𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 71° - 𝑨𝒄𝒒𝒖𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐.

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La notte chiamò proprio loro, sbocciò come un fiore

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La notte chiamò proprio loro, sbocciò come un fiore. Anche se le nuvole minacciarono una probabile pioggia, la luna rimase lì, nei paraggi, accompagnata dalle stelle. Tutto fu in perfetto silenzio, gli animali notturni parlarono nella notte, il vento invernale con leggerezza smosse gli alberi e le piante sul terreno. Tutto fu armonioso, sereno e ricco di pace, quella notte fu perfetta per qualsiasi cosa. I fiori che tanto Maria amò, brillarono grazie al loro polline, come ogni notte. Li accarezzò mentre camminò, controllata dalla vigile attenzione del principe che, con tranquillità, la guardò ammaliato. Camminarono con calma, lontani dal castello, completamente fuori dalle alte mura della città; entrarono dentro il bosco, diretti verso le montagne più alte dove il gelo regnò solenne. La fanciulla si coprì per bene, si strinse nella grande giacca del principe che, per quanto fu grande, la coprì buffamente; le maniche coprirono completamente le sue mani, le sue spalle nuotarono fra gli spazi vuoti della giacca, mentre i bordi finali di essa arrivarono fino le sue cosce. Ma in compenso, la coprì bene e la riscaldò. Di notte, Maria non riconobbe a pieno la strada che proseguì dietro l'affascinante cavaliere, ma qualche piccolo sentiero e qualche roccia l'aiutarono a ricordare qualcosina. Camminò a passo pesante sopra la neve, alzò le gambe e sprofondò con i piedi fin sotto la neve, con tenerezza. Sebastian la guardò di continuo, divertito dalla buffa camminata della ragazza dietro di lui, non rise ad alta voce, ma sghignazzò soltanto, mentre camminò con tranquillità sulla neve, privo di difficoltà; poiché da piccolo, fu abituato a camminare sopra qualsiasi terreno. «Ti stai prendendo gioco di me?» domandò d'un tratto Maria, alzò un sopracciglio e lo guardò da dietro mentre camminò. Sebastian si voltò semplicemente verso di lei e camminò con calma al contrario, mentre la guardò, «Hai scelto tu di camminare con quelle gambe ancora tremolanti.» rispose, mentre sorrise spavaldamente e con fierezza nel suo tono di voce, «O forse, la neve è troppo alta per le tue gambe corte?» ridacchiò lui subito dopo. Maria lo fulminò con lo sguardo per quelle parole, l'avrebbe preso dai capelli, sicuramente, ma la sua velocità sarebbe stata vana contro quella del vampiro. Si limitò solo al guardarlo in cagnesco, mentre lui si divertì al reggere lo sguardo dell'umana davanti a sé, «Perchè vuoi rimanere tutta la notte fuori dalle mura della città?» domandò semplicemente Maria, travolta da un'immensa curiosità sul perché, improvvisamente, Sebastian portò via con sé la ragazza in mezzo al bosco, per una notte intera. Il volto del giovane uomo si rilassò, mostrando la sua solita affascinante serietà, «Perchè mi rigenera, l'ho sempre fatto prima di uno scontro.» rispose semplicemente il biondo, mentre si voltò nuovamente in avanti, camminando verso la meta ormai vicina. «E perché mi hai portata con te?» domandò nuovamente Maria, mentre alzò un sopracciglio con stranezza. Sebastian serrò la mascella e sospirò, camminò con calma fra gli alberi, mentre - probabilmente - pensò ad una valida risposta da darle. «Perchè voglio te con me.» rispose d'istinto, mentre camminò. Maria puntò subito il proprio sguardo verso di lui, attenta alle parole che il principe dichiarò. Lo guardò da dietro, con estrema sorpresa... ebbe quasi l'impressione che Sebastian fosse come intontito da lei, da qualcosa in lei che, pian piano, stava crescendo. Ogni volta che Sebastian si unì fisicamente con Maria, divenne domabile, calmo, rilassato e quasi amorevole, soprattutto verso di lei; a differenza di Cristina... dove, ogni volta, rabbia, violenza e furia prendevano il sopravvento nel suo animo. «Quante domande che fai... Non farti stupidi pensieri in testa, la tua presenza quì con me non è niente di personale.» parlò nuovamente Sebastian, mentre gesticolò per un attimo con le mani; tipico comportamento suo, ogni qual volta che andò a raccontare una stupidaggine e a mentire spudoratamente. Maria non lo capì, ma fu così, Sebastian si accorse di aver mostrato un lato suo profondo e confidenziale, così, ritornò nel suo triste crogiolo di oscurità e serietà. A quelle parole, Maria abbassò semplicemente lo sguardo e non fiatò, sospirò lievemente mentre guardò la neve sotto di sé e seguì le orme del principe. Più camminò, più il terreno divenne leggermente più terroso e quasi umido, la neve diminuì e, ormai vicino, il rumore della cascata attirò nuovamente l'attenzione della corvina. Quando rialzò lo sguardo, i soliti cespugli si presentarono davanti a lei e, una volta oltrepassati con attenzione, si ritrovò davanti l'incredibile cascata e il grande lago dei pesci di cristallo. Dall'acqua uscì del fumo, anzi, vapore...come se quest'ultima fosse calda. La luna rese il tutto ancor più affascinante e mozzafiato; la sua luce fece brillare i fiori dal polline lucente, l'acqua parve cristallo misto alla neve e la grotta dietro la fontana s'illuminò come un enorme cristallo prezioso. Maria rimase ad osservare quello spettacolo immobile, con gli occhi che brillarono come quelli di una bambina. Proprio davanti al grande lago, ci fu il principe che, con estrema tranquillità, si levò i primi vestiti di sopra, scoprendo il suo busto e la sua schiena piena di segni indelebili. Gli occhioni di Maria caddero subito sulla schiena scultorea del giovane uomo, contò ogni singolo segno impresso nella sua schiena e, allo stesso tempo, rimase incantata dalla perfezione di lui. La sua fu una perfezione pulita, unica, indimenticabile, affascinante... in grado di mettere curiosità a chiunque lo guardasse. Ai raggi lunari, la pelle di Sebastian s'illuminò leggermente, come la cascata... come un cristallo raro e prezioso. La corvina si avvicinò lentamente, mentre il principe si legò i capelli con un piccolo nastro nero che portò spesso con sé. Legò il piccolo codino biondo, mentre due ciocche scomposte caddero sulla sua fronte pallida e ben scoperta. Sebastian avvertì sin da subito lo sguardo della fanciulla puntato contro, sentì i suoi calmi passi dietro di se, «Cosa aspetti? Spogliati.» ordinò subito lui, mentre con le mani si slacciò i pantaloni. Maria deglutì, piena di vergogna ma ansiosa di rivedere il corpo nudo del principe davanti ai propri occhi, l'avrebbe fissato per ore intere... per giorni, anche. «Vuoi entrare nel lago?» domandò lei con timidezza, Sebastian guardò la propria cinta ormai slacciata e si morse le labbra, «Smettila di fare domande e spogliati. Non sopporto vedere la gente fare il bagno con i vestiti addosso...» mentre lui parlò, si voltò verso di lei: «Poi si rovinano.» terminò poi di parlare, mentre la squadrò attentamente dal basso verso l'alto, come per indicarle che, se non avesse eseguito il suo ordine, l'avrebbe di certo fatto lui. «Come sei fanatico, Sebastian.» disse Maria con acidità, distaccandosi dai pensieri amorosi che provò per lui istanti prima. Sebastian ghignò, subito si voltò verso di lei e, inaspettatamente, si calò i pantaloni senza pudore. «Come, scusa?» disse il principe, con un cenno di sensualità nel suo tono grave. Maria non riuscì a guardarlo in volto in quel momento, i suoi occhi caddero sul bacino di lui, in basso. Fissò con gli occhi sbarrati l'intimità di Sebastian, ancora incredula che, più di una volta, lo sentì dentro di sé. La fanciulla arrossì come un piccolo pomodoro, ma il suo sguardo non si spostò da quella vista, bensì, rimase pietrificata a fissarlo, con un cenno di curiosità. «Cosa guardi?» domandò lui, mentre con gli occhi andò a fissare il petto un po' scoperto della ragazza, poi guardò in basso, verso se stesso, e quasi ridacchiò. «Cosa c'è... lo vuoi toccare?» domandò inaspettatamente Sebastian, con perversione. Alzò lentamente lo sguardo verso di lei, pronto ad accogliere la reazione di Maria ma, altro che reazione...
La corvina serrò la mascella, colta da una strana gelosia che la portò al pensare a quante volte Cristina lo toccò e lo baciò. Si sentì estremamente rabbiosa, tanto che, di colpo, si spogliò davanti a lui mentre rialzò gli occhi contro quelli celesti di lui. Gettò l'abito sul suolo, assieme alla giacca, lasciò il suo corpo completamente nudo dinanzi a lui, nonostante il freddo invernale. «Perchè non lo chiedi a Cristina di farlo? Lei sarà la tua futura moglie.» rispose a tono Maria, mentre camminò pericolosamente verso il biondo, il quale, rimase trasecolato dal gesto della giovane donna che si ritrovò accanto, intenta ad entrare da sola dentro l'acqua calda del lago. Sebastian si zittì completamente, strinse i pugni alla vista del corpo nudo di Maria e non riuscì a distaccare i suoi occhi fini dalla pelle completamente scoperta di lei. Si ritrovò ad averla accanto a sé, le fissò la schiena completamente coperta da quella massa di boccoli corvini che le arrivarono quasi fino al bacino, le guardò le spalle larghe e successivamente i glutei. Maria non lo fissò più, ma con indifferenza entro dentro l'acqua, Sebastian notò subito la sua ribellione e, con un sorriso pericoloso, guardò dritto davanti a sé, ma appena alzò gli occhi verso gli alberi, in un batter di ciglia, le sue iridi si tinsero di rosso sangue.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora