𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 20° - 𝑰𝒏𝒏𝒐𝒄𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒄𝒖𝒓𝒊𝒐𝒔𝒊𝒕𝒂̀.

2K 73 1
                                    

I tuoni risuonarono nel cielo con potenza,
il cuore quasi balzò fuori dal suo petto per la paura,
ma qualcosa la spinse a correre,
probabilmente in cerca di qualcuno che attese per molto.

«Dove sei... Dove sei?»

Maria pianse, fermandosi al centro del bosco oscuro, un raggio di luna illuminò proprio la sua figura e con paura si guardò intorno, spaesata.

«Mary...»

Una voce maschile a lei familiare la chiamò da dietro e, voltandosi subito, vide davanti a lei la figura di Jackson: la sua pelle brillò alla luce della luna, i suoi occhi azzurri la guardarono dall'alto con amore e i suoi capelli corvini e corti caddero leggermente davanti agli occhi, sui lati.

«Jackson...Jackson sei tu...»

La corvina scoppiò in lacrime e mise le braccia attorno al suo collo per stringerlo a sé, dando due piccoli baci innocenti sul collo di quest'ultimo, per poi guardarlo con gioia, poggiando le mani sui lati del suo viso.
Non resistette, si alzò sulle punte per baciarlo e il corvino ricambiò, stringendo le sue forti braccia attorno alla vita della più piccola, approfondendo sempre di più quel tenero bacio che si mischiò ai singhiozzi di entrambi.
Le loro lacrime si toccarono a vicenda, entrambi intrecciarono le loro mani per stringerle morbosamente e Maria si sentì alle stelle.
Non riuscì a staccarsi, respirò a fatica ma a lei non importò, respirò il suo profumo e con l'altra mano libera strinse i suoi capelli corvini.
Jackson si staccò dal bacio, poggiando la fronte contro quella di Maria e, appena la ragazza aprì gli occhi, una forte luce rossa brillò contro di loro e, alzando lo sguardo, vide la luna colorata di rosso.

«Maria...»

Disse Jackson, stringendo le mani con più forza attorno ai fianchi di lei e, appena Maria lo guardò, vide i suoi occhi colorati di rosso.

«Jackson...?»
«Ti voglio...ti voglio. Sto impazzendo.»

Maria arrossì e con timidezza gli accarezzò il collo, ascoltando il suono del suo respiro affannato.

«T-tu...tu mi vuoi?»

Domandò con innocenza Maria, e Jackson, senza preavviso le baciò con foga il collo, tirandola poi giù, contro il terreno del bosco.
Maria sussultò e sentì il fiato mancare per quei gesti, ma non sentì paura... sentì quel tremendo desiderio accendersi in lei sempre di più.

«Si... ti voglio.»

Rispose Jackson sopra di lei, levandosi la maglia per scoprire il suo possente corpo che in un attimo la sovrastò pericolosamente. Maria, sotto di lui, si sentì minuscola e impotente, strinse le gambe attorno al suo bacino con gelosia e, con gesti inaspettati, il corvino mosse con forza il proprio bacino contro quello di lei, come per farsi sentire e desiderare ancor di più.
Maria chiuse gli occhi e portò la testa indietro non appena sentì, di nuovo, le labbra del ragazzo poggiate contro il proprio collo, ma qualcosa di inaspettato la stupì...

«Maria...»

La voce di Sebastian contro il suo orecchio fu nitida e ben chiara e, quando Maria aprì gli occhi, vide davanti a sé quei capelli biondi, quegli occhi azzurri e quel volto dai lineamenti unici e sensuali.
Questo, guardandola negli occhi, le strinse la gonna per alzarla con lentezza, accarezzando le sue cosce bianche e, a quei gesti, i suoi muscoli si notarono ancor di più, rendendolo ancor più possente

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora