𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 49° - 𝑮𝒆𝒍𝒐𝒔𝒊𝒂?

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Quando la notte calò, Marcus tenne una riunione con i nuovi arrivati e con alcuni dei soldati, nella sala reale. Parlarono di varie tecniche di combattimento, di allenamenti e di altre cose che Maria non capì in quelle poche volte che camminò davanti ai portoni chiusi. Origliò poche cose e percepì subito la presenza di Sebastian dentro la sala, assieme al padre e i due fratelli. Anna quella sera stette molto affiancata alla regina e la piccola principessa Olivia, andò con loro nel centro città, quindi si ritrovò sola nel castello. Non parlò con nessuno e, per fortuna, non vide traccia di Cristina nei paraggi, nemmeno di quelle tre vipere che stettero sempre dietro di lei.
«Abbiamo testato molte volte l'attacco da terra, ma è possibile solo con la sabbia, col terreno è impossibile.» parlò Edward, «Con la tecnica della Gabbia Trafiggente, uccideremo la maggior parte degli uomini.» disse poi Darnes, mentre i due Re ascoltarono ogni loro discorso. «I nostri arcieri e i vostri faranno la loro parte, nascosti in agguato. Così ne uccideremo altri.» parlò poi Sebastian, mentre passò due dita sul tavolo con sguardo pensieroso ma calmo: pensò a qualcosa... forse, a qualcuno.
Darnes lo capì, ma non riuscì a leggere i suoi pensieri in quel momento, così fissò ogni suo sguardo e movimento.
«Con l'attacco a Piramide, gli uomini più forti salteranno in alto, così da colpire le teste dei nemici... loro saranno obbligati ad utilizzare i loro scudi in basso per proteggersi dall'attacco inferiore.» poi parlò Alex che, sul tavolo, creò una piramide con delle pietre e, dietro, mise altre file di pietre, che rappresentarono gli uomini più agili per saltare.
Maria assottigliò gli occhi a tutte quelle parole, tenne l'orecchio attaccato al grande portone e origliò ogni cosa: «Perchè parlano di questo? Nemici? Dovranno combattere?» pensò la corvina con sospetto e ansia.
Sebastian fermò le dita sul tavolo e, con lentezza, voltò lo sguardo verso i portoni chiusi, sentì quell'odore di rose rosse e sangue... sentì quel respiro che lui tanto riconobbe.
Nessuno notò lo sguardo felino del principe che fissò il portone, nessuno capì che il biondo percepì la presenza dell'umana dietro quelle due porte... ma Darnes si.
«Che faccia che hai... Ti manca la tua futura sposa?» il corvino parlò nella mente del biondo che, con lentezza, voltò lo sguardo verso il cugino con serietà. «Ti stai interessando troppo sul mio da fare, cugino. Provi invidia, forse?» Sebastian lo fissò dritto negli occhi davanti a sé, Darnes poggiò i gomiti sul tavolo e poggiò il mento sulle proprie mani che tenne intrecciate, mostrò vero e proprio menefreghismo. «Perchè parti sempre in corsa? Io posso avere quello che hai tu. Non sono invidioso del tuo fidanzamento, perché anch'io credo di aver trovato qualcuno.» Darnes sghignazzò e Sebastian quasi ridacchiò con strafottenza, poggiò la schiena contro lo schienale della sedia e mise le braccia conserte, come per mettere in risalto la sua muscolatura. «Chi sarebbe? Una prostituta di città come sempre?» ridacchiò Sebastian, ma Darnes alzò le sopracciglia e lo fissò con determinazione. «Un'umana... bellissima. Più solare del sole stesso e più chiara della Luna.» Rispose il corvino, in quel momento tutto divenne ovattato, i due cugini videro solo i loro sguardi taglienti e sentirono solo le loro voci che rimbombarono nelle loro teste. «Chi sarebbe?» Sebastian serrò la mascella e assottigliò gli occhi, mosse le dita della mano con calma e le picchiettò leggermente sul tavolo. Darnes notò quel suo gesto, guardò le dita e poi lo guardò nuovamente negli occhi.
«Ora sei tu ad essere interessato sul mio da fare.»
«È un'umana del regno?»
«È del tuo castello.»
«Dimmi chi è.»
Sebastian fissò sempre di più il cugino con sospetto, quasi con rabbia e con una serietà spaventosa, Darnes invece lo fissò con stranezza ma con serietà. «Si chiama Maria.» Rispose Darnes poco dopo. Quella risposta immobilizzò Sebastian sul posto, quel nome scatenò in lui ancora una volta quelle strane emozioni che, in quei pochi giorni, lui non sentì più. Il suo sguardo divenne rabbioso, i suoi occhi fini come quelli di un leone. Darnes lo fissò e alzò un sopracciglio: «È una delle ragazze più belle che io abbia mai visto... Oh, sei geloso? Peccato...» Darnes ridacchiò e mise le braccia conserte con fare spavaldo, ma a quelle parole, Sebastian ghignò con malizia e cattiveria...
«Dovresti essere tu quello geloso, Darnes.»
«Tu nemmeno la sfiori, perché dovrei?»
Sebastian, a quella domanda, strinse di più le braccia conserte e si leccò le labbra mentre mostrò i canini. «Perchè l'ho resa mia.» disse il biondo, Darnes serrò la mascella e lo guardò subito con stranezza:
«Cosa stai dicendo.»
«La notte di luna rossa... sono stato il primo per lei. Che peccato, Darnes... volevi essere tu il primo?»
Darnes lo guardò con gelosia, anche se non lo ammise. Credette per certo che lui avrebbe avuto Maria per sé, ma qualcosa in quel momento lo frenò, ma Darnes, d'altro canto, non si sarebbe fermato per colpa di quelle semplici parole. «E allora? Sei fidanzato. Non lascerò che quella bellissima ragazza venga sprecata.» Darnes strinse i pugni, Sebastian fece lo stesso.
«È la serva del mio castello, comando io su di lei.»
«Tu hai sempre odiato le umane...»
«L'ho solo usata per sesso.»
«Allora lasciala a me.»
Sebastian si alzò di colpo dalla sedia, ogni rumore ritornò limpido e riuscì a distogliere lo sguardo dal cugino. Appena si guardò intorno, notò che Alex e Marcus si alzarono assieme al resto degli uomini per uscire dalla sala, così trovò la scusa per uscire via di corsa, sotto lo sguardo di Darnes. Edward rimase seduto, con lo sguardo basso e pensieroso... sentì i pensieri dei due cugini, per qualche assurda ragione riuscì a sentire ogni cosa e, una bizzarra idea balenò nella sua testa non appena guardò Darnes.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora