𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 19° - 𝑺𝒕𝒓𝒂𝒏𝒆 𝒆𝒎𝒐𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊.

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Maria corse piangendo come una matta, ormai Lucas, Anna e Edward la videro piangere, e arresa si fermò, cercando di trattenersi sempre di più dal non singhiozzare. Anna e Lucas si misero accanto a lei e subito la rossa le alzò il viso, Edward si mise dietro Anna e, appena vide il volto di Maria pieno di lacrime serrò la mascella, guardando subito altrove. «Io non andrò a quel ballo... non ci andrò.» disse sotto voce Maria, tremando solo all'idea di dover rivedere Sebastian. «No Maria, tu ci andrai.» disse subito Lucas con serietà, ma Maria si spostò da solo con fare brusco, scuotendo di poco la testa per negare quelle parole e con rabbia si voltò gridando: «Io non provo niente per lui!»

«Io non provo niente per lei.» disse Sebastian contro il collo di Cristina, stringendola contro il muro di quella stanza desertica e priva di amore, ma ricca di lussuria: lui, Sebastian, non avrebbe mai portato a letto una donna nella propria stanza. Cristina gli strappò la maglia, ma Sebastian, solo al pensiero di Maria e di quei strani "sentimenti" e istinti che provo verso l'umana, una forte rabbia lo rese quasi violento e indomabile. «E cosa provi per me? Ah? Dimmelo Sebastian... dillo che sono solo tua.» disse Cristina con sensualità, mentre Sebastian le alzò la gonna e stuzzicò i propri pantaloni per abbassarli, nel mentre le diede baci e morsi sul collo: lui non provo niente per Cristina, se non una forte attrazione che lei, ogni volta, riuscì a scatenare. Per un attimo Maria ritornò nella mente di Sebastian e così, con rabbia, il ragazzo ringhiò: «Si... tu sei mia, solo tu.» poi, con rabbia le alzò la gonna dell'abito e con furia le strinse le cosce per alzarla e stringerla contro il muro, attaccando i loro bacini con gelosia e violenza.
Quella fu violenza,
non amore.
Nessun sentimento,
nessuna emozione,
ma solo un vuoto nei loro cuori freddi come il ghiaccio.

[ . . . ]

Il mattino seguente, Edward tornò col proprio destriero nel castello dopo aver visionato un po' la città e i vari boschi del regno, per tenere aggiornato Marcus su qualsiasi cosa. Sistemò il proprio cavallo nelle scuderie, voltandosi poi verso il campo d'allenamento dopo aver sentito vari rumori di frecce, e senza stupirsi vide proprio Sebastian intendo ad allenarsi con l'arco. Il maggiore chiuse la gabbia, dando una carezza sulla fronte del cavallo, per poi incamminarsi verso Sebastian che, con concentrazione tirò le frecce per perfezionare le sue tecniche combattive. Edward mise le braccia conserte, si poggiò contro una parete per osservarlo, percependo uno strano nervosismo nella mente del fratello: «Non pensare a ciò che ti circonda quando tiri.» disse subito Edward, Sebastian sospirò pesantemente per poi voltarsi verso di lui senza rispondere, poi camminò verso un grande tronco sul quale ci fu poggiato una tela con dei disegni a cerchio, le frecce furono incastrate li e subito le prese per ritornare alla propria postazione. Fatto ciò, Sebastian caricò l'arco, senza mantenere una postura corretta, «Seb... così ti farai male e la freccia volerà in basso.» disse subito Edward, sospirando e avvicinandosi al fratello per poggiare di colpo due mani sui suoi fianchi per girare la sua postura e, così, a raddrizzare anche la sua schiena, ma a quel gesto Sebastian sussultò, sgranando per un attimo gli occhi e bloccando ogni suo gesto: «E-Edward.» disse subito il fratello, Edward aggrottò la fronte e, notando dove poggiò le mani si ritirò subito indietro, sentendosi tremendamente in colpa.
«Scusami Seb, non ricordavo che-»
«Non importa.»
Sebastian si ricompose subito, fece un respiro profondo e con perfezione caricò l'arco con velocità, mantenendo una postura ottima. Edward lo guardò da dietro, scrutandolo e sorridendo di poco nel vederlo e, nonostante Sebastian fosse difficile, quasi superbo, severo, freddo e un ruba cuori, Edward lo vide sempre come un cucciolo, proprio come Lucas, quindi, per ogni cosa, cercò sempre di passare oltre, poiché seppe che prima o poi, quel semplice ventitreenne avrebbe capito. Lo vide nascere e crescere, visse con lui le sofferenze, i litigi più pesanti e soprattutto, nonostante la loro età matura, vissero insieme un amore fraterno morboso, stessa cosa per Lucas e Olivia.
Edward si poggiò contro una parete per osservarlo ancora, soddisfatto del lavoro che Sebastian mandò avanti per migliorare e, mentre lo guardò, un fresco vento smosse i loro capelli, rendendo quel regno sempre più oscuro ma maestoso e incredibilmente affascinante: la nebbia coprì i boschi, il sole brillò con calma e con fatica e le onde maree si scontrarono fra gli scogli... che regno strano, oceano e montagna, sole e nebbia, oscurità e poca luce: proprio questo caratterizzò il nord, il regno più ricco e vasto.
«Edward! Sebastian!» esclamò Anna con euforia, tenendosi la gonna dell'abito pomposo per correre verso i due biondi che, al suono della sua voce di voltarono, soprattutto Edward: «Dove corri?» domandò, avvicinandosi subito all'amata per poggiare le mani sulla sua vita, la rossa riprese fiato e guardò i due con felicità, «Lo stregone Kaulus... verrà domattina! Ha mandato ieri mattina una lettera a vostro padre e mi hanno avvertita stamani.» esclamò subito Anna e i due fratelli sgranarono gli occhi sorpresi, «È...è fantastico! Finalmente...» disse Edward con soddisfazione, stringendo Anna a sé con un sorriso. «Oggi dovrò aiutare vostra madre, ha bisogno di prepararsi per domattina e vostro padre mi ha mandata quì per dirvi anche di preparare i vostri discorsi per l'arrivo di Kaulus.» parlò la rossa, lanciando occhiatacce buffe a Sebastian non appena questo chiuse gli occhi per sospirare.
«Mio padre sa che ODIO tremendamente parlare davanti al popolo.»
«Bhe... in futuro dovrai farlo.»
Sebastian aprì gli occhi con serietà e Anna ridacchiò, «Devo correre, la regina ha bisogno di me.» la rossa diede un bacio a stampo a Edward, per poi incamminarsi velocemente verso l'entrata del castello. Sebastian mise l'arco sulla propria schiena, sistemando le frecce all'interno della faretra per incamminarsi anche lui all'interno del castello, «Hai già finito?» domandò Edward con un sopracciglio alzato, e Sebastian rispose, senza voltarsi: «No, sto andando da Maria.» Edward a quella risposta fece un sorrisetto, mettendo le braccia conserte per fissarlo da lontano con fare beffardo.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora