𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 25° - 𝑰𝒍 𝒃𝒂𝒍𝒍𝒐 𝒊𝒏 𝒎𝒂𝒔𝒄𝒉𝒆𝒓𝒂.

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La sera nel regno calò presto, i preparativi furono pronti e la grande sala fu pronta per accogliere gli invitati al grande ballo in maschera. Più passò il tempo e più l'ora del ballo si avvicinò, e Maria, mentre sistemò dei vasi nel salone, sentì un'enorme ansia divorarle l'anima. «Cosa dovrò fare? Come dovrò ballare? E se Sebastian mi scoprirà? E se cadrò?» pensò con agitazione la corvina, mentre dietro di lei, con lentezza e silenzio, si avvicinò proprio Luna.

Si toccò le trecce e la guardò da dietro con un sorriso, poi si mise accanto a lei e si chinò alla sua altezza, «Sei agitata per il ballo?» domandò a bassa voce Luna, Maria sussultò dato che non notò da subito la sua presenza

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Si toccò le trecce e la guardò da dietro con un sorriso, poi si mise accanto a lei e si chinò alla sua altezza, «Sei agitata per il ballo?» domandò a bassa voce Luna, Maria sussultò dato che non notò da subito la sua presenza. «Oh mio Dio, perdonami ma non ti avevo intravista... il ballo?» rispose Maria confusa, non pensò minimamente che anche Luna fosse a conoscenza del piccolo piano che Anna mise sopra. Luna ridacchiò e le toccò una ciocca di capelli, «Tranquilla, so tutto, sto dalla parte vostra è non di certo di quella vipera di Cristina.» disse Luna a bassa voce e Maria sorrise di poco, poi continuò a sistemare i fiori all'interno di un vaso. «Che maleducata, perdonami! Il mio nome è Luna.» disse subito la ragazza e Maria le sorrise:
«Si, lo so... Anna mi ha parlato di te... tu e la tua famiglia provenite dal deserto?»
«Vedo che sei molto sveglia e acculturata. Si, proveniamo dalla città del deserto, queste cose come le sai?»
Maria guardò di nuovo i fiori e sorrise di poco, in mente le ritornarono molti ricordi nei quali, all'età di quasi quindici anni, Jackson le mostrò parecchie volte le cartine dei vari regni, per insegnarle ogni cosa su di essi.
«Semplicemente amo conoscere ogni cosa e sono molto curiosa.» rispose Maria, poi si alzò e porse la mano a Luna, la quale la prese per alzarsi.
«Quindi tu... davvero provi qualcosa per Sebastian? Perché se è così, il mio istinto non mente.»
«Perchè dici questo?»
«Semplicemente ho avvertito qualcosa in voi due, a tavola.»
Luna camminò accanto a Maria, camminarono con tranquillità lungo il corridoio interno del castello e Maria, a quelle parole, quasi non seppe più cosa dire. «Io...credo di sì, Luna.» rispose con timidezza la corvina e la streghetta la prese a braccetto con un sorriso, «Non devi avere paura per il ballo, ci penseremo io e Anna a farti splendere. Sebastian stasera perderà la testa.» ridacchiò Luna, ma Maria guardò in basso e sospirò lievemente, poggiando una mano sul braccio di Luna con affetto. «Luna, ma Kaulus, tuo padre, come ha capito che la cura per Olivia, appunto, erano delle semplici lacrime?» domandò piano Maria, osservando la ragazza che, con attenzione l'ascolto. «Mio padre ha anche poteri veggenti, ma non solo, i suoi poteri hanno una sensibilità molto forte per coloro che hanno avuto un passato molto oscuro, tremendo e doloroso, in poche parole. Ciò permette lui di vivere i momenti tragici che, appunto, colpiscono l'animo della persona, in questo caso Olivia... toccando la sua ferita sulla schiena, ha vissuto in prima persona cosa le accadde.» rispose Luna e osservò davanti a sé la strada verso la scalinata principale. «E... cosa ha visto? Cosa accadde ad Olivia?» domandò con curiosità Maria, ansiosa nel sapere cosa fu che causò l'orribile ferita alla piccola principessa e, sopratutto, chi osò fare una cosa del genere prorpio a quella povera bambina. Luna salì le scale assieme a Maria e con serietà le spiegò ogni cosa: «Venne graffiata da un'ibrida... gli ibridi sono un misto fra umani e vampiri, sono molto pericolosi. Mio padre vide Olivia in braccio a suo fratello durante una piccola "lotta", se così si può dire, nella quale una di queste donne tentò di prendere Olivia, ma senza riuscirci. Durante quella piccola lotta, appunto, l'ibrida graffiò la schiena di Olivia.» Maria prestò molta attenzione ad ogni singola parola della strega, la guardò quasi sconvolta, poiché non riuscì a realizzare che una tale tragedia accadde proprio ad Olivia, in quel modo così spregevole e senza alcuna pietà. «Chi c'era con Olivia...?» domandò poco dopo Maria con coraggio e con gli occhi osservò leggermente in basso con ansia, Luna si morse le labbra e guardò dritto davanti a te: «Questo non posso dirtelo.» rispose, e Maria, confusa, rialzò lo sguardo per guardarla.
«Sono stata indiscreta?»
«Oh, no Maria, no, ma... nemmeno mio padre disse chi, anche se io, tramite la telepatia che ho con lui, lo vidi. Ma non è compito mio parlarti di questo.»
Maria sospirò arresa, la sua curiosità quasi le mangiò le ossa ma non si ribellò e stese zitta fino all'arrivo davanti la porta della stanza di Anna. Maria bussò e subito la porta si aprì lentamente, la rossa controllò le due e subito le fece entrare in silenzio. Maria guardò Anna con stupore non appena la vide; la dama indossò un bellissimo abito amplio tutto blu, dai ricami in pizzo bianco sulle maniche, sul petto e alla fine dell'abito, sui bordi. I suoi capelli furono raccolti in una semplice acconciatura; furono ben tirati e legati da uno chignon ben alto, e, su entrambi i lati ebbe dei fermacapelli d'argento luccicanti. Anna sorrise e mostrò l'abito e poi le scarpe bianche col tacchetto, «Ditemi voi, vado bene?» domandò la rossa, Maria rimase a bocca aperta e subito annuì, prendendole le mani, «Sei meravigliosa...» disse la corvina con gli occhi che brillarono di stupore per la bellezza della bellissima dama. «Magnifica!» esclamò subito Luna girandole attorno per osservarla attentamente, «Io aggiungerei questi.» disse poi, e, con semplice schiocco di dita, sul petto di Anna comparve una collana in perle, un bracciale di perle sul polso destro e degli orecchini, anch'essi fatti di perle bianche.
«Sono delicati, prorpio come te. Allora Maria, cosa ne pensi?»
«Approvo... sta una meraviglia.»
Maria strinse la mano di Anna e la fece girare su se stessa e l'ammiró con stupore. «Stanotte non sarò io a brillare, ma tu, Maria. Forza Luna, iniziamo!» esclamò Anna, e subito con Luna presero dalle mani Maria per trascinarla vicino la vasca, pronte per sistemarla per il ballo.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora