Le spade si scontrarono e il sudore scivolò dalle loro fronti.
Si scontrarono con forza, parvero due bestie, più lottarono e più forza misero nel padroneggiare quelle spade. Lucas osservò i due fratelli con noia, sospirò pesantemente e mise la punta della spada contro il terreno e poggiò il mento contro il manico di essa.
Edward spinse la spada contro quella di Sebastian e avvicinò il proprio volto a quello del fratello, «Dove diavolo eri ieri notte?» domandò e Sebastian ringhiò leggermente, «Non sono affari tuoi.» rispose, con un gesto veloce e forte lo allontanò e, con due mani, girò due spade fra le dita. «Non dovresti rispondermi così, ricorda chi è il maggiore quì.» disse Edward mentre lo guardò con attenzione, Sebastian si morse le labbra e roteò gli occhi con fare scocciato e disse: «Falla finita Edward, e combatti. Mi stai annoiando.»
Lucas sbuffò e poggiò la fronte contro il manico, «Esibizionisti.» borbottò il ricciolino e, quando rialzò lo sguardo, intravide subito le figure di Anna e Maria dietro un portone, intente al spiare in silenzio di due principi che lottarono fra di loro. Il ragazzo sorrise di felicità alla vista di Maria, quella mattina pensò molto a lei e, il non vederla, lo preoccupò parecchio. Invece, Maria fu lì, che osservò Sebastian con le gote rosse e il cuore in gola.
Le spade si scontrarono di nuovo e l'attenzione ricadde sui due che lottarono, Edward alzò la spada ma Sebastian incrociò le sue e, una volta bloccata la spada del maggiore, lo spinse in avanti pericolosamente. «Sento il suo odore su dite.» disse d'un tratto Edward, Sebastian lo fulminò con lo sguardo e si fermò col corpo, tenne le braccia ben salde e spinse le spade e, lo stesso, fece Edward, così i due si guardarono negli occhi.
«Sta zitto.»
«Profumi di sangue e rose rosse... chi sarà mai?»
«Taci...»
«Forse lo so.»
Edward mise una gamba in avanti e spinse il corpo di Sebastian verso il suolo, i due caddero ma Edward fu sopra di lui, e, con un ghigno, sussurrò: «Hai consumato la luna rossa con Maria.» Sebastian ringhiò a quelle parole e con forza spinse le spade ma, appena ripensò alla notte precedente, una strana debolezza lo rese indifendibile.
«Sebastian, se Maria è incinta... tu-»
«Ho controllato il mio istinto.»
Sebastian serrò la mascella e fissò il fratello dritto negli occhi, il maggiore ricambiò lo sguardo con serietà e strinse ancor di più le spade, «Il tuo orgoglio ieri notte si è fatto da parte?» domandò il maggiore con spavalderia.
Gli occhi di Sebastian divennero rossi e così, con uno scatto, spostò il maggiore e si rialzò con nervosismo, Edward invece si rialzò con calma e lo guardò fare seccato. «Hai visto Cristina?» domandò Sebastian, subito Lucas si alzò da terra e tenne la propria spada in mano, «Quella li? L'ho vista uscire dal castello con cinque uomini diversi!» esclamò il ricciolino, Sebastian lo guardò con indifferenza, come se già sapesse cosa fece da sempre Cristina, Edward con serietà, invece, guardò Sebastian con uno sguardo disgustato.
«Non provi gelosia?»
«Io ho tutte le donne che voglio, lei ha tutti gli uomini che vuole.»
«E tu dovresti sposarla?!»
«Noi non ci amiamo.»
Edward, allibito, guardò Sebastian dritto negli occhi, serrò la mascella e si morse le labbra con nervosismo, Sebastian invece posò la spada con indifferenza, Lucas mise le braccia conserte e con gli occhi indicò Maria e Anna che parlarono dietro il portone delle scale. Edward si porse in avanti e, appena le notò, guardò subito Sebastian che, sin dall'inizio, avvertì la presenza della ragazza, così, mentre lucidò la spada, fissò prorpio Maria senza farsi notare da nessuno, ma solo i due fratelli lo notarono.
Edward si avvicinò a lui e gli diede una pacca sul capo, «Sei geloso?» domandò, ma Sebastian non rispose, distolse subito lo sguardo dalla corvina e tornò ad osservare la propria spada che divenne lucida. «Fai ancora l'orgoglioso, mh?» Edward si chinò verso il fratello e, con serietà, gli sussurrò lentamente: «Immagina, Sebastian... immagina di vederla davanti a te come ieri notte... ma con un altro uomo...» a quelle parole, Sebastian lucidò con lentezza la spada e deglutì, i suoi occhi rimasero ancora fissi sulla lama e qualcosa dentro di lui iniziò a graffiare la sua pelle.
«La stai immaginando, lo so perfettamente... E se lei, prorpio come Cristina, si lasciasse dominare da più di due uomini...? Mh? Cosa faresti? La lasceresti lì con loro?» Edward fissò il fratello con estrema serietà, Sebastian invece bloccò ogni suo gesto, respirò con pesantezza a bocca chiusa e, con lentezza, rivolse i suoi occhi contro la figura di Maria che, innocentemente e ignara dei pensieri del principe, parlò con Anna e con Lucas.
I suoi occhi rimasero tinti di rosso, il suo sguardo cambiò e, quelle maledette immagini scatenarono in lui una gelosia che non facilmente riuscì a controllare in quel momento.
La immagino con altri uomini, anche con uno solo, ma subito dopo non riuscì più a sopportare quelle visioni che lo fecero imbestialire. A lui non importò niente di Cristina, non gli importò mai se fosse pura, non gli importò mai se fosse esperta, non gli importò mai se andasse con altri uomini.
Ma per Maria, si.
Lui le avrebbe impedito di farsi toccare da altri uomini se non lui, le avrebbe impedito di lasciarsi guardare da altri, il suo istinto lo costrinse a dominare ciò che ritenne suo.
In fondo, Sebastian avrebbe solo usato Maria.
Non avrebbe avuto rapporti con lei per dei stupidi sentimenti, l'avrebbe usata solo per sfogo, solo per il suo sangue... poi si sarebbe sbarazzato di lei.
L'avrebbe uccisa.
Si sarebbe stancato di lei.Ma...
non avrebbe avuto senso.«A me non importa niente di lei.» disse Sebastian con rabbia, distolse lo sguardo e posò la spada con fretta e nervosismo.
Si, non avrebbe avuto senso.
L'avrebbe uccisa prima o poi, quindi, l'avrebbe mandata in città come una prostituta, l'avrebbe venduta per soldi pur di non vederla più.
Edward guardò il fratello e aggrottò la fronte, «Sebastian, dannazione. Dove stai andando?» domandò e lo seguì, Sebastian camminò prorpio verso il portone, entrò con indifferenza e passò accanto a Maria con rabbia. Non la guardò negli occhi, Maria invece alzò lo sguardo verso di lui e le gote si arrossarono, gli occhi brillarono di emozione e le gambe tremarono.
A Sebastian non importò.
Passò accanto a lei e scontrò la propria spalla contro quella di lei, ma con quel gesto, fregò se stesso: una scarica di emozione fece tremare la sua anima e le sue ossa, si sentì quasi debole a quel contatto ma continuò a camminare con indifferenza: «Stupida... inutile umana.» disse ringhiando lui, Maria invece sussultò e lo guardò con innocenza, fino a quando vide la sua figura svanire dietro un angolo del corridoio. Edward si fermò accanto ad Anna, Lucas invece guardò tutti con stranezza e, Anna, fissò Maria attentamente con gli occhi leggermente sgranati.
Gli occhi della corvina divennero lucidi ma, nonostante il pianto che minacciò di uscire, lei sorrise ai tre: «Vado a lavorare.» disse con voce tremolante e si voltò subito di spalle, Lucas le bloccò il polso ma Maria subito lo spostò con fare quasi brusco. «Lucas, ti prego. Anziché preoccuparti per me, va a scrivere una lettera a Luna, ne ha bisogno. Lei sente la tua mancanza quanto te.» disse Maria con un leggero sorriso, poi si voltò di nuovo e con le lacrime agli occhi andò via da qualche parte.
Prorpio in quel momento, quando Maria andò via, Cristina si poggiò contro una parete distante dai tre e questi la guardarono con rabbia, ma, Anna, subito dopo, ghignò con soddisfazione: «Mi dispiace, Cristina, ma a quanto pare la polvere non ha avuto effetto ieri notte.» disse la rossa.
Cristina ringhiò e strinse i pugni con estrema rabbia e gelosia, «Sebastian sposerà lo stesso me. Maria verrà venduta come prostituta a chissà quale tremendo uomo... poverina.» ridacchiò la castana, Edward assottigliò gli occhi mentre Lucas e Anna li sgranarono con rabbia.
«Voi siete convinti che Maria possa dare un futuro a Sebastian? Davvero? Cosa ne pensi, Edward? Morirebbe durante un semplice parto, e poi? Accanto a Sebastian non rimarrebbe nessuno. Non riuscite ad accettare il fatto che IO sono perfetta per lui.» disse Cristina, strinse le braccia conserte e poi, con una mano, si toccò i capelli legati con vanità.
«Io sono in grado di donare dei figli sani a Sebastian. Io sono in grado di governare un regno. Non sono un'umana senza valore. Non sono una debole ragazzina che, agli occhi di Sebastian, è solo un vaso pieno di sangue, un piccolo gioco di sfogo alla sua rabbia. Io sono come Sebastian, miei cari, sono come voi... perché accettare un'umana e non una della vostra stessa razza?» Cristina camminò vicino ai due principi e alla dama, la quale abbassò lo sguardo e, con occhi leggermente lucidi e rossi di rabbia, strinse i pugni. Cristina le toccò una ciocca di capelli e con un ghigno disse: «Il Contatto che hanno avuto Sebastian e Maria, è contro natura. Presto si scioglierà come neve perché il vero contatto l'abbiamo avuto io e lui... come te e Edward... giusto?» la castana guardò Edward, il quale distolse subito lo sguardo e, con serietà, guardò altrove.Maria stette poggiata dietro una parete e ascoltò ogni cosa, poi, si toccò il ventre con gli occhi pieni di lacrime.
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𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚
Fantasia"Ella fu così tremendamente diversa, così ribelle, così forte ma allo stesso tempo fragile come una rosa rossa. Quella piccola donna stravolse l'orgoglio e la potenza di quel vampiro così mostruosamente e pericolosamente affascinante, da costringerl...