𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 44° - 𝑷𝒊𝒄𝒄𝒐𝒍𝒂 𝒎𝒊𝒏𝒂𝒄𝒄𝒊𝒂 𝒊𝒏𝒂𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒂𝒕𝒂.

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Lucas seguì incessantemente Maria durante le sue faccende, la corvina non fiatò, fu pallida e con le occhiaie, gli occhi vuoti e la voce spenta. Il ricciolino la seguì con preoccupazione e, quando lesse il suo pensiero, scattò subito in allerta. «Perchè pensi ancora a quelle parole?! Maria! Sebastian non ama Cristina! Lo capisci?! Oh, ti prego... ascoltami almeno!» Lucas quasi piagnucolò, prese Maria dal polso ma questa si voltò quasi con rabbia verso di lui, i suoi occhi spenti mostrarono rabbia, tristezza e un immenso vuoto che quasi spezzarono in due il cuore del giovane principe. «A me non importa nulla di Sebastian. Basta con questa storia senza alcun senso. Non parlarmi del Contatto che abbiamo avuto, quello è solo un gioco di sguardi fasullo! Si chiama solo attrazione, Lucas! Sai cos'è almeno l'attrazione?!» disse Maria con una falsa serietà che utilizzò per mascherare il suo dolore, Lucas si fece serio e la guardò attentamente dall'alto, «Si, io so cos'è l'attrazione fisica, Maria. Io l'ho provata, e so cos'è la differenza fra attrazione e sentimento vero.» rispose con calma il ricciolino, Maria negò e sentì le lacrime agli occhi, così si voltò bruscamente indietro e strinse fra le braccia le grandi coperte rovinate che avrebbe dovuto portare a lavare. «Io lo so, perché sono innamorato di Luna!» esclamò Lucas all'istante mentre la seguì, Maria si fermò e guardò in basso mentre stritolò le coperte, gli occhi si riempirono di lacrime, ma lei rimase in silenzio. «Io... ho sentito il contatto con Luna, ne sono certo. Quando l'ho guardata negli occhi... era come se il mio cuore avesse ripreso a battere, come quello umano, come il tuo, Maria. Mi sentivo debole davanti a lei, quando la penso mi sento debole... e questi sentimenti, Sebastian non li prova per Cristina. Ti prego Mary, lui è solo ottuso, lui ha bisogno di qualcuno che lo cambi... lui ha bisogno di te.» Lucas parlò con serietà, i suoi occhi divennero lucidi e le sue gote si dipinsero di rosso per la timidezza di quelle parole così forti e reali. Maria quasi graffiò le coperte che tenne fra le braccia, si morse le labbra e deglutì. Proprio in quel momento, però, delle strane urla provennero da fuori, Lucas aggrottò la fronte e Maria assottigliò gli occhi: avvertirono panico e paura. Udirono anche colpi pesanti, come se mille oggetti pesanti fossero caduti a raffica sul terreno, «Corriamo!» esclamò Lucas e la corvina gettò subito le coperte al suolo e, quando strinse la mano del ragazzo si sentì ansiosa e sentì un enorme fastidio allo stomaco, sopratutto quando giunsero fuori dal castello; la Regina diede Olivia in braccio a delle donne di fiducia che la portarono subito dentro il castello e, accanto a lei, Anna richiamò Maria di raggiungerla all'istante, così Maria obbedì. Il Re Marcus strinse la propria spada saldamente e fu affiancato subito da Edward e Sebastian e, appena Lucas vide quella scena, si aggiunse immediatamente ai due fratelli e si mise accanto a Edward. Fuori dal castello, al centro del grande slargo di strada della città, una decina di uomini furono radunati al centro: questi uccisero alcuni cittadini senza preavviso e distrussero due negozi. Addosso, portarono abiti dai colori spenti, quasi tutti marroni, sulle teste tennero dei cappucci del medesimo colore e i manichi delle loro grandi e affilate spade furono rivestiti in cuoio.
Furono alti, le loro pelli olivastre e i loro occhi disumani... le loro pupille e le loro retine furono grandi e dallo stravagante colore grigio acceso, come mercurio. Maria osservò quei pochi cittadini che quegli uomini uccisero e quasi pianse, subito dopo guardò Sebastian con gli occhi lucidi e, poco vicino a lui, ci fu Cristina, affiancata dalle tre sorelle che l'avvertirono subito della presenza di Maria. La castana serrò la mascella e, con gelosia, guardò Maria con odio e disgusto. La corvina assottigliò gli occhi al suo sguardo e, anche se non ebbe paura, Anna mostrò i suoi occhi rossi a Cristina e ringhiò sottovoce, la fissò con gelosia mentre con lentezza si leccò i canini. Cristina distolse subito lo sguardo e arricciò il naso, dopodiché posò il proprio sguardo verso Sebastian, il quale fissò un uomo in particolare dalla pelle quasi nera e affascinante che avanzò leggermente verso il Re e i tre principi. I cittadini stettero zitti, quasi non respirarono e con paura si ritirarono nelle loro abitazioni e negozi, sopratutto le donne e bambini, altri invece rimasero fuori, ma a distanza. «Non vogliamo voi, siamo quì per sfidare il famoso stacca-teste vampiro... Il principe Sebastian vogliamo!» gridò l'uomo, ma Sebastian abbassò lo sguardo e serrò la mascella, Edward e Lucas guardarono l'uomo pericolosità e in perfetto silenzio, il Re invece strinse la propria spada e li scrutò, uno ad uno.
«Forza! Lo stiamo aspettando!»
«Esci fuori! Codardo!»
«Se vincerà, andremo via. Se lo uccideremo, invece, donerete a noi tutte le vostre donne e bambini.»
L'uomo al centro, il più tremendo e possente, spostò lo sguardo verso Maria e con la spada la indicò. «Potrò persino pagarvi per quella ragazzina laggiù. Ma non reggerebbe nemmeno una notte con uno di noi, da un lato sarebbe uno spreco... vero, maestà?» l'uomo sghignazzò maliziosamente mentre gli altri risero sonoramente, Maria sgranò gli occhi e si strinse ad Anna d'istinto e, gesto che stupì la corvina stessa, la Regina le strinse l'altra mano e l'avvicinò a sé mentre guardò con occhi rossi e rabbiosi gli uomini. Maria la guardò con timidezza e timore a quella vista, rimase stupita per il cambiamento improvviso e lo strano istinto di protezione che Kate ebbe nei confronti della corvina. Sebastian voltò con lentezza lo sguardo verso Maria, la fissò con serietà e il suo viso fu rivolto verso di lei, solo di lato. Il sole lo illuminò di poco attraverso le nuvole invernali che pian piano arrivarono, con loro anche il vento che smossero i suoi capelli e misero in risalto il suo profilo perfetto. Maria non lo guardò, bensì guardò la dama e la Regina che d'istinto la protessero, cosa che non fecero con Cristina. Quando Sebastian la guardò, tutto parve muoversi quasi lentamente, quel fuoco di gelosia si accese con forza dentro di lui e, appena sentì la prima scossa di adrenalina, il suo corpo scattò in avanti. Il principe girò la spada due volte sulla propria mano mentre avanzò al centro della grande strada. Gli uomini - nemici - esultarono con sarcasmo, lo presero in giro, i fratelli invece lo guardarono con gli occhi leggermente sgranati e con leggera paura. «E tu saresti lo stacca-teste?!» Esclamò uno di loro fra le risate, il Re e la Regina stettero rigidi e attenti ad ogni singolo movimento sgarrato di quelle strane persone. Maria sussultò di paura, tremò e fissò Sebastian con le gote rosse e il respiro mozzato. Il principe fissò tutti gli uomini, il suo sguardo fu più apatico del più peggiore degli assassini, i suoi occhi freddi come la neve che, però, scrutarono ognuno di loro con attenzione. «Volete sfidare me?» domandò con indifferenza Sebastian e, quando arrivò con lo sguardo sull'ultimo uomo - il capo fra tutti - quasi lo inchiodò con la sua paurosa freddezza. «Fate così tanta baldoria... sapete solo ridere come disgraziati?» domandò Sebastian, non trasparì nessuna emozione e, quella sua indomabile freddezza parve infastidire l'uomo al centro. Questo, infatti, mostrò i propri canini, ma agli occhi di Maria quelli parvero zanne enormi: tutti loro quando ringhiarono mostrarono ben quattro canini, i primi due lunghi fino al labbro inferiore e affilati, i secondi un po' più corti e appuntiti... quella vista terrorizzò a morte Maria, non vide mai quegli esseri in tutta la sua vita.
«Attaccate.» ordinò il tremendo uomo e, al suo ordine, otto uomini scattarono verso Sebastian. Alzarono le loro spade, scattarono in basso e in alto come animali, ma Sebastian rimase immobile e assottigliò gli occhi: scrutò i loro passi, osservò le loro gambe e le loro braccia, la sua vista divenne quasi rossa, accecata dalla concentrazione.
Individuò i destri e i mancini, osservò le cadenze dei loro passi e delle loro corse...
«Sei morto!»
«Muori!»
Gridarono i primi due come bestie, Sebastian si leccò semplicemente le labbra e, quando alzò gli occhi verso di loro, ghignò semplicemente. Con velocità afferrò la seconda spada che portò sul fianco opposto, strinse saldamente entrambe dal manico e scattò fra i due uomini con velocità. Si ritrovò dietro di loro con entrambe le spade ferme a mezz'aria e, quando puntò gli occhi contro il resto degli uomini, i due dietro di lui caddero al suolo con le gole sanguinanti. Maria sussultò e si strinse alla regina e alla dama, la quale richiamò telepaticamente Edward:
«Edward...»
«Non agitarti.»
Il principe maggiore voltò lo sguardo verso la propria amata dietro di sé e con serietà la guardò dritta negli occhi, nel mentre, Maria tremò e fissò Sebastian con ansia e paura. L'uomo al centro sgranò gli occhi e fissò il principe con rabbia, bastò solo quello sguardo rabbioso per far si che il resto degli uomini scattassero tutti insieme verso il principe, ma questo girò semplicemente le due spade fra le dita e fissò ognuno di loro con una tranquillità spaventosa. «Siete ritornati per me?! Stupido da parte vostra. Chi vi ha mandati?!» Esclamò Sebastian, poi, con velocità e forza stese altri quattro uomini ma, uno di loro lo graffiò sulla schiena e strappò via la sua maglia. I due principi e il Re scattarono in avanti e ringhiarono, ma Sebastian urlò: «NO!  Questa cosa riguarda solo me. Non fatevi avanti.» il biondo levò la maglia strappata, la luce del sole da dietro le nuvole mise in risalto il suoi muscoli contratti e la ferita che, all'istante, si chiuse. Altri uomini corsero verso di lui, lo sfidarono, due lo attaccarono insieme e, quando alzarono le loro spade in aria, Sebastian mise la propria in orizzontale e bloccò ogni loro colpo. Dietro di lui, un altro uomo cercò di colpirlo, ma il principe spostò la seconda spada dietro la propria schiena, così bloccò anche l'altro.  Strisciò indietro, ma non mollò, ringhiò e li fissò con ira, ma il suo corpo vacillò sempre più indietro, poi in avanti, lo chiusero come in una gabbia. Maria lacrimò subito a quella scena, Sebastian non le avrebbe dato sicuramente corda, ma lei provò comunque a donargli forza: «Sebastian.» parlò lei con forza nella sua mente, il principe guardò in basso a sinistra, verso la direzione della serva, ma non la guardò. «Respingi i loro corpi e trafiggi i loro petti appena abbassano le loro spade.» la voce di Maria rimbombò nella testa di Sebastian come un eco, lui guardò in basso e serrò la mascella, le sue braccia tremarono per la tensione, ma non mollò. «Vai! Fallo! Ora!» esclamò Maria nella mente del principe e questo rivolse i propri occhi infuocati verso Maria, senza vergogna. La guardò, e trovò la forza. Una forte rabbia scosse le sue ossa, i suoi muscoli e il suo animo. I suoi occhi rossi subito si rivolsero contro quelli degli uomini che ebbe davanti, e solo in quel momento, tutti capirono che Sebastian avrebbe fatto strage. Ringhiò come una bestia, parve un leone... un mostro indomabile. Spinse i due uomini davanti, poi quello dietro e, quando allontanarono le loro spade, Sebastian mosse le proprie come due fulmini. Tutti videro solo il luccichio delle spade del principe, ma nessuno capì dove colpì i tre uomini che lo assalirono. Questi, infatti, si bloccarono, le loro spade caddero ma il sangue rosso vivo schizzò sul corpo e sul volto di Sebastian. Maria si impressionò, quasi non respirò e sentì il cuore in gola, pensò al peggio. Si sentì silenzio, per un attimo la corvina credette che gli uomini avessero colpito Sebastian, e invece...

Le teste dei tre caddero al suolo.

L'uomo di colore, al centro, rimase affiancato dagli ultimi quattro uomini rimasti che non attaccarono il principe. I suoi occhi rimasero fissi sulla figura del biondo, il quale, ansimando come un leone, rivolse lo sguardo pieno di sangue verso di lui. «Si... sono io lo stacca-teste.» disse Sebastian con i canini di fuori, poi si raddrizzò con la schiena. Mostrò il sangue che gocciolò dalle due spade e, con dei ghigni assassini, lecco il liquido rosso. Quello che ebbe sulle dita, invece, lo mise sul proprio petto e ringhiò: «Vieni quì! Perché non mi uccidi?!» a quelle parole, i quattro uomini gridarono e corsero verso il principe con coraggio, ma ogni loro gesto fu inutile: caddero a terra all'istante. Sebastian trafisse i loro corpi come nulla, come se in quel momento stesse giocando con della semplice paglia e, quando gettò al suolo il quarto uomo, l'ultimo, il principale fra loro, si voltò e scappò via con rabbia e vergogna. «Sebastian, lascialo. Così che il loro Re possa capire con chi avrà a che fare.» ordinò Marcus, ma Sebastian ringhiò con più rabbia... quel ringhiò fece tremare il cuore di Maria. Il principe non ascoltò il padre, scattò davanti l'uomo che scappò e, senza alcun preavviso, lo trafisse al petto mentre lo guardò negli occhi. «Dimmelo adesso. Dimmelo.» ringhiò Sebastian mentre poggiò la seconda spada sul collo dell'uomo che, nonostante tutto, sorrise beffardamente. «Stanno per arrivare... Vi stermineranno... uno ad uno...» parlò l'uomo di colore, i suoi occhi si spensero e tremò mentre la carne del suo corpo bruciò sulla ferita per la lama della spada. Sebastian sgranò gli occhi e ringhiò, «...e tu, Sebastian... Harsen... sarai il primo a morire.» disse ancora l'uomo con fare quasi vittorioso. A quelle parole Sebastian ringhiò e, mentre Marcus urlò a lui di fermarsi, il principe tagliò la testa dell'uomo all'istante, a sangue freddo. Il suo sangue schizzò sul suo volto e sul suo collo, ma lui lo guardò senza pietà. Non sentì nulla, se non liberazione. Appena sentì il sangue di quell'uomo sulla propria pelle, ritornò a respirare e, nel frattempo, Lucas e Edward corsero da lui. «Mary, andiamo.» disse Anna con serietà, ma la corvina rimase immobile e fissò Sebastian con gli occhi lacrimanti e il corpo tremolante: sentì ogni cosa. «Perchè ha detto quelle cose...? Perché Sebastian... l-lui...» Maria tremò con più forza alla vista di tutto quel sangue, guardò di nuovo le teste mozzate degli uomini e un forte mancamento distrusse ogni sua forza. Il suo corpo cadde in avanti e Anna gridò, allungò una mano verso il suo polso ma, sotto di lei, spuntò proprio Sebastian che la prese fra le braccia e la strinse a sé con forza. I suoi occhi brillarono di nuovo di azzurro glaciale e le sue braccia strinsero il corpo della fanciulla con una forte gelosia: «Non doveva vedermi. Non doveva vedere tutto questo.» disse lui col fiato pesante e il corpo sudato. Tutti lo guardarono, ma a lui non importò, sopratutto Cristina: «Potevi lasciarla cadere, gli umani non muoiono in quel modo.» blaterò la castana davanti a tutti, poi alzò un sopracciglio e guardò sia il Re che la Regina che la fissarono con serietà e quasi vergogna. Dopodiché, la vampira andò via assieme alle tre donne che la seguirono, ma Sebastian non la guardò, bensì fissò il volto stanco della ragazza che tenne fra le braccia.

Come se niente fosse successo, Sebastian si alzò con Maria fra le braccia e, in perfetto silenzio, la portò fin dentro il castello.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora