Il mattino seguente, ogni cosa fu al suo posto e la tranquillità regnò all'interno di quelle grandi e fredde mura del castello. La regina Kate camminò verso la sala reale, dove ad attenderla ci fu proprio il marito, Marcus. La donna si guardò intorno e respirò l'aria attorno a lei: sentì un forte odore di mare, rose rosse e sopratutto sangue. Quella leggera punta di profumo di quel sangue che sentì, per il suo olfatto non fu estraneo, anzi, quasi lo riconobbe ma, allo stesso tempo, non azzardò a nessuna strana ipotesi. Così, riprese il proprio passo con velocità e quando entrò all'interno della sala reale, Marcus lesse un foglio piuttosto strano e soprattutto estraneo ai due. Kate aggrottò la fronte ma si avvicinò con tranquillità al marito che, con occhi quasi assottigliati e la fronte corrugata, lesse le poche righe che ci furono scrisse: un semplice foglio ingiallito, scritto da chissà quale strana persona... la scrittura fu al dir poco perfetta, però. «Oggi non dovrebbero arrivare lettere.» disse Kate con stranezza, ma Marcus continuò la sua lettura con concentrazione e quasi nervosismo. Kate assottigliò gli occhi e, quando lesse le prime due righe, i suoi occhi si sgranarono.
[ . . . ]
«Nel mare?!»
«Nel mare!»
«Nel mare?!»
Anna pettinò con fatica i capelli di Maria e con stranezza le porse la stessa domanda e, ovviamente, anche Lucas si aggiunse. «Ecco perché non riesco a pettinarli! Ah! Prenderei a sberle Sebastian solo per questo, giuro.» disse la rossa quasi con disperazione, Maria ridacchiò e dondolò le gambe ai piedi del letto, con accanto Lucas che rise assieme alla corvina. «L'Inverno, quì, arriva molto in fretta... Maria avrà bisogno di un abito pesante, lei soffre il freddo.» parlò il ricciolino mentre Anna corse verso il proprio armadio come una saetta. «Io amo l'Inverno... per il vento, il ghiaccio, la neve...» parlò Anna mentre tirò fuori vari abiti invernali dalle maniche lunghe e calde. Anna la fissò con curiosità e seguì ogni suo gesto, poi, la rossa le gettò l'abito sulle gambe, «Provalo! La tua pelle è fredda, stai sentendo freddo anche se non lo ammetti.» le disse, così Maria si alzò subito dal letto e con timidezza guardò Lucas, il quale arrossì subito: «Mi giro! Scusami!» esclamò il ragazzo e in un lampo si girò di spalle e si coprì il volto con un cuscino. Maria sorrise e si avvicinò ad Anna, così questa l'aiuto ad indossare l'abito nuovo invernale e, nel frattempo, Lucas quasi annusò il cuscino di Anna. «Sento l'odore di Edward!» esclamò il ricciolino e Anna arrossì, ma non rispose, Maria invece ridacchiò e sgranò di poco gli occhi.
«Chissà perché si sente così tanto l'odore di Edward...»
«Lucas, chiudi quella bocca.»
«Il profumo è fortissimo! Chissà quante notti ha dormito con te.»
Lucas ridacchiò con malizia e quando pronunciò la parola "dormito" gesticolò con una mano in aria. Anna sistemò l'ultimo laccio dietro la schiena dell'abito di Maria, la quale, nel frattempo, si coprì la bocca e rise per le frecciatine del principe. Anna invece arrossì ma ghignò, così prese subito la spazzola dei capelli e la lanciò contro la testa di Lucas. Il ricciolino gemette per il leggero dolore che sentì, come un grosso pizzicotto. Si voltò verso la rossa con un broncio, Anna si spostò i capelli con altezzosità e Maria rise sonoramente.
Edward e Sebastian, quella stessa mattina, stettero fuori dalle mura del regno e perlustrarono varie zone dei boschi prima della famosa nevicata che a giorni avrebbe coperto ogni angolo di quelle montagne alte. Con altri soldati dietro di loro e in groppa ai loro cavalli, i due fratelli osservarono con attenzione ogni cosa attorno a loro e, durante quel lungo tragitto, nessuno dei due parlò. Edward respirò il profumo che Sebastian emanò leggermente dal suo collo, sentì quel forte odore di pelle umana che, ovviamente, il maggiore riconobbe subito come quello di Maria. «Dove sei stato ieri notte? Non è da te uscire prima della nevicata.» Edward finalmente parlò, il resto degli uomini stettero dietro e fortunatamente non sentirono nulla. Sebastian strinse le redini del proprio destriero e guardò avanti con indifferenza, «Mi piace cambiare.» rispose il tremendo principe, il maggiore sospirò e lo scrutò da testa a piedi; guardò il suo collo, la sua mascella, le sue spalle, le sue gambe, poi le sue guance e, quando guardò le sue labbra, assottigliò gli occhi.
«L'hai baciata?»
«Io non bacio nessuno.»
«Ancora una volta ti ho fregato... stai pensando a Lei.»
Edward ghignò e quando Sebastian si voltò verso di lui con rabbia, il maggiore guardò avanti con un sorriso beffardo. «Non sto pensando a nessuno.» ringhiò quasi il minore.
«Alla mia domanda non ho specificato chi, tu hai risposto subito, senza esitazione.» Edward quasi ridacchiò, sotto lo sguardo serio di Sebastian che lo guardò senza tregua, con quei suoi occhi rabbiosi e freddi. Edward, però, subito dopo si fece serio e con freddezza guardò davanti a sé, «Quali sono le tue intenzioni, Sebastian?» domandò seriamente il maggiore, «Potrei chiedere la stessa cosa a te.» rispose a tono il minore, Edward mantenne sempre la sua freddezza.
«Le mie idee sono ben chiare, Sebastian. Piuttosto tu...»
«Ho detto che sposerò Cristina.»
«Tu non ami lei.»
Sebastian si zittì, guardò davanti a sé mentre il vento freddo, pian piano, divenne quasi gelido. Questo spostò i loro capelli biondi e accarezzò le loro pelli pallide, lisce e giovani. L'Inverno avrebbe finalmente trionfato sul regno. «La sua famiglia è nobile, ci attendono nel regno dell'Est, dove andremo poi a regnare. Per colpa delle guerre quel regno è sotto crisi.» le parole di Sebastian quasi rimbombarono nelle orecchie di Edward come mille note distorte e fastidiose, quel discorso lo innervosì e stranamente lo allarmò, ma non riuscì a capirne il motivo. Il maggiore si voltò verso di lui con gli occhi quasi sgranati e la fronte aggrottata, «Mi prendi in giro, Seb?! Maria è nata in quel regno e tu ci andrai con Cristina?!» esclamò il maggiore, ma Sebastian sospirò. «È questione di affari, no? Nostro padre e nostra madre vogliono che io mi sposi a tutti i costi, siccome a loro non garba questo mio modo di fare. Quindi ho scelto Cristina. A me non importa l'amore, io voglio regnare da solo è dominare un regno da solo.» rispose Sebastian, ma più Edward lo guardò con incredulità, più lui si innervosì. «Allora perché desideri un'umana anziché una vampira come te? Perché nella tua mente vedo impressa lo sguardo e il corpo di Maria e non Cristina?» Edward avvicinò il proprio destriero a quello nero di Sebastian e parlò vicino a lui quasi con rabbia, ma Sebastian non lo guardò e deglutì. Si sentì scoperto ma non lo dimostrò, il suo orgoglio avrebbe sempre prevalso su di lui. Nella sua mente, infatti, ci fu solo Maria. Pensò al suo corpo, ai suoi occhi, al suo collo, ai suoi capelli, alla sua voce, al suo odore e al suo sangue... pensò a tutto su di lei, la pensò costantemente, sopratutto al suo sorriso e alla sua risata, pensò alla sua voce e ai suoi canti e, per un istante, vide il volto di lei illuminato da un raggio di sole e sussultò. «È una semplice umana, mi cibo di lei e la uso quando voglio. Non impicciarti nelle MIE cose, come io non mi interesso dei tuoi pensieri. Piuttosto, pensa ad Anna, ma soprattutto, pensa a cosa dovrai dire ai nostri genitori sulla vostra relazione segreta che va avanti da anni.» Sebastian avvicinò il volto a quello di Edward e parlò quasi a denti stretti, si innervosì per quel discorso, sentì rabbia ma allo stesso tempo paura... si sentì scoperto. Edward ebbe da sempre ragione su ogni insegnamento, Edward ebbe sempre ragione su ogni cosa, e questo Sebastian lo seppe, ma non lo accettò. «Sei uno stupido orgoglioso. Tu, non hai paura di camminare fra le tenebre. TU, non hai paura di affrontare nessuno... ma tu, hai paura dell'amore.» sussurrò Edward, anche lui a denti stretti. I due fratelli si guardarono con nervosismo, a momento avrebbero lottato ma, per fortuna, una guardia del castello che li raggiunse velocemente bloccò la loro "lite". Questo arrivò di corsa su un destriero e si fermò dietro i due principi che, subito, si voltarono con stranezza. «Chiedo umilmente perdono per l'intrusione, ma vostro padre ha un'urgente notizia da darvi, mi ha mandato a chiamarvi d'urgenza per rientrare al castello.» l'uomo chinò il capo e poi parlò quasi col fiato di fuori, i due principi assottigliarono gli occhi e lo guardarono con estrema stranezza, «Cosa succede?» domandò Edward con serietà, gli occhi della guardia non promisero nulla di buono: «È arrivata una lettera...» rispose l'uomo e subito i soldati dietro di guardarono in faccia.
Sebastian guardò in basso con stranezza, poi alzò lo sguardo verso Edward e, con occhi felini lo guardò dritto negli occhi, come se avesse capito qualcosa...
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𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚
Фэнтези"Ella fu così tremendamente diversa, così ribelle, così forte ma allo stesso tempo fragile come una rosa rossa. Quella piccola donna stravolse l'orgoglio e la potenza di quel vampiro così mostruosamente e pericolosamente affascinante, da costringerl...
