𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 29° - 𝑳𝒖𝒏𝒂 𝑹𝒐𝒔𝒔𝒂.

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Il silenzio calò tremendamente su tutto il regno, la luna non si mostrò in cielo e, stranamente - agli occhi di Maria - nessun abitante fu in giro, nemmeno umani e, quasi, nemmeno un singolo gatto.
Non si sentì quasi nulla, se non i rumori della natura, tra cui il vento, le onde del mare, gli alberi che si spostarono e, come sempre, vari rumori notturni e rilassanti.
Anna stette nella camera di Edward e, con preoccupazione, parlarono sull'evento di quella notte; la ragazza stette seduta sul letto, accanto al principe che, con fare pensieroso, accarezzò le mani della propria amata.
«Lo sai, Lucas e Olivia staranno con qualche domestico in grado di gestirli... Olivia non riuscirà a trattenere la propria sete, avrà bisogno di bere molto e, sicuramente, le daranno qualche animale, essendo ancora molto piccola.» parlò Edward e Anna lo guardò attentamente, «Cristina mi ha costretta a darle la polvere per la luna rossa.» sussurrò la rossa e, piena di sensi di colpa, abbassò lo sguardo e si morse le labbra, Edward alzò subito lo sguardo e aggrottò la fronte.
«Avrebbe detto a tutti della nostra relazione... poi ho pensato che, dando a lei quella polvere, avrebbe tenuto a bada Sebastian stanotte e-»
«Shh... va tutto bene, mh? Meglio così, tesoro... Ho paura che Sebastian potrebbe uccidere un'altra donna e il mio pensiero è sempre stato rivolto verso Maria; quella ragazza è inesperta, è molto fragile e non voglio che stanotte si sparga altro sangue innocente. Tu, Anna, conosci Maria meglio di me, lo sai.»
Edward poggiò le mani sulle guance di Anna, così da poter guardare i suoi occhi verdi e grandi. La rossa annuì con preoccupazione, mentre le sue guance iniziarono ad accaldarsi e, i suoi occhi, a divenire lentamente rossi. Edward si morse le labbra e un forte bruciore salì lungo la sua schiena; quel forte caldo gli procurò forti vampate di calore e, per colpa di esse, il suo respiro divenne quasi pesante.
«Le tue guance... sono calde.»
«Le tue mani anche...»
I due si guardarono intensamente negli occhi e, senza dire nemmeno una parola, si baciarono intensamente con foga, lasciandosi trasportare da quelle forti vampate di calore che pervasero i loro corpi pericolosamente.

«E così... tu uccideresti stanotte?» ridacchiò Cristina fra gli ansimi, Sebastian quasi le strappò l'abito di dosso e, a quella domanda, ringhiò: «Probabilmente.» i suoi occhi furono rossi, il suo respiro pesante, le sue guance furono rosse e calde e, come se stesse per piangere, i suoi occhi furono lucidi.
Cristina strinse in una mano un po' della polverina che riuscì ad ottenere da Anna, e subito, passò due dita fra le labbra del principe.
Lui, inconsapevolmente si leccò le labbra, la polvere non ebbe nessun gusto, ma solo l'effetto collaterale si fece davvero sentire...
«Bene... allora, ho una cosa da dirti.» Cristina ghignò, poggiò le mani sul volto di Sebastian, il quale respirò velocemente e pesantemente, come un animale; ringhiò lievemente e, più la luna salì in alto, più il suo istinto lo guidò al controllo totale di ogni cosa.
«La ragazza dalla maschera nera e dall'abito nero e oro... la ricordi, vero?» a quella domanda, Sebastian si bloccò e con rabbia fissò negli occhi Cristina, la quale rise con ancor più malvagità.
«La ragazza senza un nome, ha un nome, io lo so...»
«Dimmelo... dimmi chi è... dimmi chi è!»
Sebastian la spinse contro il muro e ringhiò, strinse la mano attorno la gola della castana, la quale si morse le labbra e, lentamente, si avvicinò al suo orecchio e sussurrò...

«Maria

Sebastian s'immobilizzò e, d'un tratto, ogni suo ricordo con la ragazza fu paragonato prorpio a Maria; i capelli corvini e lunghi, profumati, morbidi e perfettamente mossi, quella notte furono legati, ma furono i capelli di Lei.
Le labbra sottili e sensuali, dipinte di rosso, furono esattamente di Lei.
La pelle bianca, profumata di lavanda e argania spinosa, lucente e liscia come la seta... fu prorpio di Lei.
La sua voce, la ricordò attentamente e, solo in quel momento, si rese conto che appartenne prorpio a Lei.
E poi, la sua mano...
l'anello argentato sul dito che, quella notte, brillò di sfuggita ai raggi lunari...

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora