𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 39° - 𝑹𝒊𝒏𝒄𝒐𝒓𝒔𝒂.

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Maria camminò a passo lento e calmo verso il retro delle scuderie, si guardò intorno curiosa e ansiosa ma non vide il principe lì con lei. Sospirò e si poggiò contro la parete della scuderia e guardò in basso con tranquillità: perché Sebastian le chiese di attenderlo lì?
Sospirò parecchie volte, si sentì ansiosa e per distrarsi si guardò le mani e poi la vesta, pensò ad altro, come il tempo di quella mattina che, stranamente, nonostante il forte sole, l'aria fredda quasi la fece tremare. «Sta arrivando l'Inverno...?» pensò Maria con lo sguardo rivolto verso il cielo e gli occhi illuminati di stupore: dopo anni avrebbe rivisto la neve e quel pensiero bellissimo riscaldò il suo cuore di pura felicità. Mentre pensò, però, per quanto fu distratta, non notò l'arrivo del principe che, senza proferire parola la prese dalla mano e la tirò con sé verso il bosco. Maria sgranò gli occhi e sussultò all'arrivo improvviso del ragazzo, «Perchè stiamo andando nel bosco?» domandò Maria curiosa e stranita, Sebastian le strinse semplicemente la mano e intrecciò ancor di più le loro dita, «Fai troppe domande, taci.» rispose lui con indifferenza, Maria roteò gli occhi con noia e lo imitò con smorfie:
«Fai troppe domande, taci, e questo e quello.»
«Sta zitta.»
«Sta zitta... sennò mi arrabbio.»
«Ti diverti a prendermi in giro, ah?»
«È il mio passatempo preferito, Sebastian.»
Maria ghignò con fare beffardo e si guardò intorno con sicurezza mentre Sebastian sbuffò e camminò lungo i sentieri, «Sta arrivando l'Inverno, vero?» domandò la fanciulla con curiosità mentre camminarono ancora, «Fra settimane nevicherà, come ogni anno.» rispose Sebastian con calma, poi le mollò la mano e si avvicinò ad un tronco scuro, grande e dalle foglie grandi e verdi che, presto, sarebbero cadute. Maria guardò il principe con meraviglia e ammirò ogni suo gesto, come le sue mani che toccarono i tronchi, i suoi capelli un po' ricciolini e corti e il suo viso dalle gote lentigginose. «Ho sentito che, nell'arco della tua vita, hai ucciso. È vero?» domandò tutto d'un tratto il principe, questo camminò fra i tronchi e allo stesso tempo girò attorno alla corvina che, timida, lo guardò curiosa. «Perchè mi domandi questo?» - «Perchè non ci credo.» Sebastian con degli scatti spuntò dietro altri tronchi, poi dietro un altro ancora e così via, come per infastidire la ragazza, ma al contrario, lei lo seguì con lo sguardo con molta attenzione. «È vero, ho ucciso, ma non per altro, bensì per difesa.» rispose Maria con calma mentre lo guardò, Sebastian spuntò sopra un grande ramo e si resse con una mano sul tronco: «Provieni dall'Est, quindi hai avuto a che fare sia con eremiti del tuo regno che del mio. Come sei sopravvissuta durante quel lungo viaggio da sola?» domandò il biondo con serietà, così Maria si avvicinò a lui mentre lo guardò dal basso:
«Semplicemente ho imparato...»
«Tu mi nascondi qualcosa. Chi ti ha insegnato tutte quelle tecniche di combattimento?»
Sebastian spuntò sopra un altro grande ramo e la guardò dall'alto con gli occhi assottigliati e felini. Maria si voltò subito e lo guardò ancora, provò ansia nel dover ricordare il suo orribile passato. «E sopratutto... come fai a conoscere  i libri di combattimento? Le ragazze come te non hanno un'istruzione, non sanno nemmeno leggere. Non è che... tu...» Sebastian quasi ringhiò e di nuovo sparì davanti la vista della fanciulla che, subito, lo cercò con lo sguardo.
«...Sei un'infiltrata nel nostro regno?» Sebastian finì la domanda e Maria guardò in avanti, notandolo fra due tronchi poggiato con tranquillità. «No... perché pensi questo?» disse Maria con occhi lucidi e, appena Sebastian camminò, lei lo seguì. «Guardami negli occhi, allora.» disse lui mentre passò fra i tronchi e piante. Maria camminò lentamente e cercò il suo sguardo, spostò le piante e subito incrociò i suoi occhi azzurri che vennero illuminati da alcuni raggi di sole. La pelle del principe brillò, i suoi occhi azzurri, grandi e dalla forma quasi a mandorla brillarono di azzurro; parve un angelo sceso in terra. Maria si bloccò accanto ad un tronco e fissò il ragazzo senza fiato, persa nella sua bellezza col cuore in gola. I suoi occhi divennero lucidi e le sue gote si tinsero di rosso, si sentì infuocata da lui e dal suo sguardo e, per una strana ragione, non riuscì a distogliere lo sguardo dal suo. Sebastian alleggerì il suo sguardo, da tremendo e accattivante divenne pian piano docile e sottile, come se Maria avesse trasmesso in lui un qualcosa di potente che nessuna donna mai riuscì a fargli provare. Negli occhi di Maria vide per pochi istanti scenari di sangue, fuoco, morte, disperazione, sofferenze e traumi che lei mai esternò liberamente. Lui percepì in lei qualcosa che gli appartenne da anni, ormai. Sentì pianti, urla, spade che si scontrarono e poi, un forte colpo al petto... come se, il suo cuore di pietra fosse stato spezzato.

Solo in quel momento, Sebastian capì qualcosa.
E presto, avrebbe scoperto ogni lato del passato di quella piccola donna.

Il principe si mostrò indifferente ancora una volta, aggrottò la fronte e indietreggiò di un passo da lei, Maria invece abbassò lo sguardo e si girò di spalle. Sebastian la fissò da dietro mentre lei giocherellò con le proprie ciocche corvine, così, il principe scattò vicino a lei e le strinse la vita sottile con un braccio. Maria sgranò gli occhi ma non lo scansò, bensì si lasciò toccare da lui e si poggiò contro il suo corpo e, d'istinto, poggiò una mano sopra la sua. Sebastian le spostò i capelli dal collo e, con lentezza, diede tre baci sulla pelle candida di lei. Sentì il bisogno di baciarla e di stringerla a sé, come se avesse avvertito pensieri negativi nella mente della ragazza che, in quel momento, non avrebbe dovuto pensare. Così, avvicinò le labbra contro l'orecchio di lei e respirò con calma mentre lei sentì brividi incredibili lungo tutto il corpo; amo i suoi baci, amò quei baci... amò Sebastian.
«Voglio sfidarti ancora.» sussurrò lui contro l'orecchio di lei e Maria riaprì gli occhi stranita, «In che cosa...?» domandò lei curiosa e Sebastian le sfiorò il petto con la mano. Non le rispose ma semplicemente ghignò e subito dopo svanì da dietro di lei. La corvina aggrottò la fronte e si guardò intorno preoccupata, non lo vide e quella sensazione di solitudine quasi la terrorizzò: «Sebastian...? Sebastian?! Dove sei?!» domandò la fanciulla col fiato veloce e, appena si voltò indietro, lo vide a testa in giù su un ramo, con le braccia conserte e con un sorriso beffardo. «Prova a prendermi, se ci riesci.» disse lui con tranquillità, Maria si toccò il petto con sollievo e lo guardò con sicurezza, sicura di sé stessa. Allungò subito una mano verso di lui ma, appena la sua mano fu vicina al suo volto, il principe svanì di nuovo e subito spuntò in piedi davanti a lei, però a distanza. Maria si morse le labbra e lo guardò con la fronte aggrottata: «Se usi le tue capacità non vale, io non ci riesco!» esclamò la corvina e, agli occhi di Sebastian, sembrò proprio una piccola bambina, tanto che ridacchiò con sensualità e sicurezza. «Spero tu sappia correre, allora.» disse Sebastian, con lentezza si avvicinò alla corvina e si leccò le labbra, Maria deglutì e indietreggiò lentamente.
«P-perchè?»
«Perchè adesso sarò io a prendere te. Quindi scappa, vediamo se ci riesci.»
Appena Sebastian rispose, Maria non perse tempo e, con decisione, si voltò e corse via fra i sentieri. Sebastian la guardò semplicemente con divertimento e camminò con sicurezza, quasi rise nel vederla correre con così tanta convinzione. Scattò dietro alcuni tronchi e la guardò con divertimento, Maria corse a perdi fiato e come una matta, non avrebbe perso ancora contro di lui ma, quando non lo vide più, si fermò e riprese fiato. Si guardò intorno spaesata e attorno a sé sentì solo il proprio respiro, il vento e gli uccellini che cantarono. Deglutì e con lentezza indietreggiò d'istinto, si sentì sicura di sé stessa e si morse le labbra mentre ridacchiò, ma, proprio in quel momento, Sebastian la strinse da dietro e la guidò con sé verso il suolo. Maria urlò d'istinto e, quando si ritrovò a terra con il principe sopra di sé, non fece altro che ridere e respirare affannosamente. «Sei troppo lenta.» disse il principe vicino le sue labbra, Maria si bloccò a quelle parole e i suoi occhi quasi si sgranarono a quel ricordo. Sebastian le strinse le mani e le baciò il collo con lentezza, poi portò una mano fra i capelli corvini di lei e li strinse con gelosia. Maria si morse le labbra e chiuse gli occhi mentre si lasciò scappare un ansimo. «Mmh... stanotte verrai con me.» disse lui fra i baci che le diede sul collo, Maria riaprì gli occhi e cercò il suo sguardo con stranezza, «Perchè?» domandò lei quasi ansimando, Sebastian si spostò dal suo collo e la guardò negli occhi con serietà, «Sei la mia serva. Devi obbedire ad ogni mio ordine.» rispose con lui, mentre con le mani le accarezzò le cosce scoperte. Maria gli strinse la giacca e lo guardò ancora negli occhi mentre il corpo tremò sotto di lui, «P-posso almeno sapere dove andremo...?» domandò lei con timidezza e Sebastian avvicinò il volto al suo e rispose: «Stanotte vedrai.» poi fece sfiorare le proprie labbra con quelle di Maria...

...e, prima di alzarsi da terra assieme a lei, morse le labbra della fanciulla con delicatezza, come per baciarla.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora