𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 62° - 𝑪𝒉𝒊𝒂𝒄𝒄𝒉𝒆𝒓𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒉𝒆𝒗𝒐𝒍𝒊.

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Quella notte Maria dormì profondamente, e ripensò molto sul triste passato di Sebastian...
Quando lui parlò di sua zia, vide nei suoi occhi un luccichio di dolore, lo vide quasi in lacrime e, nonostante la sua profonda curiosità rivolta su quella donna, Maria preferì non parlarne. Sebastian, sicuramente, amò tantissimo sua zia, come anche i suoi fratelli, infondo, sopratutto Marcus stesso. Gli ibridi presero di mira sia lui che la sua famiglia, desiderarono la popolazione del regno Nordico ma, sfortunatamente per loro, non ci riuscirono facilmente. Per anni, Nord e Sud, furono fin troppo forti per gli altri popoli, negli ultimi anni divennero persino più freddi e agguerriti dopo quella turbolenta guerra ibrida. Sebastian divenne ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato, tutti videro in lui una forte fiamma di solarità, di fiducia, di amore e di solidarietà ma... dopo quella maledetta guerra, qualcosa in lui cambiò o forse andò storto. La sua anima divenne come nera, quella sua solarità e purezza svanì del tutto e, fino ai suoi ventitré anni, ogni singolo cittadino del regno vide in lui una serietà fin troppo cupa. Maturò troppo in fretta, affrontò quasi la morte certa davanti ai propri occhi e, sopratutto, una sofferenza - che lui non meritò - segnò il suo corpo... letteralmente. Affascinante quanto tremendo, ecco cos'era Sebastian, anche se ogni cittadino seppe la storia che quei principi passarono durante la guerra. Quel maledetto di William Shian, Re ibrido, prese ciò che Marcus amò di più. Cercò di uccidere ciò che il grande Leo Harsen ammirò per anni, fino alla sua morte: i suoi quattro nipoti.
Non solo Sebastian portò con sé i segni del passato, bensì anche Edward, quando lui vide per la prima volta Maria rivide per un attimo se stesso durante i suoi attimi di debolezza.
Lucas, portò con sé un lato così oscuro del suo carattere che Maria vide personalmente, le sue paure lo portarono verso la violenza... proprio quello che subì.
E poi Sebastian, però, portò con sé molta più oscurità nel cuore.
Non riuscì più a fidarsi di nessuno, odiò la razza ibrida, come odiò gli umani, con tutto se stesso. Divenne geloso di ogni cosa, della sua famiglia, dei suoi sentimenti, delle sue cose, del suo corpo stesso, sopratutto di sua sorella, Olivia, la quale portò con sé la morte da quel passato che, però, lui stesso guarì, assieme a Maria.

Erano troppo giovani per tutto quello.

Troppo puri, forse...?

Edward, troppo calmo... silenzioso... Maria non vide mai rabbia in lui, non percepì nulla... e forse, avrebbe dovuto avere paura di questo?

Lucas, per quanto docile e ricco di simpatia, portò dentro di sé quella sua insanità inespressa completamente, collegata alla paura e alle sue forti emozioni che, la bellissima streghetta di Luna, cercò di curare negli anni.

Olivia, invece, portò con sé traumi fisici...

proprio come...

Sebastian...?

Lui...

Lui aveva l'anima distrutta e il cuore di ghiaccio.

Perché Sebastian raccontò il suo passato a lei quella notte?
Forse, per far comprendere alla ragazza ogni cosa. Il perché di tutti quei soldati, di tutti gli allenamenti duri e tutte le riunioni fra i due Re, Marcus e Alex, nonché parenti per mezzo di Lena, la sorella minore del Re Marcus.
La zia degli Harsen...

Pensò ad un sacco di cose quella mattina, mentre la dama le pettinò i capelli davanti la finestra della propria camera. Nonostante ciò, Maria sorrise divertita, come una bambina,  pensò alle mille curiosità che Anna andò a raccontarle.
«Annie...»
«Dimmi Mary»
«mmmh...» Maria ridacchiò, «Com'è Edward con te?» domandò subito dopo, Anna la guardò da dietro e alzò un sopracciglio mentre sorrise, «È un debole.» ridacchiò la dama. Maria alzò un sopracciglio e guardò ancora fuori dalla finestra con quel sorrisetto furbo e curioso... «Non credo che Edward sia così debole quando è solo con te.» disse la corvina, attirando subito l'attenzione della rossa che arrossì di botto. «Ficcanaso...» sussurrò Anna, «Lo capisco da come ti guarda, sciocca!» esclamò Maria, subito dopo si voltò verso la propria amica e ridacchiò divertita mentre la guardò negli occhi dal basso; la dama stette seduta sul letto mentre Maria su un piccolo sgabello in legno. «Ti divora con gli occhi, anche quando ti vede in lontananza. I suoi occhi viaggiano su ogni punto del tuo viso... anche su i tuoi capelli... come biasimarlo? sei stupenda.» disse Maria, mentre con una mano le accarezzò i capelli comodamente legati in due lunghe trecce. Anna la guardò negli occhi e arrossì solo al pensiero, ma, orgogliosa, distolse lo sguardo e ghignò: «No, forse si rammollisce troppo con me, poverino.» ridacchiò, ma Maria ghignò al posto suo: «Come fa a rammollirsi con te?» sussurrò con un cenno di malizia la corvina, anche se timida, difatti subito dopo si tappò la bocca e ridacchiò con divertimento. Anna alzò un sopracciglio e la guardò dall'alto con stranezza: ci mise in po' prima di capire il senso delle parole della giovane umana...
«AH?! MARY?! D-da dove escono queste parole adesso?!»
«AHAHAH!»
«Stupida... piccola... pervertita... ma ti amo di bene. Sai come mettermi in imbarazzo adesso!»
«Ti amo di bene anch'io!»
Maria ridacchiò ancora, poi si girò di nuovo di spalle - guidata da Anna stessa - per pettinarle bene le punte dei capelli corvini e mossi. Durante il silenzio, però, Anna ghignò lentamente e trattenne delle risate: «Dimmi tu, vorrei capire qualcosa... Com'è stato unirti a Sebastian?» a quella domanda, Maria si zittì e si morse le labbra. Guardò in basso e deglutì, non per paura, ma per una strana emozione che, ancora una volta, le riempì il cuore.
«È stato... strano.»
«Perchè?»
«Perchè è stato quasi spontaneo... è stato... bellissimo.»
Anna si morse le labbra, come se fosse emozionata per quelle parole? Come se, da un momento all'altro, avrebbe urlato di euforia all'idea che realmente i suoi "due preferiti" si fossero davvero uniti fisicamente. «E dimmi, piccola Mary...» ridacchiò la rossa, «Perchè per te è stato bellissimo?» domandò subito dopo con curiosità, Maria semplicemente si morse ancor di più le labbra e si torturò le dita delle mani mentre strinse le gambe da sotto l'abito, vergognosa. «Sentivo i brividi quando mi sussurrava all'orecchio... sentivo il suo respiro, sentivo la sua voce dirmi cosa dovevo fare... sembrava così diverso.» quando iniziò a parlare, alcune immagini di quei momenti così caldi apparvero nella sua mente... nitidi. «Mi stringeva i fianchi così forte...e invece, te lo giuro Anna, mi stringeva come se il mio corpo fosse il suo, mi faceva sentire... sua.» le gote della corvina si tisero di rosso, mentre gli occhi di Anna si illuminarono di stupore, e, inutile dirlo ma... Anna stessa trattenne la sua euforia. «Lui era così... etereo. Mi guardava con quegli occhi, sembrava concentrato e accattivante... sembrava un leone mentre stava sopra di me. Mi stringeva i capelli, mi baciava il collo e la schiena con così tanta passione che io quasi credevo che da un momento all'altro sarei morta per le troppe emozioni. Era così... forte. Lo sentivo... più mi stringeva a sé e più...» Maria si bloccò, arrossì letteralmente fino alle orecchie e il suo cuore rimbombò contro le sue orecchie, lo sentì quasi in gola. Anna, durante l'intero discorso di Maria, non le pettinò i capelli, bensì rimase immobile, con la spazzola quasi a mezz'aria e con gli occhi fissi sulla figura della fanciulla davanti a sé. Poi, si avvicinò leggermente all'orecchio di Maria quando capì il suo imbarazzo nel finire la frase:
«E più lo sentivi dentro di te?»
«A-ANNA!»
«AHAHA! Cosa c'è? Non è vero?»
«S-si... CIOÈ, IO... NIENTE!»
Maria si alzò di colpo dallo sgabello mentre Anna si stese sul letto per quanto rise, si divertì un sacco, vide l'imbarazzo di quella piccoletta dipinta sul volto... però, in fondo, l'amo tantissimo... come una sorella.
E lo stesso fu per Maria.
«Anna... posso domandarti una cosa?» chiese con timidezza Maria, «Qualsiasi cosa.» rispose la rossa. Maria si morse le labbra con indecisione e timidezza, ma poco dopo con coraggio parlò: «La tua prima volta, invece... come è stata?»
Quella domanda fece sorridere genuinamente Anna, questa abbassò gli occhi in basso e sghignazzò un po', capendo alla perfezione la curiosità della fanciulla. «Quasi simile a te... Edward era orgoglioso e scontroso quanto lo ero io, anzi... quanto lo sono tutt'ora, anche lui lo è, ma quando si lega ad una persona non lo dimostra. Io e lui sin da subito avvertimmo il Contatto ma... ci limitammo solo al chiacchierare ogni tanto fra i corridoi del castello. Ma dopo quella guerra che... Sebastian ti ha raccontato, quando Darnes, con suo padre, Alex, trovarono tutti loro, non riuscimmo più a trattenere i nostri sentimenti. Durante quei tanti giorni dalla scomparsa di lui assieme a Lucas, Sebastian e Olivia, il contatto indebolì sia me che lui, entrambi sentivamo il dolore dell'altro.» Anna guardò Maria negli occhi, la quale ascoltò con attenzione e con quegli occhi da cerbiatta puntati su quelli verdi della più grande. «In segreto da tutto e da tutti, mi unì a lui una notte d'estate... subito dopo il loro ritorno al regno. Passai davanti la sua camera, per caso, e lui mi parlò da dietro la porta...» Anna ridacchiò. «Mi disse... “Anna, mia madre ha bisogno di parlare con te, è successa una cosa, entra.” ed io, stupida, entrai... anzi, fortunatamente entrai in camera sua. Non parlò, mi afferrò dal polso e mi baciò sulle labbra, e poi... un senso di calore e fiducia mi accolse completamente fra le sue braccia, li capì di amarlo, ne è stata la prova, e lo stesso fu per lui, il nostro orgoglio svanì.» Anna terminò, Maria nel frattempo sorrise con entusiasmo e ascoltò ogni singola parola: «È stato così... romantico.» disse la corvina, Anna la guardò poi negli occhi con tranquillità, «Posso farti una domanda io, adesso?» chiese Anna quasi sottovoce, e Maria annuì con curiosità...

«Sebastian ti ha mai baciata...?»

«...No.»

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora