𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 30° - 𝑰𝒐 𝒗𝒐𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒕𝒆.

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«Io... n-non l'ho fatto per mettermi in mostra.»

Parlò con coraggio Maria, la sua voce divenne debole e piena di dolore, Sebastian la fissò negli occhi.
«Io... io l'ho fatto perché-»
«Perchè provi qualcosa per me?»
Maria si bloccò, il suo cuore quasi smise di battere e un forte nodo allo stomaco si strinse non appena vide il principe ridere con pura spavalderia.
«Pensi che io possa mai ricambiare? Forse, tu, da sciocca umana quale sei, pensi di poter vivere le storie d'amore come nelle favole? Ti sbagli, con me.» Quella cattiveria mise i brividi in lei, i suoi occhi si riempirono di nuovo di lacrime e quel forte senso di morte si riaccese in lei.
«Uccidimi...» disse lei fra le lacrime, ma Sebastian distolse lo sguardo e ringhiò.

Come se quella parola, detta prorpio da lei, l'avesse ferito.

«Uccidimi! Mi hai sentita?! Se non fossi arrivato tu, avrei risolto ogni mio problema! Avrei reso felice te e Cristina, vero?! Perché dici di odiarmi ma non provi mai ad uccidermi?!» Maria gridò e pianse, le mani di Sebastian quasi iniziarono a graffiare le coscie della ragazza, ma a lei non importò. «Sei uno stupido! Sei un vigliacco! Ho detto che devi uccidermi! Non voglio vederti! Hai capito?! Più ti guardo e più mi sento morire!» Maria gridò ancora e con i pugni cercò di scansare il giovane uomo, ma questo, a quelle parole, sentì una forte emozione dentro che scatenò nel suo petto un altro battito, come se il suo cuore di pietra si stesse risvegliando.
Maria pianse e diede pugni sul suo petto, proprio come una bambina, e gridò ancora: «Va da lei! Lei può darti tutto, io no! Vattene! Non ti voglio vedere più!»
Sebastian la guardò subito con serietà, e una strana luce si accese nei suoi occhi rossi.
Il suo istinto lo guidò al gettarla sul letto senza alcun preavviso, «Vuoi sapere davvero cosa voglio?» domandò lui mentre la sovrastò col proprio corpo, Maria sgranò gli occhi e arrossì per quella posizione così intima. Sebastian si mise in ginocchio fra le gambe di lei e con velocità e rabbia si strappò la maglia.
La luna rossa brillò in alto nel cielo, la sua luce entrò dal piccolo varco aperto nel muro e illuminò prorpio il corpo scultoreo di Sebastian, lasciando a Maria la perfetta visione di quel corpo che lei tanto amò; guardò le sue braccia, il suo petto, i suoi fianchi, il suo ventre... e più lo guardò, più si sentì strana.
«C-cosa intendi?» domandò lei con ansia e Sebastian ghignò, poi, con lentezza, si chinò verso il corpo di lei e poggiò le mani sui lati della sua testa.
«La tua innocenza mi fa impazzire.» sussurrò lui, subito dopo, con lentezza, scese con le labbra a baciarle il collo. Maria strinse subito le mani fra i suoi capelli e li strinse, portò la testa indietro e ansimò senza controllo, «Dimmi cosa vuoi. Dimmelo...» sussurrò Sebastian al suo orecchio, scese con le proprie mani lungo il petto di Maria e, con estrema lentezza, le scacciò i lacci dell'abito per scoprirle il petto. Maria si sentì impaurita e ansiosa, ma allo stesso tempo sentì di volerlo, ma non seppe come fare, non seppe cosa fare... si sentì estranea.
«Guardami.» disse lui d'un tratto, alzò lo sguardo e guardò negli occhi la fanciulla sotto di sé che tremò come una foglia. Le mani di lui continuarono a slacciare i lacci e, nel mentre, Maria finalmente trovò le parole per rispondere...

«Io voglio te, Sebastian...»

Il principe si leccò le labbra e iniziò a spogliarla con lentezza, non distolse lo sguardo da lei mentre le sfilò la vesta e, quello strano senso di nudità per Maria fu orribile, ma nonostante tutto, mantenne il contatto visivo con Sebastian, le mani di lui si abbassarono assieme alla vesta della ragazza e, più andò in basso, più le sue dita toccarono ogni punto nudo del corpo di lei, fino ad arrivare alle caviglie. Sebastian non resistette al suo istinto maschile, guardò subito il corpo nudo di Maria, ma lei, assorta dalla vergogna, si coprì con le braccia il corpo e tremò con paura, distolse lo sguardo e il volto divenne quasi rosso come la luce della luna che brillò su di loro.
«No, non ti coprire.» disse lui, prese le mani di lei e le strinse. Si chinò sul seno della fanciulla e con lentezza diede baci ricchi di desiderio e sicurezza. Maria strinse le gambe e i pugni, lo guardò con curiosità, ansia e incredulità, ad ogni bacio per lei fu tutto surreale, ad ogni singolo bacio sentì delle leggere scosse su tutto il corpo, si sentì alle stelle.
La mascella di lui si mosse, il suo sguardo, una volta giunto con le labbra sul basso ventre, acquistò una virilità e una sensualità che mise i brividi di puro piacere in lei. Il petto di Maria fece su e giù, strinse le gambe chiuse e con la mano libera si coprì subito l'intimità, così Sebastian le accarezzò con le mani la pancia e, con una lentezza straziante, passò sui lati del bacino e poi sulle cosce, «Hai paura di me?» domandò lui con serietà e sensualità, «No...» ripose Maria col corpo tremolante, Sebastian si morse le labbra e disse: «Allora fidati di me.»
La mano di lui spostò via quella di lei dall'intimità; lui fu troppo esperto per una ragazza così innocente, si sentì in dovere di aiutarla e, nonostante la sua forte voglia dovuta alla luna rossa, uno strano sentimento lo costrinse al non essere violento con lei. Non seppe cosa fu, ma non riuscì a controllarlo, sentì il bisogno di proteggerla quella notte, e l'avrebbe fatto unendola a lui.
Sebastian si rimise sopra di lei di nuovo, le strinse leggermente i capelli con una mano, così poggiò un gomito contro il materasso, e Maria, d'istinto, osservò ogni singolo muscolo contratto di lui; la sovrastò, si sentì troppo piccola sotto di lui.
«Ti fidi di me?»
«S-si...»
Quella risposta quasi impressionò Sebastian, ma, guidato dal suo forte orgoglio, mostrò un altro dei suoi sguardi freddi ma sensuali. La mano libera di lui si mosse lungo l'interno coscia di lei, e pian piano, arrivò prorpio sopra l'intimità della fanciulla. Maria sussultò e quasi ansimò, nessun uomo la toccò come fece lui, non provò mai una sensazione simile e si sentì strana, strinse le sue mani sulle spalle forti di lui e lo guardò col fiato tremolante.
Due dita si mossero fra le gambe di Maria e la stuzzicarono con piacere, Sebastian la sentì calda e bagnata, la strinse, come per far capire a lei stessa che solo lui avrebbe potuto farlo. Ammirò lo sguardo ancora innocente della ragazza sotto il suo possesso, sentì la propria bestia dentro ruggire di pura violenza, ma la controllò, la tenne ancora chiusa...
Anche se lui stesso, seppe perfettamente che, quella bestia, sarebbe uscita presto.
Sebastian levò subito la mano e guidò quelle di Maria lungo il proprio ventre. «Cacciali...» sussurrò lui, non riuscì più a resistere, la sua bestia stette per uscire e non sarebbe riuscito a domarla ancora per molto. Portò le mani di Maria lungo i propri pantaloni, lei tremò, così lui la guidò con i gesti; strinse le mani di lei e lentamente la guidò al spingere i pantaloni verso il basso.
Maria, con quella sua curiosità innocente, abbassò gli occhi verso il bacino di lui, ma Sebastian ringhiò lievemente, «No, guarda me.» disse lui, Maria sussultò e subito lo guardò con le gote rosse e gli occhi leggermente lucidi.
Lui si fermò e la guardò negli occhi, le sue pupille furono dilatate e il colore rosso dei suoi occhi mise in risalto quel suo sguardo famelico. La guardò ancora e ancora, non riuscì a distogliere lo sguardo da quello di lei, vide, in quello sguardo e in quegli occhi, una bambina in cerca soltanto di amore.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora