𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 59° - 𝑮𝒆𝒔𝒕𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒕𝒐.

1.7K 75 4
                                    

Forse Maria non avrebbe dovuto farlo... o forse sì?

Vide Sebastian e il padre, Marcus, sfrecciare fuori dalla camera con impulsività e rabbia pura. I loro occhi furono tinti di quel rosso che avrebbe terrorizzato chiunque li avesse solo intravisti. «EDWARD! LUCAS!» esclamò Sebastian con potenza e, mentre Maria seguì a fatica i due assieme alla regina Kate, i due fratelli si teletrasportarono all'istante accanto al fratello e al padre, confusi. «Padre, cosa sta succedendo?» domandò con stranezza Edward, Lucas guardò con preoccupazione Maria e, quando i due furono vicini, lei semplicemente gli accarezzò un dito con il mignolo. «CRISTINA! CRISTINA!» gridò con rabbia Sebastian, mentre Marcus spiegò il tutto al primogenito: «Abbiamo risposte ai nostri dubbi: tre infiltrate ibride violano il nostro regno da anni, Edward.» disse l'uomo, Edward aggrottò la fronte e si guardò intorno con stranezza, «Chi sono?» domandò con serietà il biondo e, nel frattempo, Lucas ascoltò attentamente. Sebastian gridò ancora il nome della castana che fortunatamente arrivò poco dopo da un corridoio e stranita si avvicinò a lui:
«Tutti parlano di Maria, cosa diavolo è successo?»
«Dove sono loro.»
«Loro chi?»
«Quelle tre maledette!»
Sebastian ringhiò come una bestia e diede un pugno contro un muro mentre avanzò contro Cristina che, a sangue freddo, alzò le sopracciglia e lo guardò mentre indietreggiò lentamente. «Le mie tre aiutanti, dici? Stavano fuori fino a pochi istanti fa. Cosa sta succedendo?» rispose lei con freddezza, Marcus si avvicinò a loro mentre Edward e Lucas, dopo aver saputo tutto, fissarono il vuoto allibiti. Maria toccò ancora con il mignolo la mano di Lucas, poi guardò Edward e deglutì quando vide i loro occhi rossi come quelli del ragazzo che tanto amò segretamente. Nel frattempo, Cristina comprese ogni cosa, capì la vera natura delle tre maligne sorelle e, sconvolta e con una falsa e spregevole drammaticità, si coprì la bocca: «Ibride?! E solo ora lo scopro?! Che schifo!» dopodiché, mentre la castana blaterò e gesticolò con fare immaturo, Sebastian e Marcus camminarono velocemente verso il piano di sotto. «Maria, non seguirci, ti prego.» ordinò Edward subito dopo, Lucas la guardò e teneramente le accarezzò una guancia, poi corse via assieme al maggiore. Kate osservò ogni cosa in silenzio, poco dietro la fanciulla, i suoi occhi furono rossi e il respiro veloce per la rabbia che provò in quel momento. Maria guardò tutti con gli occhi lucidi, Cristina la guardò da lontano e, con una strana gelosia negli occhi la squadrò; la regina la fissò d'istinto, assottigliò gli occhi e non distolse quel suo sguardo ferreo dalla figura antipatica della vampira. Maria non la degnò di uno sguardo, bensì ascoltò i passi veloci che provenirono dalle scale e, appena vide la figura di Darnes correre via verso il piano di sotto, Maria corse assieme a lui, anche lei piena di rabbia, ma anche di paura. «Darnes! Darnes!» esclamò Maria a perdi fiato, corse e corse come una matta per raggiungerlo e subito il corvino si fermò e si voltò verso di lei; la guardò con amore e preoccupazione nonostante la sua rabbia e gli occhi rossi. «Cosa ti hanno fatto.» disse lui col fiatone, Maria si fermò e lo guardò con occhi lucidi. Darnes la guardò da lontano e strinse i pugni mentre la squadrò, «Non fate nulla... vi prego... io non volevo causare tutto questo, è stata colpa mia. Sono solo stupida.» disse lei con le mani tremolanti, ma Darnes si avvicinò a lei velocemente e, con gli occhi lucidi, le strinse delicatamente il volto fra le mani e la baciò sulle labbra. Non fiatò. Non disse nulla. Semplicemente la baciò d'istinto mentre due lacrime scesero dal suo volto, incontrollabilmente. Maria non ne capì il motivo, sgranò gli occhi con sorpresa, ma poco dopo li chiuse pian piano e ricambiò il suo bacio.
Si sentì confusa...
Si sentì attratta dal suo profumo maschile e dolce.
Si sentì protetta in quel bacio, ma...
Con tutta se stessa, desiderò Sebastian al posto di Darnes.
Il corvino si staccò subito dalle sue labbra e la guardò negli occhi con serietà, Maria riprese fiato e gli strinse le mani mentre tremò e, quando lo guardò negli occhi, lui percepì il vero desiderio di Maria in quel momento, ma non parlò. «Gli ibridi saccheggiano il nostro regno da anni sotto i nostri stessi occhi, non possiamo rimanere in disparte.» sussurrò lui, «Cosa... cosa intendi Darnes?» domandò lei con un filo di voce tremolante, Darnes le accarezzò il volto e serrò la mascella: «Ti desidero così tanto... perché?» pensò, con il petto in fiamme. «Vogliono attaccarci di nuovo. Vogliono distruggerci e dominare anche il regno del Nord. Io per questo sono quì... io devo vendicare la morte di mia madre.» quelle parole, dette da lui, furono così taglienti e forti, Maria non capì, ma una strana sensazione di pericolo pervase ogni punto del suo corpo. «C-cosa...» sussurrò lei con gli occhi sgranati e lucidi, non si trattenne, Darnes quasi pianse davanti ai suoi occhi. «Le loro crudeltà e perversità più abominevoli si sono riversate su di te ingiustamente, non accadrà di nuovo, io dovevo proteggerti... ma ho fallito di nuovo. Ma tu sei viva. E continuerò a proteggerti ancora. Te lo prometto.» Quelle parole rimbombarono nella mente di Maria, ogni parola balzò nelle sue orecchie e allo stesso tempo quasi tagliarono il suo stomaco.
«Darnes ma cosa stai dicendo...»
«Devo uccidere quelle maledette infiltrate.»
Ringhiò lui subito dopo, poi si voltò e corse via nella stessa direzione che percorsero i suoi cugini precedentemente, così Maria lo seguì all'istante. Corse e corse, fissò la figura di Darnes da lontano e col fiato mozzato cercò di raggiungerlo, fino all'uscita che condusse ai cortili del castello. Subito notò il resto della servitù sparlare sotto voce, pronti a puntare le dita e i loro occhi sgranati contro il Re con paura, conoscendo già la ragione della sua ira; ma lei, sinceramente, non si sorprese facilmente. Dopotutto, Maria, precedentemente immaginò in precedenza la reazione del Re ad una tale notizia - delle ibride -, ma non da parte di Sebastian...
Guardò tutti con gli occhi lucidi, non sorpresa ma preoccupata, camminò velocemente dietro Darnes e, poco lontani dal campo di addestramento, vide finalmente Sebastian, Edward, Lucas, il Re, e anche Anna, accanto alla regina; probabilmente Kate si teletrasportò li con la propria dama. Darnes si fermò poco dietro Anna e fissò le tre donne che vennero riempite di domande e - quasi - minacce da quel tremendo e ribelle di Lucas. Edward tenne quel piccoletto da un polso, Sebastian invece girò attorno a quelle tre come un leone in agguato, mentre Marcus, invece, le studiò. «Chi vi ha mandate quì?» domandò il Re, ma le tre sorelle, falsamente, fecero le vittime:
«Chi dovrebbe mandarci?!»
«Vostrà maestà! Perché dubitate così tanto?»
«Viviamo quì da anni, perché accusarci?!»
Sebastian puntò i suoi occhi freddi contro Maria, per un attimo, fiutò in lei un forte odore di... paura e rabbia. Lui conobbe alla perfezione quell'odore, lui la comprese, ma non le avrebbe permesso di farsi male contro quelle tre vipere. Subito dopo distolse lo sguardo, Maria non lo guardò, non notò - stranamente - nemmeno il suo sguardo superiore puntato sul proprio volto, bensì fissò le tre sorelle e strinse i pugni con gli occhi lacrimanti di rabbia. «Chi?! Lei?! Cosa avrei fatto io due notti fa?!» esclamò Lizzie, poi puntò un dito contro quello di Maria e tutti guardarono la corvina con sospetto: «E se fosse lei l'infiltrata? È affiatata al principe Sebastian, sta attaccata alla vostra dama di corte, regina! E tutti voi, invece, vorreste incolpare noi?! Noi stiamo dimostrando i nostri canini! Lei no!» gridò Cassie a difesa della sorella e, di conseguenza, a difesa di loro.
Marcus, mentre fissò Maria, assottigliò gli occhi...

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora