si tramutarono in gioielli che Luna portò sempre con sé. Ahmar divenne un grosso orecchino d'oro dalla pietra rossa, Khader, invece, un grande bracciale ad aspirale con varie pietre verdi, come i suoi grandi occhi. «Devo sempre fare così per farvi calmare? Così almeno non vi perdo.» ridacchiò la streghetta e Khader ridacchiò telepaticamente. «Luna! Sono arrivate due lettere per te!» esclamò Enia dalla porta sul retro della loro grande casa, la donna giocherellò con i ciondoli colorati assieme alle due tende color oro attaccare sulla soglia della porta. Luna la guardò con sorpresa e corse subito dentro, mentre i ciondoli di piccole conchiglie marine e monetine d'oro legati alle sue caviglie tintinnarono. «Tieni, sono per te... Una è da parte di Anna, l'altra di Lucas.» Kaulus porse le due lettere chiuse alla figlia che, subito, strinse a sé e le guardò: «Chissà cosa ha scritto Anna!» disse Ahmar. «Guardala, è arrossita appena ha sentito il nome di Lucas!» ridacchiò Khader. Luna pizzicò leggermente sia il bracciale che l'orecchino, e i due animaletti gemettero di dolore. Dopodiché, si sedette a terra in ginocchio e aprì prima la lettera di Lucas, le sue gote divennero rosse e un bellissimo sorriso smagliante si accese sempre di più sul suo viso. Quando l'aprì, la poggiò sulla lunga gonna beige che le coprì le gambe fino alle caviglie e finalmente iniziò a leggere ogni singolo rigo nella propria mente...