𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 34° - 𝑳𝒆 𝒑𝒂𝒓𝒐𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒂 𝒎𝒂𝒅𝒓𝒆.

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La notte arrivò e il silenzio calò attorno a quelle mura.
Maria non riuscì a vedere Sebastian, non volle stare accanto a lui dopo le parole di Cristina. Si sentì maledettamente impura, si sentì strana, si sentì diversa e sbagliata. Sentì di nuovo la voglia di sparire, la sua presenza fu solo un peso e, fuori di mente, pensò a quando sarebbe stata venduta come prostituta.
Sarebbe comunque morta...?
La Regina Kate pensò con serietà prorpio a quelle idee che il figlio Sebastian ebbe pur di non veder più quell'umana, lei si sentì contraria a tutto ciò. Camminò lungo il corridoio interno del castello con aria pensierosa e preoccupata, fu una donna, vampira e principalmente regina del nord, ma ciò non la rese del tutto fredda come il ghiaccio, senza cuore e indifferente, specialmente difronte a quella situazione che, stranamente, la prese molto a cuore. Avvertì da tempo, ormai, quella forte tensione fra gli sguardi di Maria e Sebastian e, inoltre, avvertì qualcosa di oscuro in quelli di Cristina che, ogni notte, non la lasciarono riposare nemmeno un istante: non avrebbe permesso il loro matrimonio, sentì che qualcosa prima o poi sarebbe andato storto e, infatti, alcune predizioni che Anna vide, non sbagliarono di certo: i primi giorni che Maria arrivò nel Regno del Nord, Anna ebbe delle visioni ma, purtroppo, poco chiare sul futuro di Sebastian e, forse, come disse Kaulus moltissimi anni prima, quando prese in braccio per la prima volta Sebastian quando ancora fu piccolo, davvero centrarono qualcosa con Maria.
Prorpio davanti Kate, Sebastian camminò verso di lei, intento nel proseguire il corridoio per scendere al piano di sotto.
«Sebastian.»
«Madre.»
Il ragazzo si fermò subito e, curioso, guardò la madre che, con aria seria ma preoccupata, lo guardò. «Ho bisogno di chiarire con te molte cose.» disse la donna, Sebastian annuì con calma e con serietà la guardò: seppe per certo il discorso che Kate avrebbe fatto. «Sono una donna di quasi sessant'anni e, capisco per certo quando una donna, specialmente se umana, perde la sua purezza o viene morsa.» la regina incominciò a parlare e lentamente si avvicinò al figlio, «Tu, lo sai che Maria si è fidata di te, Sebastian? Se solo conoscessi il suo passato... capiresti queste mie parole. Tu, Sebastian, lo sai perfettamente che, durante la luna rossa, l'istinto ti porta ovunque ma, se due anime si desiderano ardentemente, queste si uniscono senza ostacoli?» Kate lo guardò dal basso con estrema serietà, Sebastian invece distolse lo sguardo e deglutì.
«Io non provo nulla per Maria, sé e questo che pensate.» disse il ragazzo e la madre mise una mano su una sua guancia e girò il suo sguardo verso di lei: «Ma la desideri, Sebastian. Desideri il suo sangue, il suo corpo, desideri vederla quand'è giorno e quand'è notte. Con Cristina non è così: non vi ho mai visti insieme mano nella mano e invece, più di una volta, ho visto la mano di Maria intrecciata alla tua.» disse la donna. Sebastian spostò il viso con lentezza e serrò la mascella con nervosismo, rimase in silenzio e fissò il volto della madre. «Hai passato la luna rossa con lei... davvero la venderesti a degli uomini, Sebastian?» gli occhi di Kate, a quelle parole, divennero lucidi, le sue mani si poggiarono sulle braccia del figlio mentre questo la guardò con falsa indifferenza: senti di nuovo fuoco dentro il proprio petto.
«Basterebbe una notte sola, Sebastian. Una sola notte, e Maria morirebbe. Non reggerebbe alla loro violenza! E poi? Farebbero di lei del cibo...» una lacrima scese lungo una guancia di Kate e Sebastian la guardò per poi passarci un pollice sopra, provò a parlare ma, dalla sua bocca, non uscì nessuna parola. «...Tu invece non l'hai fatto. Non l'hai uccisa mentre ti univi a lei. Lei si è fidata, lei ti ha donato la cosa più preziosa che una donna può avere... la sua purezza.» a quelle parole, Sebastian si morse le labbra e guardò altrove, si sentì agitato ma, allo stesso tempo, deciso su ciò che avrebbe dovuto fare. Kate lo guardò negli occhi e poi le sue guance e, appena notò su di esse un leggero rossore, sorrise con sorpresa:
«Tu stai arrossendo al suo pensiero...»
«Quello che voi considerate amore, non fa per me.»
Sebastian fece due passi indietro, Kate invece si fece seria e lo guardò dritto negli occhi: «Un Re, al suo fianco, ha bisogno di una regina indipendente, altruista, forte, coraggiosa, amabile e rispettabile. Colei che possa lottare e aiutare tutte le donne del proprio regno senza chiacchiere. Una donna non ha bisogno di parlare troppo, ma di agire.» disse Kate con tono severo e forte, Sebastian la guardò con serietà e aggrottò la fronte. «Una donna può anche essere debole, ma ricorda che è proprio lei che dà alla luce altri esseri viventi, è lei che per ogni mese sopporta mille fastidi, è grazie a lei che un uomo diventa docile. Ma ricorda, Sebastian, non sottovalutare mai una donna, umana o vampira che sia. Le umane soffrono di più, sono più sensibili, ma Maria è incredibilmente coraggiosa e forte. L'ho vista tirare con l'arco, tu ridevi di lei ma Maria, con la sua incredibile intelligenza e calma, ha dimostrato qualcosa che nasconde dentro, nel profondo, che ti ha mostrato.» Lo sguardo della madre non si distolse da quello del figlio che, in silenzio, la fissò con serietà anche se, dentro, sentì mille emozioni a lui ancora inspiegabili. Immaginò Maria in quel giorno, quando tirò con l'arco: lui stette dietro di lei, la visionò quasi con premura e non provò alcuna gelosia nel vederla stringere il proprio arco. Ricordò la sua postura, quella sua schiena femminile che si inarcò e si raddrizzò, quelle sue spalle larghe come una guerriera e il suo sguardo... serio e incredibilmente sensuale.
In quel momento, pensò seriamente che non sarebbe stato in grado di lasciarla andare via.
Sebastian sentì le tempie quasi bruciare, il respiro divenne veloce e gli occhi si fecero leggermente lucidi per quelle strane e forti emozioni che solo Maria scatenò in lui.
«Tu non sei sciocco, Sebastian. Pensaci.»
«Io non conosco nulla di lei.»
«Allora inizia a conoscerla nel profondo. Mettila alla prova.»
A quelle parole, Sebastian sgranò leggermente gli occhi e fissò la madre che, nel frattempo, iniziò a camminare in avanti per proseguire la sua strada e, quando passò accanto al figlio, gli sussurrò con un leggero sorriso:

«Proprio come hai fatto quella sera, al ballo in maschera.»


𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora