𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 76° - 𝑷𝒐𝒛𝒛𝒂 𝒅𝒊 𝒔𝒂𝒏𝒈𝒖𝒆.

1.3K 58 6
                                    

Ovviamente, Anna non lasciò di certo Maria sola quella notte. Se la tenne stretta con sé, in compagnia di Lucas che, ormai, come un migliore amico, ascoltò ogni singolo discorso e tenne compagnia alle due ragazze.
La giovane dama attese con calma che Maria si tranquillizzasse con un bel bagno caldo, le lavò i capelli, le pulì la pelle e le curò le piccole ferite - fortunatamente - superficiali. La fece sedere davanti al caminetto, con una grande coperta addosso, fin sopra la testa, sui capelli ancora un po' bagnati. Maria osservò il fuoco, in silenzio, mentre Anna e Lucas le raccontarono l'accaduto nei minimi dettagli, ma lei osservò le fiamme... persa in qualcosa, probabilmente, in profondi pensieri poco umani, in quel momento. Una strana vendetta si risvegliò in lei e mille ricordi sul suo passato che, stranamente, Cristina le ricordò quella notte, trasmisero in lei un turbine di emozioni che non digerì alla perfezione, come il cibo che toccò a malapena quella sera. Anna giocherellò con una mela rossa, poi la passò alla corvina, che, però, non toccò minimamente... non se ne accorse nemmeno.
«Sebastian stesso ha esiliato Cristina, davanti ai nostri occhi. Perché sei così, adesso? A cosa stai pensando?» le domandò Anna con stranezza, mentre le avvicinò ancora la mela rossa vicino le labbra. Maria notò finalmente il frutto davanti al suo volto, e buffamente, ne morse un pezzo, poi riportò nuovamente il volto davanti il caminetto.
Poggiò un lato della testa sulla propria mano, chiuse gli occhi e, in silenzio, dondolò su se stessa mentre intonò qualche canzone a bocca chiusa. «Sto solo pensando...» rispose poco dopo la corvina, Anna allontanò la mela e si sedette subito accanto a lei, mentre Lucas rimase seduto su una sedia, intento a giocherellare con una sfera di cristallo azzurra e luminescente, che Luna regalò ad Anna molti anni prima. «Non è vero, hai qualcosa.» disse seriamente la più grande, non si sarebbe arresa, l'avrebbe fatta parlare in ogni modo prima che si addormentasse. Maria sospirò pesantemente e si fermò col corpo, tirò su col naso e riaprì finalmente gli occhi, anche se stanchi e contornati da grosse occhiaie. Il suo pallore in viso allarmò un po' l'amica, ma non ci pensò molto... probabilmente, sarebbe stata la stanchezza. «Non mi sento bene...» sussurrò la corvina, con debolezza. A quelle parole, Lucas subito la guardò allarmato, Anna aggrottò la fronte e la scrutò con stranezza... non avvertì nulla in lei, se non uno strano odore di sangue quasi morto, misto a quello fresco. Provenì proprio dalla fanciulla davanti ai due, Lucas riconobbe quell'odore e, appena annusò l'aria, si tappò il naso e la guardò con stranezza. Non lo fece per cattiveria, anzi, se avesse annusato ancora l'odore di quel sangue, sarebbe di certo impazzito per la sete. Maria sospirò nuovamente, più stanca del solito, «È come quando sanguino... però, mi scoppia la testa e sento le vertigini. Ho voglia di cibo, ma se mangio, il mio corpo desidera soltanto espellere tutto via dalla mia bocca... sento sonno, tanto sonno, però sento il mio ventre esplodere, Anna...» Maria finalmente parlò, con voce roca e molto debole... i suoi occhi si chiusero di continuo mentre parlò, si fecero lucidi e con una mano si strinse, appunto, il ventre indolenzito. Anna la fissò, e ad ogni singola parola, i suoi occhi si sgranarono: «Maria... ti fa male il seno?» le domandò con preoccupazione, e la corvina annuì subito. La rossa si allarmò, ma in positivo, così le spostò subito la coperta dal corpo con euforia: «Maria... tu sei in-...» le disse, ma le sue parole le morirono in bocca, e il suo sorriso, si spense all'istante. Il vestito da notte corto e bianco che le prestò lei stessa, mise in risalto una scia di sangue che scese dalle gambe di Maria. Una grossa macchia di sangue, però, si trovò proprio fra le sue cosce. Anna deglutì e aggrottò la fronte, stranita, Lucas sporse il proprio sguardo e con stranezza osservò anche lui quel sangue, «Ma non è passato molto dall'ultima volta...» disse il ricciolino, ricordando perfettamente ad Anna che Maria sanguinò da poco... quindi, quel giorno, non avrebbe dovuto sanguinare nuovamente. La corvina stessa, stranita, osservò il suo stesso sangue, e più si mosse col corpo, più delle strane fitte la fecero quasi piegare in due dal dolore. Anna rimase immobile, con gli occhi fissi sulla strana scena che le si presentò davanti... e di colpo, un'illuminazione improvvisa smosse qualcosa nella sua mente: lo strano odore di sangue morto, provenì esattamente da una strana scia di "sangue" nero, che colò su un lato della coscia dell'umana... ai suoi occhi, quel dettaglio, risultò piuttosto strano, poiché il sangue morto, non possedesse tutta quella fluidità.
E proprio per quel motivo, Anna capì finalmente cosa stesse succedendo in Maria.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora