𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 28° - 𝑰𝒔𝒕𝒊𝒏𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒊𝒄𝒐𝒍𝒐𝒔𝒐.

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Il corpo di Maria cadde sul pavimento, le coperte che tenne fra le braccia si rovinarono e le risate delle tre sorelle, Lizzie, Meggie e Cassie, rimbombarono per tutto il corridoio del castello. Cristina ghignò con spavalderia e con calma camminò verso le proprie amiche che risero, Maria invece strinse i pugni e si rialzò con calma e, con una falsa pazienza riprese le coperte per poterle ripiegare.
«Io e Sebastian abbiamo parlato sul nostro futuro, ragazze. Presto ci sposeremo!» disse Cristina alle tre amiche, queste mossero le gonne dei loro abiti e si toccarono i capelli con emozione:
«Quindi diventerai una regina?»
«Sebastian merita solo te, Cristina!»
«Che notizia meravigliosa! Vero Maria?»
La corvina si morse le labbra e deglutì, il cuore quasi si bloccò, il respiro anche, i suoi occhi fissarono le coperte pulite e le sue gambe non si mossero. «Io e lui vivremmo in eterno... a cosa servite voi umani? Prima o poi morirete come animali senza un'anima.» disse Cristina, rivolta verso Maria che, per la rabbia, le mani iniziarono a tremare e gli occhi divennero subito lucidi. «Controllati Maria... non puoi fare stupidaggini, giusto?» Maria cercò l'autocontrollo su se stessa, ma più quelle vampire parlarono, più la sua rabbia iniziò a controllarla lentamente.
«Lasciatela stare, ragazze. Non la vedete? Una serva, una bastarda priva di tutto. Se è orfana ci sarà un motivo!» quelle parole penetrarono nella pelle di Maria, arrivarono lentamente alla sua carne e alle ossa, e in fine, le spaccò. Una strana luce - che da parecchio non si mostrò - si accese nei suoi occhi, brillò pericolosamente e trasformò completamente il suo tenero sguardo. Gli occhi parvero quelli di una leonessa rabbiosa e ricca di vendetta, i suoi occhi neri trasmisero tanta ira e troppa sofferenza. Quelle dannate parole toccarono il fondo, Cristina toccò il fondo, e non avrebbe dovuto farlo.
Le risate delle tre donne si tramutarono in urla, Maria si voltò con una velocità impressionante e la sua mano destra si strinse contro la gola di Cristina. Con violenza la spinse contro il muro e, col pollice e con l'indice, strinse contro la trachea. Cristina ringhiò e mostrò i suoi occhi rossi, ma Maria non si mosse nemmeno di un millimetro, si morse le labbra e, senza timore, prese un candelabro d'argento poggiato sulla finestra accanto. Gettò la candela e puntò la parte appuntita di esso contro il petto della castana, «I tuoi genitori, Cristina? Dove sono? Mh? Non sono quì con te a celebrare il fidanzamento fra te e Sebastian? Rispondi... chi è la bastarda, quì?» Maria premette l'oggetto contro la pelle di Cristina, la quale ringhiò ancora e, senza un motivo, non riuscì a muoversi, come se... provasse pura paura verso Maria.
«Sei solo una stupida ragazzina che non avrà mai niente dalla vita, come i tuoi genitori
«TACI!»
Maria gridò con rabbia, e con forza buttò al suolo Cristina, le tre donne rimasero immobili alla vista del candelabro d'argento e non osarono avvicinarsi ad esso. Cristina anche parve avere paura di quel candelabro argentato, ma non fece e capire nulla, bensì si dimenò in qualche modo, ma Maria parve possedere molta più forza in quel momento.
Prorpio in quel momento, in fondo al corridoio, passarono di corsa Edward, Lucas, Anna e Luna, i quali sentirono le urla e i rumori e corsero subito a controllare. Rimasero scioccati nel vedere Cristina completamente invulnerabile alla rabbia di Maria, Edward si immobilizzò e con gli occhi sgranati fissò Maria, la quale si mise sopra la castana per stringerle la gola con la mano destra e il candelabro con la mano sinistra.
Edward, in quel preciso istante, rivide un evento del suo passato che fece tremare le sue ossa...

«COSA LE HAI FATTO?!»

Urlò un ragazzo dai capelli biondi, o meglio dire... di un biondo quasi scuro, ma solo leggermente.
Questo gettò al suolo un uomo che fu il doppio di lui, ma la sua ira, in quel momento, lo trasformò quasi in un mostro.
Edward pianse, si toccò un fianco dolente e cercò di fermare il ragazzo:

«Calmati, ti prego...»

Fu tutto inutile.
Il ragazzo biondo si mise sopra l'uomo che, con i suoi occhi blu elettrico ringhiò contro il giovane adolescente, ma questo gli strinse la gola con una mano, mentre con l'altra strinse la grande e affilata punta rotta di una lancia.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora