Sebastian la fissò dritta negli occhi, ormai sicuro. Aprì le spalle e serrò la mascella con decisione, i suoi occhi azzurri e luminosi viaggiarono lungo ogni tratto del volto della fanciulla davanti a lui che, confusa, attese ogni chiarimento della situazione. «Mio nonno si chiamava Leo Harsen, divenne Re troppo giovane, a diciassette anni. Ma ciò permise a lui di costruire in se stesso un qualcosa di potente e maestoso, come il suo popolo. Mio nonno fu il primo ad allearsi con gli esseri umani, lui li aiutò con la crescita di alcuni regni ma, nonostante la sua benevolenza, anche la sua furia era benché grande e molto temuta. Molti anni dopo, però, venne assassinato da un ibrido stesso, così mio padre, Marcus, salì al trono e portò al termine ciò che mio nonno cominciò; regnare con pace, donare al popolo pace e ogni tipo di bene, senza trascurare nessuno.» Sebastian parlò con calma, mise le mani dietro la schiena e camminò attorno a Maria, lei lo guardò e ascoltò con estrema attenzione ogni singola parola. «Deve essere stato difficile per tuo padre...» disse lei, Sebastian annuì: «Mio padre aveva già una famiglia, aveva noi, riuscì a mantenere il controllo grazie alla famiglia che lui stesso formò, così andò avanti, e come detto prima, anche lui stesso portò avanti la pace con la tua razza, gli esseri umani. Ma...» il principe si morse l'interno guancia e guardò in basso mentre camminò a passo lento, «...Un giorno, però, loro stessi ci tradirono. Si unirono agli ibridi, in cambio di potere in più, magari il poter vivere in regni diversi, sempre sotto il controllo degli ibridi e umani. Forse non lo sai, ma, gli ibridi sono un vero e proprio misto fra umani e vampiri, oggi si sviluppano anche come vampiri e licantropi, umani e licantropi, streghe o maghi misti a vampiri o licantropi... quindi, per questo loro misero l'intera generazione umana contro noi vampiri.» a quelle parole, Maria assottigliò gli occhi e lo guardò, quasi allibita, «Io... non sapevo nulla di tutto questo. Quindi, le tre sorelle erano...» sussurrò lei con stranezza e lui annuì: «Si, erano ibride streghe, per questo utilizzarono delle illusioni a te strane quella notte del tuo rapimento.» ogni dubbio di Maria fu asfaltato grazie alla risposta del principe, ma Sebastian, alle prime parole, aggrottò la fronte e voltò subito lo sguardo verso di lei: «Tu, quindi, non conosci nemmeno la prima guerra ibrida che si scatenò anni fa?» domandò con calma lui, e Maria negò, completamente estranea al discorso. Il principe si leccò le labbra, ansioso, poi annuì lievemente e guardò altrove. «È stata una delle guerre più brutali della storia, questa ha direttamente a che fare con la mia famiglia.» disse lui, poi poggiò la schiena contro un tronco e mise le braccia conserte. Il vento spostò i loro capelli mentre Maria si sedette sul suolo, poggiò la schiena contro il tronco dietro di lei, l'albero davanti al principe. Poggiò le gambe a terra, leggermente inginocchiate con eleganza e tranquillità, poi poggiò le mani sulle cosce coperte e si strinse nel mantello caldo del principe. Sebastian la fissò dall'alto, provò tenerezza e un forte senso di protezione verso di lei, ma non mosse nemmeno un dito. «Questa guerra... come iniziò?» domandò Maria, alzò poi lo sguardo e guardò il principe dal basso, mentre tante nuvolette gelide uscirono dalla sua bocca. Sebastian strinse di più le braccia conserte e serrò la mascella, guardò subito altrove e, con coraggio, iniziò a raccontare ogni cosa...
«L'Inverno, come quest'anno, arrivò alle porte, e si sentiva...
Il gelo trionfò sul regno del Nord, nonostante il sole illuminasse ogni cosa. Le piogge non mancarono, come non mancarono la grandine e la neve.
Da una delle tante finestre del castello, un adolescente fissò la neve con stupore.
I suoi occhioni quasi a mandorla, chiari come il ghiaccio, viaggiarono lungo ogni fiocco di neve che cadde sul regno con leggerezza.
I fiocchi che si poggiarono sulla finestra somigliarono alle lentiggini del ragazzino che, con quel suo sorriso smagliante e puro illuminò quasi il sole stesso.
«Edward! Hai visto la neve?!»
Domandò con entusiasmo al fratello maggiore che passò con calma dietro di lui, preoccupato nel studiare sul suo libro, come ogni bravo principe dovrebbe fare.
«Si, ovvio che l'ho vista-»
«Allora andiamo a giocare sulla neve!»
Il biondo con le lentiggini corse verso il fratello, getto il suo libro a terra e lo tirò dal polso con la sua strabiliante forza.
«Sebastian! Devo studiare! Che diamine!»
Esclamò Edward, arreso.
«Lucas! Sta nevicando! Vieni!»
Esclamò quel tremendo di Sebastian alla vista del tenero Lucas che, per puro caso, passò proprio di lì; cullò in braccio la piccola Olivia.
«Davvero?! Arriviamo!»
Esclamò il piccoletto con entusiasmo, e in poco tempo i tre principi, assieme alla piccola principessa, si ritrovarono a giocare sulla neve, nei grandi cortili del castello.
Giocarono fino allo sfinimento, Sebastian rincorse Edward come un matto, poi si stese sopra la neve e guardò il cielo nebbioso sopra di sé con l'affanno.
Quel senso di libertà e purezza non l'avrebbe mai dimenticata.
Lucas poggiò sul petto del fratello la piccola sorella che rise teneramente, e Sebastian la strinse a sé come un piccolo tesoro.
E mentre Sebastian parlò con la piccola sorella di soli pochi mesi, quel matto di Lucas tirò dalle mani Anna, la quale, ancora timida, si lasciò trasportare da quel piccoletto fino ad Edward, il quale le lanciò della neve sui capelli.
Sebastian non avrebbe mai e poi mai potuto dimenticare quei momenti, sopratutto quegli ultimi istanti di felicità vera che provò...
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𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚
Fantasy"Ella fu così tremendamente diversa, così ribelle, così forte ma allo stesso tempo fragile come una rosa rossa. Quella piccola donna stravolse l'orgoglio e la potenza di quel vampiro così mostruosamente e pericolosamente affascinante, da costringerl...